Sniper Elite: Resistance, l’ultima fatica di Rebellion Development, si propone come un nuovo spin-off della ormai celebre serie di sparatutto tattici. La campagna di Resistance si sviluppa in parallelo agli eventi di Sniper Elite 5 (2022), introducendo però un nuovo protagonista e sette nuove mappe “sandbox” da esplorare in libertà. Questo capitolo riesce a offrire un’esperienza memorabile o si limita a ricalcare i passi del suo predecessore? In questa recensione analizzeremo pregi e difetti di Sniper Elite: Resistance per comprendere se rappresenti un degno successore o semplicemente un’occasione mancata.
Narrazione e Ambientazioni prive di sviluppo

Sebbene la scelta di ambientare la storia di Sniper Elite: Resistance in parallelo con gli eventi di Sniper Elite 5 potesse proporsi come una premessa piuttosto interessante, considerato quanto la Resistenza Francese possa davvero proporre storie umane uniche ed indimenticabili, lo sviluppo è alla fine risultato fallace ed incapace di discostarsi dall’ultimo capitolo più di tanto, mancando nell’obiettivo di raccontare le storie di donne e uomini che hanno davvero scritto la storia. La trama manca dunque della giusta intensità e drammaticità doverosa per raccontare uno dei periodi umanamente fondamentali della storia della Seconda Guerra Mondiale, incentrandosi sull’obiettivo di distruggere un letale gas nervino sviluppato dai Nazisti che potrebbe annichilire il fronte alleato.
Ci saremmo accontentati anche di storie inventate di sana pianta che però riuscissero nell’intento di valorizzare gli atti eroici della Resistenza, invece ci troveremo a passare di missione in missione senza incappare nemmeno lontanamente in scorci di trama interessanti o degni di nota. Le missioni stesse sono ripetitive e ridondanti e alla lunga tendono ad annoiare, piuttosto che coinvolgere.
Anche ambientazioni di gioco di Sniper Elite: Resistance sono state prese da Sniper Elite 5 e riproposte in questo capitolo, comprensibile certamente nell’ottica degli eventi in parallelo, un po’ meno in termini di novità ed impatto, mostrandosi carenti anche nell’ottica di approcci alle missioni fantasiosi o creativi, seguendo uno schema sempre uguale e abbastanza banale.
Harry Hawker, un protagonista decisamente dimenticabile

Ora, non è che ci aspettassimo un B.J. Blazkowicz alla ribalta in versione stealth e letale, ma l’idea di proporre uno dei protagonisti minori di Sniper Elite 5 possiamo dire che non abbia premiato. Carente in termini di carisma o carattere, Hawker non propone nemmeno caratteristiche o abilità diverse e innovative, ricalcando lo skill tree del suo predecessore in tutto e per tutto.
Sebbene la performance recitativa di Klemens Koehring sia decisamente buona, è il personaggio stesso a risultare abbastanza anonimo, soprattutto considerata l’assenza di meccaniche di gioco uniche o abilità esclusive di questo nuovo protagonista. La mancanza di un sistema di progressione più profondo impedisce infatti ai giocatori di sviluppare un senso di crescita e adattamento nel corso della campagna.
Gameplay “more of the same”

Sniper Elite: Resistance ripropone semplicemente le meccaniche di gioco di Sniper Elite 5: sincronizzare i colpi di cecchino con i rumori ambientali per riuscire a coprirne il rumore ed evitare di essere scoperto oppure utilizzare diversivi e sfruttare elementi letali come le “rat bomb” o le granate trappola sui cadaveri per trovare nuovi modi per uccidere il nemico.
Hawker può arrampicarsi su muri ricoperti di edera e modificare le armi ai banchi da lavoro, ma il sistema di progressione è identico a quello di Sniper Elite 5. Anche la celebre kill-cam a raggi X, un tempo elemento distintivo della serie, appare ormai priva di innovazioni, risultando meno sorprendente e impattante rispetto al passato, soprattutto considerato che le animazioni sono poche e spesso ripetitive. Ci è capitato spesso di sparare in determinati punti del corpo del nemico che però sono stati infine registrati come se avessimo colpito l’occhio o altri punti anche piuttosto distanti dal nostro obiettivo.
L’arsenale, pur offrendo alcune nuove varianti di armi, non introduce opzioni realmente innovative in grado di modificare il modo in cui si affrontano le missioni. L’intelligenza artificiale dei nemici rimane invariata rispetto al suo predecessore, spesso mostrando comportamenti prevedibili che limitano la necessità di adattare le proprie strategie di combattimento. Capita spesso che l’IA riesca a notarci anche se siamo dietro muri o dentro a case barricate, sintomo più di carenza di rifinizione del gameplay che dell’intelligenza dei nemici che spesso non sono in grado di vederci se ci nascondiamo dietro a porte aperte.
Le Sfide Propagandistiche: Un’Innovazione Marginale
Oltre alla modalità Co-Op e all’Invasione PvP, Sniper Elite: Resistance ha introdotto le Missioni Propagandistiche come unica vera novità di rilievo. Scovando ed analizzando i manifesti della Resistenza Francese, è infatti possibile sbloccare sfide a tempo suddivise tra eliminazioni furtive in sequenza ed eliminazioni in modalità cecchino, ma a lunga distanza.
Gran parte del contenuto di Resistance è ripreso direttamente da Sniper Elite 5, inclusa la struttura dell’albero delle abilità, che ripropone le stesse opzioni di progressione senza alcuna variazione. I nemici, le trappole e persino il design delle missioni seguono uno schema ormai consolidato, senza elementi in grado di sorprendere il giocatore.
Un comparto grafico datato

Dal punto di vista visivo, Sniper Elite: Resistance non offre miglioramenti sostanziali rispetto al suo predecessore. Il motore grafico mantiene un livello di dettaglio accettabile, con ambientazioni ben realizzate e una buona resa degli effetti di luce e ombra. Tuttavia, le texture risultano a tratti poco definite, soprattutto negli interni e negli elementi di contorno, mentre le animazioni appaiono ancora legnose e prive di fluidità.
Gli effetti particellari, come fumo ed esplosioni, sono discreti ma non particolarmente impressionanti, mentre il sistema di distruzione ambientale rimane limitato a pochi elementi interattivi. Anche il frame rate, sebbene stabile sulla maggior parte delle piattaforme, presenta occasionali cali durante le sequenze più caotiche. Nel complesso, il comparto tecnico svolge il suo compito senza eccellere, risultando adeguato ma privo di reali miglioramenti rispetto a Sniper Elite 5.
In conclusione
Sniper Elite: Resistance rappresenta un ritorno alla formula consolidata della serie, ma senza introdurre innovazioni significative. L’assenza di elementi distintivi finisce per far sembrare Resistance più un DLC di Sniper Elite 5 che un titolo indipendente, riproponendo dinamiche, nemici e ambientazioni già note. Le missioni extra aggiungono un tocco di varietà, ma rimangono un’aggiunta marginale, mentre la kill-cam, un tempo spettacolare, ha perso il suo effetto di sorpresa. Chi si avvicina per la prima volta alla serie troverà un’esperienza stealth solida, ma i veterani di Sniper Elite 5 difficilmente troveranno motivazioni sufficienti per preferire questo capitolo al suo predecessore. Resistance è un titolo discreto, ma non si spinge abbastanza oltre per offrire un’esperienza realmente innovativa o memorabile.
Sniper Elite: Resistance ripropone la formula della serie senza particolari innovazioni, risultando più un'espansione di Sniper Elite 5 che un titolo indipendente. Nonostante alcune nuove missioni e un protagonista inedito, il gameplay rimane invariato, le ambientazioni sono già viste e la narrazione risulta meno coinvolgente. Il comparto grafico non introduce miglioramenti significativi e la kill-cam ha perso il suo impatto. Un titolo discreto per i nuovi giocatori, ma privo di elementi distintivi per chi ha già esperienza con la serie.
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Voto di Game-eXperience.it