Close Menu
  • Articoli
    • Anteprime
    • Recensioni
    • Speciali
    • Guide
  • Notizie
  • Eventi
  • PlayStation
  • Xbox
  • Nintendo
  • PC
  • VR
  • Esports
  • Tech
  • POP
    • Film tratti da videogiochi
    • Serie TV tratte dai videogiochi
    • Libri e fumetti da videogiochi
Facebook X (Twitter) Instagram Pinterest YouTube LinkedIn Twitch Telegram
Game-eXperience.it
  • Articoli
    • Anteprime
    • Recensioni
    • Speciali
    • Guide
  • Notizie
  • Eventi
  • PlayStation
  • Xbox
  • Nintendo
  • PC
  • VR
  • Esports
  • Tech
  • POP
    • Film tratti da videogiochi
    • Serie TV tratte dai videogiochi
    • Libri e fumetti da videogiochi
Game-eXperience.it
Home»Notizie»Six Days in Fallujah: Il CAIR chiede l’abbandono del gioco

Six Days in Fallujah: Il CAIR chiede l’abbandono del gioco

Una importante organizzazione d'avvocati musulmana si è schierata contro il controverso shooter Six Days in Fallujah, arrivando a contattare
Giovanni CarrieriBy Giovanni Carrieri9 Aprile 2021
Facebook Telegram WhatsApp Twitter
Condividi
Facebook Telegram WhatsApp Twitter Email LinkedIn

Una importante organizzazione d’avvocati musulmana si è schierata contro il controverso shooter Six Days in Fallujah, arrivando a contattare PlayStation, Xbox e Valve per chiedere che il progetto sia abbandonato. Il Council on American-Islamic Relations (CAIR), la più grande organizzazione sul diritti civili musulmani presente sul suolo degli Stati Uniti, ha reso nota la cosa nel corso d’una recente conferenza stampa che ha portato il gioco in oggetto nuovamente sotto le luci dei riflettori.

Il gioco è stato definito un “Simulatore d’uccisione d’arabi”, facendo riferimento a un recente articolo, scritto da Rebekah Valentine e pubblicato su IGN, nel quale si diceva, riguardo il gioco: “Six Days in Fallujah è complicato e doloroso per chiunque sia collegato ai reali eventi”. Si è anche accennato a un articolo della testata TRT World, proprietà dello stato turco, che riferische come: “Six Days in Fallujah rivela il problema d’islamofobia che interessa l’industria videoludica”.

Nella comunicazione, il CAIR ha detto che il gioco finirebbe solo con il “normalizzare la violenza contro i musulmani d’America e del mondo intero”. “L’industria videoludica deve smetterla di deumanizzare i musulmani”, ha detto Huzaifa Shanbaz, portavoce del CAIR. “Giochi come Six Days in Fallujah servono solo a glorificare la violenza che è costata la vita a centinaia di civili iracheni, giustificare la guerra in Iraq, e rinforzare i sentimenti anti-musulmani in un momento in cui il bigottismo anti-musulmani continua a minacciare vite umane”.

Six Days in Fallujah è tornato a far parlare di se in febbraio, seguito a breve distanza dalla release di un primo trailer, giunto dopo undici anni di silenzio seguiti alla rinuncia di Konami proprio a causa delle grandi rimostranze che il suo annuncio scatenò. Rimostranze ora immediatamente tornate in auge con la ricomparsa del titolo. CAIR ha scritto: “Chiamiamo Microsoft, Sony e Valve affinché non sia permesso al gioco di essere ospitate sulle loro piattaforme”. Ora si attende che siano le stesse Microsoft, Sony e Valve a rispondere alla richiesta.

Facebook X (Twitter) Instagram Pinterest YouTube LinkedIn Twitch Telegram RSS
  • Home
  • Chi Siamo
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
  • Contattaci
© 2025 Tutti i loghi, i marchi, le immagini e i video contenuti in Game-eXperience.it sono di proprietà dei rispettivi proprietari.

Tutti i diritti sono riservati, ed è vietata la riproduzione dei contenuti. | Foto credits: DepositPhotos

Proprietà di Digital Dreams s.r.l. - Partita IVA: 11885930963 - Sede legale: Via Alberico Albricci 8, 20122 Milano Italy - [email protected]

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.