I ragazzi francesi di Sloclap sono grandi appassionati di arti marziali, con un solo gioco (Absolver) all’attivo fino a oggi. Dall’ultima impresa alla creazione di Sifu però il team ha studiato a dovere i film di genere e alcune vecchie glorie del passato. l nuovo titolo di Sloclap richiede infatti impegno e incrollabile disciplina quanto un allenamento con i monaci shao-lin. Solo la vostra forza di volontà, forgiata dal fuoco di mille battaglie e anche da qualche parolaccia, vi permetteranno di raggiungere l’agognato finale, portando a compimento un’Odissea di vendetta destinata a lasciare il segno.
Kung fu e botte da orbi
Un allievo dotato di capacità incredibili torna dal suo maestro dopo aver preso la via del male e lo uccide nel tentativo di prenderne il posto. Induce uno scagnozzo a fare lo stesso al figlio, che miracolosamente scampa e giura vendetta per la tragedia avvenuta. Con il passare degli anni la sua sete di vendetta lo porterà a raccogliere indizi e informazioni sull’assassino e i suoi generali, lasciandosi dietro una lunga scia di sangue e ossa rotte.
Picchiare duro. Prenderle durissimo.
Sifu è un action in terza persona interamente costruito sugli scontri in corpo a corpo, con un sistema di combattimento caratteristico e stratificato. Partiremo con la scelta di sesso del/della protagonista, per poi avere la possibilità di scegliere di sbloccare successive abilità più avanzate, utilizzando i PE accumulati dagli avversari sconfitti, dalla varietà di tecniche usate e dalla quantità di energia o vite perse negli scontri.
Avremo a disposizione in primis un HUB con la barra della vita, una barra focus, ed una di resistenza allo stordimento (che aumenta progressivamente se si parano troppi colpi). La barra focus permette infatti di usare mosse speciali utili contro quasi tutti i nemici, che assicurano di oltrepassare almeno una volta le loro poderose difese, mentre lo stordimento vi mette in pericolo se esagerate con le parate. Oltre alle letali combo da effettuare sia a mani nude che con armi raccolte durante l’esplorazione dei livelli, abbiamo violentissime finisher contestuali all’ambiente che vi circonda.
La campagna è divisa in cinque livelli, uno per ogni “obiettivo” del vostro alter ego. il protagonista negli anni ha compilato una bacheca sul quale annotare le proprie investigazioni, dove osservando le mappe e ragionandoci su ottiene nuovi indizi e oggetti fondamentali per l’avanzamento; queste ricerche sono importantissime per capire più a fondo le motivazioni dei propri bersagli, e permettono a volte di evitare intere parti dei livelli, velocizzando l’arrivo allo scontro col boss. Parlando delle mappe, esse non sono semplici arene ricche di avversari da riempire di botte: il level design è discretamente elaborato e contiene numerosi elementi interattivi, tra cui porte e vie bloccate. Le chiavi e gli oggetti necessari a sbloccare questi passaggi si trovano rispettivamente nei livelli stessi o addirittura in quelli successivi, cosa che porta a ripercorrere i tragitti già completati più volte per ottenere nuove informazioni o semplicemente crearsi scorciatoie.
Fondamentale, questo, perchè vi ritroverete costantemente in inferiorità numerica, e dovrete imparare a difendervi molto bene prima ancora di attaccare. E’ fondamentale capire come gestire le parate e soprattutto le schivate, che per essere effettivamente tali andranno per direzionate a colpi di analogico a seconda della direzione dei colpi degli avversari. La finestra di esecuzione delle mosse è volutamente limitata, per mettere alla prova i vostri riflessi e anche i vostri nervi. l risultato è un esperimento che mescola l’indole dei vecchi picchiaduro ad un tasso di sfida molto elevato.
Qui ve lo diciamo e ci teniamo a sottolinearlo: se vi frustrate facilmente, questo NON è il gioco per voi. Sifu vi farà investire tanta energia, anche sul piano mentale.
Inoltre Sifu ha meccaniche ben stabilite anche per la morte: la morte del protagonista avverrà più spesso che volentieri, e servirà – come in un roguelike – sia per sfidarvi a far meglio che per impartirvi un certo incentivo…
Il nostro protagonista difatti parte dall’età di vent’anni, col furore della giovinezza che garantisce più rabbia e fisicità che consapevolezza. Ogni volta che si muore, si può scegliere di ripartire esattamente da dove ci si trovava, facendo però trascorrere una quantità di anni via via incrementale (uno per ogni morte). Passata una decade si abbasserà la quantità di energia massima, ma il protagonista avrà a sua disposizione danni maggiorati.
Dopo ogni morte potete anche investire le risorse accumulate, in modo da sbloccare nuove tecniche e nuove mosse per la run in corso, oppure per sempre. Attenzione però: raggiunta la soglia dei 70 anni vi rimarrà un unico tentativo per andare avanti. Tra una morte e l’altra perderete qualsiasi potenziamento e abilità, fatta eccezione per quelle permanenti che potete consolidare investendo un sufficiente numero di PE.
C’è tuttavia un modo per rallentare l’incremento d’età, a parte non morire in partenza. Portando a termine specifiche azioni, tipo uccidere un numero generico di nemici senza subire danni o eliminando un mini-boss, potrete togliere un’unità al conto delle morti e di conseguenza spendere meno anni in caso di morte. Nell’invecchiare noterete anche graficamente i segni dell’età sul volto e i capelli del/della protagonista.
Importantissimo è usare sempre a vostro vantaggio l’ambiente circostante mettendo quando è possibile un ostacolo tra voi e i bersagli, oltre all’imparare ad usare con il giusto tempismo spazzata e parata. Quest’ultima in particolare è in grado di aprire le difese della maggior parte dei nemici, boss inclusi, dandovi qualche secondo di tempo per infilare una combo o una tecnica speciale. Le armi improvvisate che troverete in giro sono un buon modo per infliggere più danni in meno tempo ma c’è da fare attenzione perché si rompono velocemente, e comunque potranno essere usate anche dai nemici. In qualsiasi momento lo desideriate, potrete tornare al vostro dojo per allenarvi contro un avversario. Man mano che le vostre tecniche centreranno i bersagli, la barra focus sulla parte bassa dello schermo si riempirà fino a darvi accesso alle tecniche Focus.
Sifu: stile da vendere, ma ancora tanto da migliorare.
Sloclap mette sul piatto un videogioco dal grande valore visivo. La direzione artistica low-poly di Sifu si sposa bene con le texture spesso appena accennate e con l’illuminazione soffusa: ambientazioni urbani con tocchi esotici sono riprodotti con le tonalità di un fumetto pulp.
Linee essenziali, quasi spigolose, e una palette di colori che alterna toni desaturati, seppia e vampate di colore che ricordano da vicino capolavori come Old Boy, Kill Bill ed in generale i film di arti marziali più famosi.
Non convincono invece animazioni un po’ troppo legnose, che spiccano in un comparto coreografico invece spettacolare, e le occasionali incertezze nella risposta ai comandi che invece dovrebbe essere immediata – vitale in un gioco dove il ritmo è l’essenza di tutto.
L’inquadratura da dietro le spalle del/della protagonista va un po’ digerita, e la telecamera non è sempre ottimamente gestita (o gestibile).
La colonna sonora incalzante mescola con strumenti tradizionali cinesi ed elettronica. Gli effetti sono di ottima fattura: l’impatto dei colpi è formidabile grazie ad un ottimo sound design.
Per quanto riguarda la longevità, Sifu vi concederà davvero pochissime pause, tenendovi impegnati in un balletto di morte destinato a impegnarvi per 15-20 ore. La localizzazione in italiano è presente solo per quanto riguarda i testi e l’interfaccia.
Versione testata: PC
Piattaforme Disponibili: PlayStation 4, PlayStation 5, Microsoft Windows
La recensione in breve
Sloclap con Sifu offre ai giocatori un titolo che può essere piuma e può essere ferro, con una difficoltà che sicuramente rappresenta un grande scoglio ma anche motivo di vanto per un giocatore abituato a faticare per ottenere la pagnotta. Lo studio parigino mette in atto dal punto di vista estetico e artistico un'opera notevole, non particolarmente longeva ma dalla reagia ispirata e brillante, puramente action. Purtroppo sotto il punto di vista del bilanciamento è da ripensare, ma rimane un ottimo titolo per gli amanti del genere.
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Voto Game-Experience