L’11 luglio 2015 verrà per sempre ricordato da tutti i fan dei videogiochi come il triste giorno in cui è venuto a mancare Satoru Iwata, l’allora presidente di Nintendo.
L’uomo, nato nel 1959, utrtoppo dovette arrendersi ad un male incurabile che aveva tentato di sconfiggerlo per svariati mesi, fino a quando non ce l’ha più fatta.
Tra i suoi più cari amici ovviamente abbiamo Shigeru Miyamoto, leggendario papà di Mario, Zelda, Donkey Kong ecc, che ha deciso di scrivere proprio quest’anno un libro, per ora disponibile soltanto in Giappone, dedicato all’amico comparso.
Questo libro, intitolato Iwata-san, racchiude ovviamente non pochi aneddoti che i due hanno vissuto insieme, donandoci un racconto accorato del loro splendido rapporto di amicizia che travalicava senza dubbio alcuno il loro essere colleghi di lavoro.
Eccovi alcuni spezzoni del libro:
«Era più di ogni altra cosa un amico, per me. Non mi sentivo mai come se lui fosse il mio capo e io un suo sottoposto. Non si arrabbiava mai, non abbiamo mai litigato su niente. Normalmente, se qualcuno più giovane di te, che è nella compagnia da meno tempo di tempo, diventa presidente, potrebbe diventare difficile andare d’accordo, ma per noi non è mai stato così. È sempre stato chiaro che lui fosse più adatto di me, quindi non è mai stato un problema. Penso anzi che questo ci abbia consentito di diventare con naturalezza dei veri amici. Nintendo non paga questo tipo di spese, quindi abbiamo dovuto pagare ognuno la sua parte del conto. Alla fine diventò una tradizione che è andata avanti anche dopo che lui è diventato presidente e io dirigente. Da quando lui è morto, Nintendo sta andando bene. Penso abbia lasciato molte parole e strutture per fare in modo che il suo lavoro potesse sopravvivere anche con i dipendenti più giovani che abbiamo oggi. L’unico problema, è che se mi viene qualche bella idea nel corso del weekend, non ho più nessuno a cui dirla il lunedì successivo. Non potrò mai più sentirlo dirmi ‘oh, a proposito di quella cosa’… Per me è un problema. Mi rende triste.»
Qui sotto vi riportiamo alcune dichiarazioni, sempre a cuore aperto, del game designer Shigesato Itoi, autore della serie Mother:
«Iwata diceva sempre che la sua visione di business era rendere tutti felici. Voleva rendere felice sé stesso, le persone e gli amici con cui lavorava, e i consumatori. Usava la parola inglese ‘happy’ anziché quella giapponese, questa cosa mi affascinava. Trovo strano che ricordi le cose più insignificanti, ma ogni volta che diceva ‘happy’ mostrava i palmi di entrambe le sue mani. Credo sia un dettaglio di lui che non mi dimenticherò mai. Il giorno dei funerali di Iwata stava piovendo a dirotto. Mentre stavamo aspettando, decisi di chiedere a Miyamoto quante possibilità Iwata stesso pensava di avere, di guarire. Miyamoto mi rispose subito, in modo molto naturale: ‘credeva fermamente che sarebbe migliorato, non aveva la minima intenzione di morire’. Quella risposta mi fece comprendere quanto vicini fossero Miyamoto e Iwata, a che livello fosse arrivata la loro comprensione reciproca.»
Vi ricordiamo che i funerali di Iwata si svolsero il 16 e il 17 luglio 2015, con oltre 4.100 persone ad omaggiare lo scomparso presidente.
Si ringrazia SpazioGames per la traduzione.