FromSoftware ha sorpreso molti giocatori con l’annuncio di Sekiro: Shadows Die Twice all’E3 2018, e soprattutto per il fatto che il gioco non include il multiplayer, che è sempre stata una caratteristica principale dei giochi Souls.
Durante un’intervista con DualShockers il produttore Robert Conkey che questa è stata una scelta progettuale intenzionale fatta da FromSoftware durante lo sviluppo. Conkey ha spiegato che quando si progetta un boss, è necessario progettarlo sempre per due giocatori, in modo che possa funzionare e essere bilanciato base a tutti questi diversi approcci scelti dai giocatori; questo mette un limite sullo sviluppo dei boss.
Il team di FromSoftware ha voluto andare in una direzione in cui non sono limitati da queste scelte, concentrandosi solo sul singolo giocatore e vedere fino a che punto possono portarlo.
Inoltre Robert Conkey e il promotore Yasuhiro Kitao hanno voluto analizzare quali sono le differenze tra Sekiro: Shadows Die Twice e i Souls.
Prima di tutto, il combattimento si basa su una “mentalità completamente diversa”. La traversata dell’ambiente di gioco è completamente diversa, il modo in cui esplori la mappa è molto più verticale. Il fatto che è possibile nascondersi da la possibilità di ingaggiare più nemici contemporaneamente.
Kitao ha sottolineato che secondo lui la più grande differenza è che è possibile muoversi completamente in 3D con il salto e il rampino.
Un’altra differenza è che nei giochi Dark Souls scegli una classe mentre in Sekiro esiste solo una classe, quella del ninja.
Ricordiamo che Sekiro: Shadows Die Twice verrà rilasciato all’inizio del 2019 per PlayStation 4, Xbox One e PC.