Chiunque abbia giocato on line anche soltanto qualche volta si sarà trovato dinanzi ad una situazione decisamente poco piacevole: ragazzini, ma a volte anche adulti, che offendono in chat i propri avversari e compagni di squadra senza alcuna motivazione logica. Ovviamente in titoli dalla forte componente online tutto ciò può rappresentare un freno importante nel voler continuare a cimentarsi nelle modalità online di questi giochi.
Ebbene in queste ore l’associazione Anti-Defamation League ha pubblicato un nuovo studio, che ha preso in esame ad aprileoltre 1.000 videogiocatori statunitensi, dove è emerso come la maggioranza di loro abbia subito offese, insulti, molestie ecc nel corso delle loro esperienze di gioco online.
Quindi secondo questi dati, che hanno un margine di errore massimo del 4%, il 74% di chi gioca online è stato molestato e di questi il 65% ha subito pesanti molestie, degenerate poi in minacce fisiche o forme di stalking.
Il 53% ha inoltre specificato che le molestie avevano come oggetto discriminazioni di razza, sesso, religione, identità di genere, capacità, orientamento sessuale o etnia“.
Il 23% è stata coinvolta in discussioni riguardanti l’ormai arcinota e stucchevole teoria riguardante la supremazia bianca, il 9% invece sulla presunta invenzione dell’Olocausto e l’8% invece si sono viste coinvolte in discussioni riguardanti il supporto dell’estremismo dello Stato Islamico. Infine i molestatori hanno pubblicato online i dati del 29% degli investitori.
Riguardo i titoli giocati, il 79% dei giocatori di Dota 2 hanno subito molestie, mentre quelli di Counter-Strike: Global Offensive, PUBG, Overwatch e League of Legends si sono fermati al 75%.
In seguito a queste offese il 23% ha scelto di «diventare più isolati» silenziando la chat audio, mente il 19% ha addirittura abbandonato il gioco. Il 23% infine non acquista propio i giochi dove pensa che ci sia una community molesta.
Da questo report quindi ne esce un quadro decisamente poco positivo per i videogiocatori.