Annunciato a sorpresa durante la conferenza Xbox + Bethesda, Sea of Thieves torna protagonista della scena Xbox grazie ad un incredibile crossover con I pirati dei Caraibi, un vero e proprio sogno che si avvera per tutti i fan della saga. In questo speciale esploreremo i nuovi contenuti proposti dal titolo targato Rare, basterà il nome di Jack Sparrow per riportare a galla un titolo in difficoltà come Sea of Thieves?
Chiunque si sia mai avventurato tra le meravigliose acque di Sea of Thieves ha pensato almeno una volta alla famosissima saga dei Pirati dei Caraibi. Lo stile scanzonato del titolo di Rare si sposa in maniera naturale con le avventure del Capitan Jack Sparrow e vedere una collaborazione di questo calibro ha sicuramente avuto il suo effetto dirompente durante la conferenza Microsoft. A Pirate’s Life è l’ultima espansione di Sea of Thieves, disponibile gratuitamente già dal 22 Giugno per tutti i possessori del gioco o gli abbonati al Game Pass. Il trailer mostrato durante l’E3 ha messo in mostra le classiche scene epiche ricche di azione, intervallate da qualche battuta di Jack Sparrow, suscitando ilarità e tanta, tantissima curiosità. Sea of Thieves non è sicuramente nuovo a questo tipo di contenuti infatti, pur trattandosi della prima collaborazione di grosso calibro, il titolo targato Rare ha saputo tenersi a galla grazie proprio a nuove storie ed avventure da vivere.
Torniamo comunque ad A Pirate’s Life, iniziamo dicendo che far collidere due mondi tanto simili ma anche tanto diversi tra loro non è semplice. Quella di proporre contenuti legati ai pirati dei caraibi mantenendo l’identità di Sea of Thieves rappresenta una sfida difficile da affrontare ed è palese che A Pirate’s Life, già dalle prima battute di gioco, cerchi in tutti i modi di preservare quanto costruito negli anni precedenti in Sea of Thieves. Il prezzo da pagare è tuttavia alto e presto scoprirete perché.
Il nuovo filone di avventure si snoda in cinque diverse missioni tutte affrontabili da soli o con gli amici. Sarà compito di Calypso invece indirizzarci per la prima volta sulle orme un Jack Sparrow che, come al solito, è nei guai e sarà compito della nostra ciurma quello di salvarlo dal mare dei dannati.
Il prologo della storia si avvicina molto a quanto proposto nei film Disney, Jack Sparrow è entrato in possesso di un tesoro di immenso valore che permette a chi lo possiede di raggiungere un nuovo mondo ( quello di Sea of Thieves ), attraverso questo tesoro Jack Sparrow raggiunge il mare dei ladri e porta con se, senza volerlo, Davy Jones, adesso intenzionato a governare il mondo dei morti anche in questo mondo.
Un incipit che, tutto sommato, riesce a tenere fede ad entrambi i filoni pirateschi ma che non riesce a trovare una trasposizione ludica anche soltanto decente o quantomeno divertente. La prima missione scopre infatti il fianco ad un approccio ludico poco ispirato, profondamente noioso e ripetitivo che riesce a spiccare soltanto quando un elemento appartenente all’universo de I pirati dei Caraibi prende il sopravvento su tutto il resto. Trovare Jack non sarà difficile ma sarà tedioso, incredibilmente tedioso. L’avventura proposta da Rare ci costringe ad affrontare sezioni di gameplay poco interattive con enigmi davvero elementari che si ripetono per tutto il corso della missione. Volendo evitare gli spoiler per chi fosse interessato ad imbarcarsi in questi viaggi citiamo gli enigmi che caratterizzano il primo viaggio: La meccanica “core” in questo caso sarà quella legata alle lanterne, per progredire bisognerà accendere delle lanterne che si trovano nei pressi della porta che sbarra il nostro passaggio, fine.
Ora, di fronte ad una soluzione di gameplay così povera e poco ispirata non bastano dieci Jack Sparrow per salvare la tinozza dal più brutale degli affondamenti. A Pirate’s Life cola dunque a picco durante le prime battute ma i più fiduciosi arriveranno sicuramente ad affrontare i pericoli della seconda avventura.
Durante la nostra esperienza di gioco ci siamo letteramente persi tra dialoghi eccessivamente prolissi e poco ispirati, sezioni di gameplay noiose e ripetitive e bug, tanti, tantissimi bug. Attenzione, non stiamo parlando dei bug carini e divertenti, stiamo parlando di problemi capaci di vanificare ore di gioco rendendo impossibile il progresso di intere missioni. Più volte ci siamo ritrovati a dover riavviare la missione o cambiare server a causa di bug critici spesso legati alla presenza di altri giocatori nel server intenti a portare a termine la nostra stessa missione, trasformando quella che dovrebbe essere un’oretta di gameplay generalmente noioso in qualcosa di molto più lungo e difficile da affrontare. La frustrazione, quando arriva per i motivi sbagliati, è capace di distruggere qualsiasi cosa ma non c’è un singolo elemento che ci abbia spinto a salvare la nostra esperienza di gioco, fatta eccezione per i riferimenti ai Pirati dei Caraibi.
Sea of Thieves: A Pirate’s Life tende purtroppo ad alzare una barriera tra il giocatore ed i contenuti riguardanti i Pirati dei Caraibi, rendendo questi ultimi intangibili, irraggiungibili, evidenziando in maniera sbagliata un taglio netto tra le due produzioni. Tuttavia, quei brevi momenti in cui l’ispirazione tratta da i Pirati dei Caraibi prende il sopravvento, A Pirate’s Life riesce, per pochi brevissimi momenti, a brillare. Salvo poi tornare negli abissi di noia che avvolgono l’intera avventura. Purtroppo il titolo targato Rare non riesce a proporre soluzioni di gameplay valide, non vi sono meccaniche particolarmente interessanti o nuove capaci di rivoluzionare il ritmo di gioco e, al netto dei contenuti estetici, si ha la sensazione di trovarsi davanti allo stesso gioco vuoto di qualche anno fa. Nessuna arma nuova ( arma non legata alle avventure, ndr ), nessuna nuova abilità, si tratta semplicemente di situazioni nuove che fanno leva su pochissimi espedienti di gameplay che non riescono da soli a trascinare l’intera esperienza di gioco. Da un sistema di combattimento limitato alla totale assenza di interazioni ambientali su fondali che, pur essendo bellissimi e dettagliatissimi, continuano a dare quel senso di intoccabilità che rende tutto vano ed intangibile.
In conclusione, Sea of Thieves: A Pirate’s Life è sicuramente un ottimo espediente commerciale per far tornare in auge il titolo di Rare ma aggiunge veramente poco alla limitata esperienza di gioco del titolo, proponendo avventure ripetitive e poco ispirate che stanno in piedi soltanto grazie all’imponente risonanza dei Pirati dei Caraibi, pirati che, per inciso, non riescono a far fronte alla mole di bug “gamebreaker” di cui queste avventure sono piene zeppe. A Pirate’s Life da tuttavia un segnale forte, Sea of Thieves è vivo ed il suo supporto è lontano dall’essere cessato, speriamo di vedere altre interazioni di questo tipo in futuro, magari gestite con più cura e con elementi di gameplay più netti e stimolanti di quanto visto finora.