Un nuovo rapporto ha annunciato che Ubisoft avrebbe cancellato dai suoi piani di sviluppo un gioco di Assassin’s Creed post-Guerra Civile.
Sembrava già a buon punto, ma il nuovo capitolo di Assassin’s Creed ambientato nel periodo post-Guerra Civile Americana non avrebbe più senso di essere sviluppato. Stando ad alcuni ex-dipendenti di Ubisoft, il progetto avrebbe preso una brutta piega, a causa di preoccupazioni interne per motivi politici.
Il progetto, battezzato Project Scarlet, era guidato da Ubisoft Québec e, secondo un report pubblicato da Game File e firmato dal giornalista Stephen Totilo, sarebbe stato cancellato. I titoli AC vengono considerati i successori spirituali di Prince of Persia e hanno avuto un successo a livello planetario.
Il punto di forza della saga di Assassin’s Creed è la battaglia che si combatte tra l’ordine degli Assassini e quello dei Templari, che si sviluppa in vari periodi storici realmente esistiti e ricreati fedelmente tramite un lavoro 3D straordinario. I titoli principali della serie sono stati sviluppati da Ubisoft Montréal per la modalità in giocatore singolo e da Ubisoft Annecy per il multigiocatore. La serie ha fatto il botto già con le prime uscite su console, vendendo oltre 70 milioni di copie nel giro di pochi anni. L’ispirazione per la creazione viene dal romanzo Alamut e dello scrittore sloveno Vladimir Bartol, ma il marchio Assassin’s Creed è stato ideato da Patrice Désilets nel 2007.
Assassin’s Creed: addio a un titolo attesissimo
Ubisoft avrebbe stoppato il nuovo Assassin’s Creed nel luglio dello scorso anno. Teatro dell’esperienza videoludica sarebbe stata l’America nel pieno della Guerra Civile e nel periodo della Ricostruzione (1865-1877). Per i patriottici americani sarebbe stato molto interessante scoprire i segreti, dalla fine della Confederazione e della schiavitù, all’attribuzione dei diritti civili ai cittadini afroamericani. Il tema risulta delicato e, a causa del panorama attuale, per ragioni politiche sarebbe stato cancellato.

In base ai rumor i player si sarebbero calati nei panni di un uomo di colore, ex schiavo del Sud, che dopo aver cominciato una nuova vita sarebbe stato ingaggiato dagli Assassini. La sua missione lo avrebbe riportato nei luoghi della sua oppressione, per combattere le minacce del Ku Klux Klan. C’era tutti gli elementi per un successo, tra tematiche storiche e sociali rilevanti. “Troppo politico in un Paese troppo instabile”, ha sentenziato una fonte vicina al progetto. Quindi la qualità dello sviluppo grafico non c’entrerebbe nulla con la decisione finale. Ora si attendono conferme ufficiali.