Situazioni complesse come l’attuale guerra in Ucraina, con i russi impegnati in una sanguinosa invasione condannata da gran parte del mondo, dimostrano sempre che il mondo non è semplice come ci può apparire nella nostra innocenza. Non è tutto bianco e nero, anzi, la luce in queste situazioni è ardua da vedere, poiché anche chi vuol far del bene è spesso costretto ad agire in modo non propriamente buono. Facepunch Studios, sviluppatori di Rust, hanno agito come molti in un modo ombroso ma, mentre i più lo fanno escludendo la Russia dai loro affari, loro hanno deciso per un approccio differente.
Rust sarà venduto in Russia a prezzo maggiorato, cosi da raccogliere fondi per aiutare la causa del popolo ucraino.
Lo ha detto Garry Newman, il boss dello studio. Il suo scopo è supportare la popolazione invasa e al contempo bloccare le attività di chi sta speculando sul crollo del rublo causato dalle sanzioni imposte. “Il valore del rublo è crollato al punto che alcuni opportunisti stanno cercando di approfittarsene. Doneremo tutti i ricavi delle vendite dei nostri giochi in Russia alle associazioni di beneficenza e alle organizzazioni umanitarie impegnate nel supporto alla popolazione ucraina”.
A quanto pare infatti c’è chi sta speculando su questa tragedia, sfruttando i canali VPN per acquistare Rust o altri giochi dello studio, come per esempio Garry’s Mod, al prezzo locale, spendendo dunque molto meno di quanto non farebbero acquistando nel proprio paese. Cosi si è deciso di aumentare il costo dei titoli affinché corrispondano a quello dei prezzi occidentali, e non dunque in relazione al valore del rublo.
Newman ha proseguito dichiarando che “la guerra è uno schifo, quindi doneremo anche altri 500.000 dollari per aiutare tutti coloro che hanno bisogno”. Una manovra simile è stata di recente compiuta da Hi-Rez Studios. Al contrario molte compagnie, inclusa Microsoft, hanno preferito interrompere le vendite su territorio russo.