Il caso microtransazioni di Star Wars Battlefront II ha fatto molto discutere in questi giorni, dopo le polemiche e la temporanea retromarcia di EA sulla questione, che ha sospeso fino a data da destinarsi l’acquisto con valuta reale dei Cristalli (materiale per acquisire oggetti ed Eroi all’interno del gioco), stanno emergendo alcuni retroscena dietro l’idea originale delle stesse.
In principio, o perlomeno delle fasi iniziali dello sviluppo del gioco, i contenuti acquistabili dovevano essere infatti elementi unicamente di tipo cosmetico, sulla falsariga di quanto succede su Overwatch o Gears of War 4. Questo è quanto emerso da alcune fonti vicine a DICE, le quali però riportano anche che l’idea di avere casse premio contenenti costumi anziché potenziamenti o armi, sia stata bocciata addirittura dietro richiesta della stessa Lucasfilm.
Se queste informazioni si rivelassero vere, si getterebbe ulteriore benzina sul fuoco a carico di Disney, che stando ad alcuni recenti rumor sarebbe l’autrice della richiesta di rimozione delle microtransazioni da Star Wars: Battlefront II. Di conseguenza questa dividerebbe la responsabilità dietro quel tipo di approccio fra il publisher e il proprietario della licenza.
Rimaniamo comunque in attesa di ulteriori informazioni in merito in quanto al momento non vi sono prove certe di quanto riportato sopra.
Fonte: Venturebeat