Non si arresta la serie di licenziamenti e ridimensionamenti che affliggono l’industria videoludica ormai da parecchio tempo: è ora il turno di Riot Games, software house di League Of Legends e Valorant, che ha recentemente comunicato l’imminente licenziamento di circa 530 dipendenti. Nello stesso contesto è stata anche chiusa l’etichetta secondaria Riot Forge, sotto la quale sono stati pubblicati svariati singleplayer ambientati nell’universo di League Of Legends.
Minutes ago, we shared an important update with Rioters about the future of Riot Games. Here’s what these changes mean for our games and what players can expect from us going forward: https://t.co/SPjvtANGdK pic.twitter.com/WGSr6fkvjp
— Riot Games (@riotgames) January 22, 2024
È stato lo stesso amministratore delegato Dylan Adeja a rivolgersi personalmente ai giocatori per annunciare la decisione e spiegarne le motivazioni, in una lettera pubblicata sul sito ufficiale dello studio:
Oggi condivido con voi una decisione che speravamo di non dover mai prendere alla Riot. Stiamo cambiando alcune delle scommesse che abbiamo fatto e il modo in cui lavoriamo all’interno dell’azienda, per concentrarci e dirigerci verso un futuro più sostenibile. Questa decisione comporta l’eliminazione di circa 530 ruoli a livello globale, che rappresentano circa l’11% della nostra forza lavoro, con un enorme impatto sui team al di fuori dello sviluppo principale. Purtroppo ciò significa anche che diremo addio a molti colleghi e amici di talento in tutti i settori di Riot.
Il CEO passa poi a spiegare in cosa consistano tali “scommesse”, ossia “investimenti significativi” che non hanno dato i risultati sperati, facendo crescere esponenzialmente non solo l’azienda, ma anche e soprattutto i costi da sostenere per mantenerla:
“Oggi siamo un’azienda senza un focus abbastanza preciso e, in sostanza, abbiamo troppi progetti in corso. Alcuni degli investimenti significativi che abbiamo fatto non stanno dando i frutti che ci aspettavamo. I nostri costi sono cresciuti fino a diventare insostenibili e non abbiamo riservato alcuno spazio per la sperimentazione e il fallimento, aspetti vitali per un’azienda creativa come la nostra. Tutto ciò mette a rischio il cuore della nostra attività.”
L’unica soluzione possibile, continua Jadeja, è quella di ridurre il personale, pur trattandosi di una decisione assai sofferta. Al fine di supportare il più possibile i suoi ex dipendenti, l’azienda ha disposto per loro un minimo di 6 mesi di stipendio, un bonus in denaro, indennità di malattia e vari programmi di consulenza e assistenza per trovare un nuovo impiego. I licenziamenti verranno completati entro questa settimana nelle sedi statunitensi, mentre nel resto del mondo ci vorrà qualche settimana in più.
La chiusura di Riot Forge avverrà invece dopo l’uscita di Bandle Tale: A League Of Legends Story, prevista per il 21 febbraio 2024. A proposito di questa ulteriore misura drastica, Jadeja afferma:
Forge ha reso possibile la collaborazione con studios esterni per sviluppare giochi minori all’interno della nostra IP. Pur essendo orgogliosi di ciò che abbiamo creato in questo spazio, nonché grati alla squadra di Forge e ai partner esterni per aver creato questi giochi, non li consideriamo alla base del nostro progetto per il futuro. Non abbiamo intenzione di chiudere per sempre con le esperienze singleplayer o con le collaborazioni con altri sviluppatori se si presenta il progetto giusto, ma vorremmo che in futuro avesse un aspetto diverso.