Presentato lo scorso anno, Riders Republic entra a far parte dell’offerta Ubisoft del 2021 e lo fa in grande stile. Dopo una breve ma intensa beta pubblica ed un open di 4 ore durante la settimana del lancio, la repubblica più folle dei videogiochi è pronta a partire.
Hold my beer
In casa Ubisoft c’è sempre stata un po’ di follia, dai vari capitoli di Trials fino ad arrivare alle vette innevate di Steep, la voglia di esprimere il potenziale degli sport estremi all’interno di un medium fortemente interattivo come il videogioco ha da sempre fatto parte dello spirito creativo del publisher francese. Riders Republic incarna dunque lo spirito degli sport estremi in un mondo fatto di stunt assolutamente fuori di testa e competizioni che nel mondo reale verrebbero vietate ancor prima di essere presentate ufficialmente. L’inno al pericolo di Ubisoft viene espresso in chiave goliardica a colpi di sano Punk, costumi sgargianti e veicoli a dir poco improvvisati. La struttura ludica che avvolge Riders Republic si basa sul concetto di libertà e creatività, un parco giochi da esplorare in completa autonomia da soli o con gli amici imbastendo gare di massa o lasciandosi trasportare dai panorami mozzafiato di un mondo che, pur essendo di fantasia, trae ispirazione dalle più suggestive bellezze che la natura può offrirci. Pur con le dovute differenze, il modello strutturale di Riders Republic si avvicina molto a quanto già visto in The Crew 2, una serie di discipline andrà a regolare il corso delle competizioni andando talvolta ad incrociare diversi sport in gare multi-disciplinari che prevedono dei repentini cambi di attrezzatura offrendo così esperienze incredibilmente adrenaliniche e divertenti. La parola d’ordine resta “divertimento”, Riders Republic è un titolo leggero e spensierato che nasconde dietro alla sua apparente follia una base molto solida ed una curva di apprendimento non particolarmente ripida ma che richiede una grande attenzione qualora il giocatore volesse davvero raggiungere gli obiettivi più ardui. Le prime battute di gioco ci vedranno protagonisti di un editor dei personaggi abbastanza basilare e di una introduzione generale alle varie discipline ed alle regole base del mondo di gioco. Riders Republic ruota principalmente intorno a tre categorie principali: Sci e Snowboard, Mountain Bike, Tuta Alare e Jet-Wing. Ogni categoria propone due sport differenti, generalmente si tratta o di gare di velocità oppure di competizioni basate sui tricks. Se a primo impatto può sembrare che Riders Republic non offra una grande varietà di situazioni e discipline, basta semplicemente addentrarsi dentro una delle cinque carriere a disposizione per rendersi conto di quanto siano diversi i vari sports. Prendendo in esame le due carriere dedicate al mondo delle biciclette, sebbene queste prevedano una semplice distinzione tra corsa e gara a punti, basta affrontare un evento su strada invece che un vero e proprio Downhill per cambiare completamente lo stile di gioco, oltre che alla bici utilizzata.
Wings of freedom
Ciò che più colpisce, affrontando il folle mondo di Riders Republic, è il senso di libertà e la fluidità con la quale gli eventi, i giocatori e tutte le attività a corredo dell’esperienza principale scorrono durante l’esperienza di gioco. Non c’è mai un punto morto, si è sempre coinvolti in qualcosa. Coinvolgere il giocatore in maniera così intensa potrebbe portare ad una sensazione di “asfissia” ma Riders Republic riesce a legare talmente bene le varie attività oltre che a diversificarle durante il playtrough che l’unico momento in cui ci si ferma davvero è quello in cui si torna all’HUB principale per riprendere fiato e fare il punto della situazione. In maniera ancora similare a The Crew, Riders Republic propone un sistema basato sulle statistiche dell’equipaggiamento che viene offerto come ricompensa livellando le varie carriere. Equipaggiamento migliore vuol dire prestazioni migliori ed accessibilità a sfide via via più intense e difficili da superare. Si comincia dal semplice Downhill da una dolce collina e si finisce per saltare giù da una montagna sfrecciando a folle velocità tra gli alberi. Una delle sensazioni più belle quando ci si avvicina a Riders Republic è data dalla Wing-suite, la tuta alare dotata di propulsori che, oltre ad essere parte integrante di una delle carriere, sarà sicuramente il mezzo più usato per spostarsi all’interno dell’immensa mappa di gioco. Librarsi in aria insieme agli amici ed esplorare il mondo è qualcosa di sublime, semplice ma incredibilmente efficace. Pur essendo giocabile tranquillamente in solitaria, Riders Republic è capace di dare il meglio se affrontato con un gruppo di amici. Le gare rocambolesche, le cadute rovinose e l’esplorazione incrociata rendono Riders Republic un parco giochi nel quale divertirsi senza troppi pensieri.
Insieme è meglio
Come già accennato, Riders Republic è una bestia da palco scenico, immediato, frenetico e dannatamente divertente, il titolo si presta a serate di competizione con amici e giocatori incontrati nel mondo di gioco. Il titolo targato Ubisoft mette a disposizione una serie di funzioni atte a migliorare l’esperienza condivisa con gli altri giocatori. Come abbiamo già avuto modo di sperimentare in altre occasioni, ad esempio con Forza Horizon, l’intero mondo di gioco è condiviso con altri giocatori con i quali sarà possibile interagire, competere e fare amicizia. La possibilità di giocare percorsi ideati dagli utenti apre poi le porte ad un’esperienza virtualmente infinita che ha come unico limite la creatività dei giocatori. A completare un’opera atta alla condivisione ed al gioco in compagnia vi sono le competizioni multigiocatore più o meno competitive. Sono presenti diverse playlist classificate dove dare il meglio di sé impegnandosi e dando fondo alle proprie abilità ma, almeno nel nostro caso, la vetta del divertimento si raggiunge con le gare di massa. Si tratta di competizioni che ospitano fino a 64 giocatori in folli e confusionarie gare multi-disciplinari. I fortunati vincitori saranno ricompensati con un numero maggiore di stelle, valuta che sta alla base del sistema di progressione del gioco. Sebbene ogni singola campagna propone un sistema di progressione indipendente, le stelle ottenute vincendo gare, completando acrobazie o esplorando il mondo di gioco, andranno ad arricchire l’esperienza di gioco sbloccando ulteriori elementi come sfide e sponsor nonché, almeno durante le prime fasi di gioco, le discipline che andranno poi ad espandersi in direzioni diverse. L’esplosione concettuale di contenuti ed attività da svolgere in Riders Republic non comprendono dunque il semplice flusso di eventi ma anche tutte le varie meccaniche che fanno da corredo all’esperienza principale.
Dalla bici al pad
Ma come si comporta Riders Republic in termini di gameplay? Durante le prime presentazioni del titolo Ubisoft, una delle più grandi preoccupazioni era data dalla gestione delle varie discipline. Affrontare una corsa in bici è sostanzialmente diverso da una competizione in snowboard e proporre un mix così variegato all’interno di un’unica produzione rischiava di rendere l’esperienza di gioco piatta e poco incisiva. Riders Republic è la prova vivente che si trattava di preoccupazioni infondate. Il senso di velocità, la percezione del rischio e le diverse meccaniche messe in gioco rendono le varie discipline uniche e profondamente caratterizzate. Essere alla guida di una mountain-bike in una rovinosa discesa di montagna, chiedendo al giocatore di bilanciare velocità e trazione nelle sezioni più impervie e di schivare eventuali ostacoli è sì un esempio di divertimento offerto dal gioco ma anche un grande tecnicismo in materia di game-design. Riders Republic non è piatto, non è monotono ed ogni gara riesce a regalare quei momenti di adrenalina che rendono l’intera produzione un punto di riferimento in un genere sicuramente non sovrappopolato. Anche la gestione del volo è importante e viene espressa in maniera impeccabile per le corde arcade predilette da Riders Republic in materia di impostazione ludica, ricordiamo, come se non fosse ovvio, che l’intero titolo ha una base profondamente Arcade e non simulativa, ciò che vediamo a schermo sfida ogni legge della natura ma lo fa con uno stile incredibilmente carismatico e fuori di testa, ci piace, ci piace tanto. L’unico neo in una produzione altrimenti impeccabile è dato da un’integrazione tra comandi di gioco e trick da svolgere in acrobazia sostanzialmente problematica. La prima cosa che ci verrà chiesta all’avvio del gioco è infatti una scelta dedicata al modello di comandi da utilizzare per affrontare il titolo: racer o trickster. La differenza sostanziale è data dalla gestione delle acrobazie e dall’implementazione di questi trick all’interno del sistema di comandi. In modalità Racer saremo in grado di gestire la telecamera con l’analogico destro delegando l’esecuzione delle acrobazie ai tasti mentre la modalità trickster permetterà l’esecuzione delle acrobazie con l’analogico destro, come già visto su Steep, sacrificando però la possibilità di muovere liberamente la telecamera. Il problema nasce dalla gestione delle acrobazie durante le gare, non importa la modalità che sceglierete, prima o poi innescherete un’acrobazia involontaria che andrà a tradursi in una caduta rovinosa che potrebbe costarvi la gara nel peggiore dei casi.
A tutta velocità
Da un punto di vista più tecnico, Riders Republic riesce ancora una volta a sorprenderci. La resa grafica del titolo è decisamente buona, leggermente al di sopra degli standard di titoli come Far Cry 6, non siamo di fronte ad un miracolo ma a qualcosa di incredibilmente solido e piacevole da vedere. Ad aiutare la resa grafica vi è anche la bellezza intrinseca degli scenari proposti. Agli sport estremi si affiancano infatti panorami altrettanto estremi e variegati che spaziano dalle vette innevate fino ai canyon aridi, dipingendo un quadro folle ed estremo di un parco immaginario capace di divertire. Se graficamente ci troviamo di fronte ad un titolo valido e capace di stupire, la gestione dei caricamenti degli spostamenti all’interno del gioco rappresenta la vera punta di diamante del titolo. L’intera mappa di gioco è a nostra portata di mano nel giro di pochissimi secondi, la possibilità di teletrasportarsi istantaneamente da un compagno di gruppo a prescindere dalla distanza che ci separa va ad annullare le distanze rendendo l’esperienza di gioco incredibilmente scorrevole. Considerando le dimensioni della mappa e la densità di elementi che la compongono siamo rimasti davvero sbalorditi di fronte alla velocità con cui tutto viene caricato e proposto a schermo.
In conclusione, Riders Republic ha saputo divertirci ed ha saputo farlo attraverso una proposta fresca, variegata ma soprattutto leggera e senza troppi fronzoli. Non siamo di fronte al titolo perfetto, qualche sbavatura per quanto riguarda i controlli e, in alcuni casi, la varietà delle singole corse affrontate in singolo ma per il resto non possiamo che consigliare Riders Republic a tutti coloro che vorranno passare ore di puro divertimento con i propri amici. La roadmap pubblicata da Ubisoft prevede l’arrivo di nuove discipline e nuove sfide che andranno ad arricchire la già vastissima offerta del titolo. Riders Republic è la nuova casa degli sport estremi ed il nuovo esempio da seguire per affacciarsi a questo mondo tanto folle quanto inesplorato.
La recensione in breve
Riders Republic ha saputo divertirci ed ha saputo farlo attraverso una proposta fresca, variegata ma soprattutto leggera e senza troppi fronzoli. Non siamo di fronte al titolo perfetto, qualche sbavatura per quanto riguarda i controlli e, in alcuni casi, la varietà delle singole corse affrontate in singolo ma per il resto non possiamo che consigliare Riders Republic a tutti coloro che vorranno passare ore di puro divertimento con i propri amici. La roadmap pubblicata da Ubisoft prevede l’arrivo di nuove discipline e nuove sfide che andranno ad arricchire la già vastissima offerta del titolo. Riders Republic è la nuova casa degli sport estremi ed il nuovo esempio da seguire per affacciarsi a questo mondo tanto folle quanto inesplorato.
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Voto Game-Experience