Il clima in Respawn Entertainment non è mai stato così teso. Dopo mesi difficili, culminati con la cancellazione di due giochi e il licenziamento di circa 100 dipendenti, arriva ora una conferma diretta dall’interno: il morale è “ai minimi storici”. A dare voce al malessere è Patrick Wren, senior encounter designer dello studio, che ha scelto il social Bluesky per esprimere apertamente il disagio. Il tutto si inserisce in un contesto più ampio di crisi all’interno di EA, con numerosi studi sotto pressione e una crescente incertezza sul futuro.
Nel 2025, il settore videoludico ha già registrato oltre 2.300 licenziamenti distribuiti su almeno 64 aziende, e le stime non ufficiali parlano addirittura di quasi 3.000 posti persi. Questo clima incerto si riflette anche sul team di Respawn, noto per successi come Titanfall, Apex Legends e Star Wars Jedi, ma ora in seria difficoltà operativa e morale. La chiusura di Cliffhanger Games, studio che stava lavorando a un gioco su Black Panther per conto di EA, è solo l’ultimo segnale di una strategia più restrittiva da parte dell’editore, che ora punta a concentrarsi su meno franchise.
Il messaggio di Wren ha colpito molti nell’industria, soprattutto quando ha aggiunto (grazie ad Insider Gaming): “Mi dispiace per chi vuole solo creare bei videogiochi in questo settore.” Una frase che racchiude la frustrazione diffusa tra tanti sviluppatori, spesso lasciati soli in mezzo a scelte aziendali drastiche e poco trasparenti.
Il caso Respawn si aggiunge così a una lunga lista di studi colpiti da ristrutturazioni, confermando quanto il 2025 sia diventato un anno nero per lo sviluppo di videogiochi. Gli effetti di queste decisioni si ripercuotono non solo sui dipendenti, ma anche sulla capacità dell’industria di innovare e mantenere alta la qualità. Resta da capire se EA riuscirà a ricostruire la fiducia dei suoi team e se Respawn potrà risollevarsi da questo momento buio
Ricordiamo inoltre che nelle scorse Electronic Arts cancellato il gioco di Black Panther e chiuso Cliffhanger Games, con un insider che non esclude la chiusura di Codemasters.