In queste ore sono emersi in rete tanti nuovi dettagli per quanto riguarda gli accordi che Sony ha stretto con i vari publisher, così da impedire che i giochi terze parti vengano inseriti all’interno di Xbox Game Pass. In questo caso specifico vediamo poco più in basso gli accordi che il colosso giapponese ha stretto con Capcom, con l’obiettivo di non far arrivare Resident Evil Village sul servizio in abbonamento di Microsoft.
Grazie ai documenti registrati dalla CMA, scopriamo che prima di tutto, per quanto riguarda i servizi in abbonamento, Capcom ha potuto negoziare solo con Sony per un periodo di un anno dopo il lancio di Village. Passato quel periodo il colosso giapponese ha potuto far partire le trattative con servizi di abbonamento rivali di Sony. Tuttavia, anche in questo caso, non sono consentiti contratti esclusivi con altri servizi in abbonamento competitivi, come per esempio Xbox Game Pass.
Capcom dovrebbe innanzitutto fornire a Sony l’opportunità di includere RE8 nel servizio di abbonamento PlayStation. A quel punto se il colosso a cui dobbiamo PlayStation Sony si rifiuta di includere RE8 nel suo servizio di abbonamento PlayStation, Capcom può negoziare con i servizi di abbonamento concorrenti.
Successivamente, se il publisher nipponico negozia con i concorrenti di Sony (ad esempio Microsoft) raggiungendo un accordo verbale, prima di firmare il contratto vero e proprio è costretto ad informare Sony dei termini finanziari offerti dal concorrente. Stando a questi documenti inoltre, Capcom è chiamata a concedere a Sony almeno 60 giorni per consentirgli di eguagliare i termini finanziari della concorrenza, facendo di conseguenza saltare l’accordo precedente, portando Resident Evil Village sul PlayStation Plus.
Dopo 60 giorni, qualora Sony si rifiuta di includere RE8 nel suo servizio di abbonamento, ecco che Capcom è libera di procedere con le firme sui contratti per portare il gioco sui servizi in abbonamento concorrenti.