La storia di Zombie Army ha in certo senso molto in comune con tantissimi titoli PvE nati come spin off o mod di giochi principali e che in poco tempo raggiunsero un successo tale da meritare una propria serie. È successo con Portal, Left for Dead, Dota e negli ultimi anni appunto, con Sniper elite. Il titolo d Rebellion che ad oggi rimane uno delle più spettacolari simulazioni belliche in tema di tiratori scelti ci ha deliziato con Zombi Army Trilogy, gettandoci in pasto a migliaia di Zombi nazisti con altri tre compagni armati di fucili di precisione. Inutile girarci intorno, gli Zombi sono il nemico perfetto, e per questo più ce ne sono, meglio è; di fatto, l’annuncio del quarto capitolo di Zombie Army è stato accolto positivamente da tutta la comunità, segno che il lavoro di Rebellion è stato apprezzatissimo, nella speranza di vedere ulteriori passi avanti per la serie. È stato così?
Il bel paese morto
Per chi non avesse giocato la prima trilogia, Zombie Army 4 è ambientato durante la seconda guerra mondiale, poco prima della conquista di Berlino da parte degli Alleati, dove Hitler nel disperato tentativo di ribaltare la situazione risveglia i morti sulla terra e ne scatena l’insaziabile fame contro il genere umano. Nei primi episodi manipoli sempre differenti di eroi, sempre presi di peso dalla serie Sniper Elite, affrontavano livelli pieni zeppi di cadaveri ambulanti per distruggere Hitler e porre fine all’inferno sulla terra. Nel quarto capitolo, nonostante la sconfitta di Adolf, i morti non si sono fermati e la guerra contro di loro infuria ancora più brutalmente. Nonostante tutto, una Resistenza di vivi continua a combattere e a cercare un modo per far tornare la pace sulla terra e i morti all’inferno, e noi ne facciamo parte. Teatro degli scontri sarà per la maggior parte l’Italia, attraverso alcune delle località più iconiche della nostra penisola, come Milano, Venezia, la Sardegna e ovviamente Roma, che somigliano però più all’idea che i turisti hanno del bel paese, con architetture e paesaggi naturali non propriamente mediterranei, riciclati forse da Sniper Elite 4, titolo da cui Zombie Armi Dead War prende a piene mani.
La formula di gioco rimane esattamente quella dei primi tre titoli, ma con numerosi arricchimenti che rendono l’esperienza molto più completa e soddisfacente anche per chi ha divorato i precedenti. Il PvE è affrontabile in cooperativa online fino a quattro giocatori (ma è possibile giocare anche da soli ovviamente), ognuno con un proprio personaggio originale e completamente personalizzabile nell’equipaggiamento e nelle abilità. Queste ultime hanno subito un arricchimento generale che rende la crescita del proprio alter ego molto più profonda e strutturata, con abilità passive per ogni arma che ne potenziano danno, gittata, caricatore o forniscono alcune spettacolari varianti. Per quanto riguarda il giocatore, man mano che si procederà con l’esperienza si sbloccheranno diversi perks che miglioreranno le statistiche o forniranno skill in grado di farci sopravvivere più a lungo. Per quanto riguarda l’equipaggiamento, nessuna novità sostanziale, con le solite tre armi equipaggiabili, con il fucile da cecchino a farla da padrone su tutto.
Dead Combo
E’ stata approfondita al componente arcade del gioco, con un moltiplicatore delle combo ora molto più visibile e soprattutto influente su alcune abilità dei personaggi. Più nemici in sequenza faremo fuori, più velocemente si caricheranno delle abilità attive come un potente attacco corpo a corpo, una mossa finale in grado di curare lievemente il personaggio o il bullet time anche per pistola o fucile a pompa. Tutto questo strutturato in maniera tale da sopperire al numero soverchiante di nemici che Rebellion ci lancerà contro, decisamente maggiore rispetto ai titoli precedenti e dalla varietà ancora più ampia. In tutto questo, la killcam marchio di fabbrica di Sniper Elite, rimane onnipresente, evidenziando quei colpi spettacolari che riusciremo ad eseguire nell’inferno della Dead War, sempre esagerata ed estremamente soddisfacente.
Il PvE di Zombie Army è sempre stato sinonimo di estrema coordinazione, ma stavolta le cose sono portate decisamente all’estremo. A livelli di difficoltà normale è possibile sopravvivere anche con un team poco affiatato, ma impostando la difficoltà “vera”, dove la vita è ridotta, i nemici sono più coriacei e la balistica dei colpi è reale, allora le cose cambiano e di parecchio. Le munizioni ci sono ma vanno comunque centellinate, la coordinazione con i compagni diventa fondamentale, tanto da rendere imprescindibile l’uso delle cuffie, bisogna sincronizzarsi con le ricariche degli alleati per continuare a sparare e soprattutto isolarsi dal gruppo vuol dire morire, e in fretta. Zombie Army 4 Dead War rappresenta ad ora l’esperienza PvE definitiva, da provare assolutamente per tutti gli appassionati del genere, proprio per le emozioni che riesce a trasmettere ai giocatori, quella sensazione di essere braccati ed impotenti davanti ad un numero impressionante di nemici che non si stanca mai, e la successiva euforia nel sopravvivere anche brevemente per combattere un altro giorno.
Qualcuno ha ordinato altri nazisti zombi?
L’altro ottimo risultato di Rebellion è quello di aver finalmente dato alle mappe un level design proprio ed originale, dove è possibile sfruttare ogni dettaglio delle stesse in ogni posizione, incrementando enormemente l’interazione ambientale. Strettoie, edifici accessibili, trappole, tutto è stato studiato e reso appositamente per dare ai giocatori tutte le possibilità strategiche possibili per poter portare a termine la missione. Anche dal punto di vista della degli obiettivi, in Dead War non si ha più la sensazione di andare semplicemente da punto A a punto B, ma di svolgere una serie di obiettivi, anche a tempo, attraverso un enorme livello, cosa che costringe a rimanere perennemente all’erta e a non perdere mai e poi mai di vista i nostri alleati.
A livello tecnico, siamo esattamente sulla stessa linea di Sniper Elite 4, con una buona resa su console, ma con qualche sporcatura qua e là, soprattutto con alcune textures in bassa risoluzione. Poco male, dato che il punto di forza del titolo risiede essenzialmente nel PvE e nella spettacolarità della killcam, questa sempre eccellente. Ottima anche la varietà dei nemici, con alcuni ritorni eccellenti e nuovi arrivi davvero interessanti, che fungono da perfetti miniboss, davvero ostici a difficoltà più elevata. Molto buona la colonna sonora, presa di peso dai capitoli precedenti e importata in quest’ultimo con alcune interessanti varianti.
PRO:
- Esperienza PvE incredibile
- Innovazioni ben implementate
- Killcam ancora spettacolare
- Level design migliorato
CONTRO:
- Tecnicamente identico a Sniper Elite 4
Versioni disponibili: PS4, Xbox One, PC (esclusiva Epic Games)
Versione testata: PS4