Quando uscì il primo Vermintide, oltre all’odore ripugnante degli uomini ratto, si percepì immediatamente una ventata di freschezza. Quel titolo così simile a Left for Dead, eppure così diverso, seppe conquistare in men che non si dica una grandissima fetta di appassionati, non solo fan di Warhammer, ma anche e soprattutto estimatori del gioco di squadra hardcore. Le avventure del gruppo di antieroi peggio assortito della storia si rivelarono sin da subito estremamente complesse da portare a termine e solo con un lavoro di squadra sopraffino si riusciva a vedere la schermata di Vittoria, senza considerare che se si puntava al miglior loot possibile, allora le cose diventavano davvero ostiche. Era quindi prevedibile che Fatshark, dopo un eccellente supporto alla loro prima creatura, puntasse anche al seguito e quindi, habemus Warhammer: Vermintide 2. Il miglior gioco di Warhammer Fantasy finora.
Sigmar be praised
Le iniziano immediatamente dopo l’ultima espansione del primo Vermintide, con il nostro gruppo di eroi catturato dal Veggente Grigio degli Skaven, dove scoprono che il malvagio uomo ratto ha costruito un portale warp che collega l’Impero con i territori settentrionali di Norsca, patria dei terrificanti Guerrieri del Caos. E’ chiaro fin da subito che i malevoli uomini ratto hanno stretto un’alleanza con i seguaci del dio della Putrefazione, Nurgle, cosa che si traduce in guai ancora più grossi per le forze degli Uomini, dei Nani e degli Elfi che si oppongono alla Tempesta del Caos, la più grande invasione dal Nord dai tempi di Sigmar, il fondatore dell’Impero. Ecco che quindi, dopo un livello introduttivo che funge da tutorial, i nostri giungeranno ad un nuovo rifugio, molto più grande e complesso della locanda del primo capitolo e inizieranno a colpire Skaven e Guerrieri del Nord per fermare la loro avanzata. La storia si divide in tre atti per un totale di in tredici missioni dalla durata media di quaranta minuti l’una e dalla varietà impressionante, sia in termini di ambientazione che di obiettivi. Quello che ci preme esaltare è che tutti i punti di forza del primo capitolo sono stati ripresentati e rafforzati: la caratterizzazione dei vari personaggi è incredibile e ognuno di loro continua a combattere per le proprie ragioni, ancora non fidandosi completamente del gruppo con il quale lotta da mesi ormai, ricalcando poi alla perfezione tutti gli stereotipi razziali e di professione dei vari personaggi. Ecco che quindi le varie missioni saranno costellate da tantissime citazioni, punzecchiature e lamentele vere e proprie tra i vari personaggi, e attraverso queste vi verrà narrata la loro storia e la loro visione del mondo (Kerillian l’Elfa su tutti. Kerillian vi odia. Tutti.).
Le orde del Ratto Cornuto
Per chi non avesse mai giocato a Vermintide prima d’ora, un veloce ripasso: siamo di fronte ad un action in prima persona in cui dovrete portare a termine una serie di missioni in cooperativa con altri tre giocatori, affrontando livelli letteralmente sommersi di nemici. La maggior parte di questi sono semplici minion che muoiono con un colpo, ma in agguato ci sono anche una serie di nemici speciali decisamente più ostici, oltre ovviamente a mini boss sparsi per il livello, il tutto dallo spawn totalmente casuale, facendo diventare ogni missione una storia a se stante. La prima e più evidente novità di Warhammer: Vermintide 2 è la presenza di un nuovo tipo di nemico, i Guerrieri del Caos. Oltre agli uomini ratto quindi dovremo avere a che fare anche contro questi barbari del nord contagiati dalla malattia del loro oscuro patrono Nurgle. Questo si traduce in nuovi nemici da uccidere che, oltre ai classici minion e soldati, prevedono anche i terrificanti Guerrieri del Caos, coperti totalmente da una resistentissima armatura, stregoni succhia vita e maghi in grado di evocare tempeste. Anche i miniboss sono aumentati di numero, con l’arrivo di un nuovo tipo di Rattogre, della terrificante Progenie del Caos e di mostruosi Troll. Questi abomini saranno il vostro terrore, dato che possono apparire in qualsiasi momento del gioco senza alcun preavviso, nel bel mezzo di uno scontro con un’orda di nemici, magari mentre siete bersagliati dal fuoco di una Ratling e un Globardiere vi scaglia addosso le sue pozze d’acido (tutto vero).
L’araldo dei poteri perniciosi
Questo per ricordare che Warhammer: Vermintide 2 è ancora più impegnativo del primo episodio, e l’aggiunta di nuovi nemici porta i giocatori ad essere costantemente sotto minaccia, premiando solamente quelli che agiscono da vera squadra. Agire da lupo solitario non solo è controproducente, ma vi porterà ad una rapida morte e al fallimento della missione, dato che i nemici sono migliaia e molti di loro, a livelli di difficoltà più alti, in grado di farvi a pezzi con un paio di colpi. Purtroppo questo è anche il difetto più grande del gioco, non tanto per il titolo in sé, quanto per il matchmaking e la successiva fase d’assestamento. In questi giorni di prova abbiamo assistito ad ogni genere di follia da parte dei giocatori, che non si curavano minimamente del proprio gruppo e agivano come se stessero giocando ad un qualsiasi fps d’epoca moderna. Va da sé che dopo la decima partita che finiscono entro i dodici minuti, la frustrazione inizia a farsi sentire, e si è fatta strada nella nostra mente la nostalgia di quando c’erano solamente i giocatori più capaci e nessuno agiva per conto proprio. Si tratta di attendere che lo zoccolo duro dei fan riprenda il controllo, ma anche un matchmaking più strutturato sarebbe apprezzabile. Il sistema di livelli funziona leggermente a caso e non c’è ancora nessun tipo di report per i giocatori non collaborativi o palesemente tossici e per questo il più delle volte ci siamo trovati a sperare che dietro il nostro compagno di squadra ci fosse un essere umano e non una scimmia che pigiasse tasti a caso su una tastiera.
Proprio come il cugino Okri
L’altra grande novità di Warhammer: Vermintide 2 è l’introduzione delle classi per i 5 personaggi. Ora, oltre ad avere caratteristiche proprie, gli avventurieri sbloccheranno altre due configurazioni specifiche che andranno a modificare radicalmente il loro modo di giocare. Questi cambi di carriera donano una maggiore personalizzazione al proprio eroe, adattandosi allo stile di gioco preferito, o spingendovi a provare qualcosa di completamente diverso. Ecco che quindi personaggi nettamente tank possono ad esempio diventare in seguito più votati al danno, sia in mischia che a distanza, non forzandovi così a giocare per forza con un solo eroe. Man mano che guadagneremo esperienza sbloccheremo anche una serie di talenti passivi che andranno a definire il nostro stile di gioco con quel personaggio e quella specifica carriera, aggiungendo anche qualche elemento rpg al titolo. Inoltre ora ogni personaggio è dotato di un’abilità speciale differente per ogni carriera, ricaricabile con il tempo e che fornisce bonus alla squadra, attacchi speciali o un’altra serie di utiliy. Un plauso al bilanciamento, dove nessuna classe è indispensabile e tutte possono fare tutto, con i dovuti accorgimenti. Tornano ovviamente anche i loot, con i grimori e i tomi nascosti che vanno ad incrementare di parecchio la difficoltà delle missioni in cambio però di un bottino di fine missione migliore, vero motore del gioco.
Tecnicamente Warhammer: Vermintide 2 supera ogni aspettativa, con una definizione impressionante ed una fluidità fuori dal comune. Il carico sul memoria è minimo, considerando la mole poligonale e il frame rate, cosa che meriterebbe di essere insegnata a tante altre produzioni ben più altisonanti. I modelli dei nemici sono vari ed eccezionali, così come le ambientazioni e gli scenari di massacri che andremo a visitare. Vermintide 2 è un’orgia di sangue, arti staccati e desolazione, con l’aggiunta delle forze del Caos che rende tutto ancora più terrificante, facendo trasparire appieno la distruzione portata dalle orde del nord, cosa che nessuno finora era riuscito a rendere tramite videogioco. Il tutto condito da un’eccellente colonna sonora, che incalza l’azione ma sottolinea anche i rarissimi momenti di pace che incontreremo durante il gioco. Ottimo il doppiaggio, con le voci familiari degli eroi ad accompagnarvi nell’oscurità dei regni degli Skaven. In realtà attualmente ci sono alcuni bug che infestano il gioco, come i proiettili della Ratling che ignorano le pareti e alcuni nemici che si piantano nel bel mezzo delle maceria, ma nulla che possa inficiare seriamente l’esperienza di gioco.
PRO:
- Un seguito eccellente
- Ancora più impegnativo
- Nuove carriere per ogni personaggio
- Nuovi nemici e nuovi boss
- Tecnicamente superlativo
CONTRO:
- Matchmaking ancora troppo casuale
- Qualche bug minore
Versione testata: PC
Voto: 9