Naughty Dog l’ha fatto ancora. La casa di sviluppo creatrice della serie di Uncharted e The Last of Us aveva già convinto tutti del proprio sconfinato talento, sfornando titoli dall’impressionante impatto visivo ed emotivo, ma con l’annuncio di un’espansione di Uncharted, qualcuno aveva iniziato ad avere dei dubbi. Possibile che anche loro si fossero piegati alla volontà del mercato, iniziando a sfruttare una propria IP più del dovuto, iniziando a rilasciare espansioni su espansioni? Uncharted L’Eredità Perduta ci era sembrato proprio questo, una mossa commerciale che puntava sugli affetti per continuare a spremere la saga di Nathan Drake. Mai stati più contenti di essere nel torto; Uncharted L’Eredità Perduta è uno spin off che avrebbe potuto tranquillamente campare da solo, è un titolo che ad oggi rivaleggia con lo strepitoso Blood and Wine di The Witcher 3 come espansione; è un tributo ai fan e per i fan da parte di una software house che non ha dimenticato il motivo del successo, ovvero la propria fan base.
Addio Drake, benvenuta Chloe
Uncharted L’Eredità Perduta parte da un incipit narrativo che già di per serve stravolge l’intera serie: addio Nathan, è stato bello, benvenute Chloe e Nadine. Queste due vecchie conoscenze (la prima forse più vecchia della seconda) saranno le protagoniste indiscusse di un’avventura che le porterà alla ricerca della Zanna di Ganesh, un misterioso artefatto che alimenta i loro sogni di ricchezza, ma che alla fine si rivelerà molto di più, soprattutto per il legame tra le due protagoniste. Un legame che parte molto freddo inizialmente e che poi nel proseguo dell’avventura diverrà sempre più saldo. Già da qui si intuisce come la trama in effetti non cavalchi proprio l’onda dell’originalità, affossata anche da un antagonista che sprizza stereotipo da tutti i pori, ma non è per questo che la serie di Naughty Dog è diventata famosa. I fan saranno felici di sapere che quell’aria da Indiana Jones diretto da Michael Bay è ancora presente nel gioco e anzi, per certi versi, anche accentuata. L’avventura procede su un ritmo paragonabile a quello dei grandi Blockbuster d’azione, non concedendo nessuna tregua al giocatore, con dialoghi serratissimi e dall’alto livello di sceneggiatura, panorami meravigliosi ed esplosioni a non finire. Parliamo inoltre di una longevità di oltre otto ore, una durata di tutto rispetto per un gioco che a conti fatti doveva essere un contenuto aggiuntivo. Tutto quello che avete amato in Uncharted lo troverete ovviamente anche nell’Eredità Perduta, state tranquilli, ma c’è per fortuna anche spazio per qualche novità.
Caccia al tesoro sui binari
Nonostante infatti il gioco rimanga in tutto e per tutto uno sparatutto in terza persona dotato di cover system e tantissimi elementi adventure, stavolta Naughty Dog, complice anche il cambio in direzione del titolo, ha deciso di mescolare un po’ le carte in tavola, andando a smantellare lievemente la linearità del gioco. Dopo una prima fase molto classica e sui binari, si arriverà in un Madagascar esplorabile a piacimento dal giocatore, permettendogli così di affrontare alcune missioni in odine sparso, dando un’illusione di scelta al giocatore. Illusione non è una parola scelta a caso, visto che in realtà, nonostante la zona sia completamente esplorabile, altro non è che una zona vuota splendidamente confezionata. Non che ci sia nulla di negativo, sia chiaro, è solo per evidenziare come il gameplay non sia stato stravolto e come questa piccola componente esplorativa non snaturi eccessivamente il titolo. Quello che avete amato nei giochi precedenti c’è ancora tutto: enigmi, scalate a non finire, imboscate e momenti scriptati al cardiopalma sono ancora all’ordine del giorno, ma bisogna spezzare nuovamente una lancia in favore della spinta innovativa che Uncharted L’Eredità Perduta ha cercato di cavalcare. Seppur di poco impatto, abbiamo apprezzato la nuova meccanica dello scassinamento e le nuove superficie distruttibili, non solo in fatto di coperture, ma anche di stanze segrete e loculi nascosti, che complicano lievemente la ricerca di collezionabili e di sentieri secondari.
La meraviglia
La novità maggiore però riguarda la rinnovata intelligenza artificiale dei nemici. Uncharted L’Eredità Perduta cerca di andare finalmente oltre il difetto storico della serie dai tempi di The Last of Us, compensando la naturale predisposizione degli alleati a manifestarsi al nemico con una letalità incredibile sotto forma di Nadine Ross. Nadine è una combattente esperta e per questo riuscirà da sola a far fuori la maggior parte dei nemici durante le sezioni tipicamente stealth della serie, ma non per forza di cose tutto questo si traduce in una semplificazione; i nemici che dovrete sconfiggere voi saranno sempre e comunque guidati dai path imprevedibili del gioco e sfrutteranno appieno l’eccezionale level design tipico delle produzioni Naughty Dog e anzi ci è sembrato addirittura in alcuni frangenti che il livello di sfida sia stato innalzato sensibilmente.
Veniamo poi alla punta di diamante dell’intera produzione, ovvero quel comparto tecnico che ancora ad oggi ci lascia con la mascella spalancata. Uncharted L’Eredità Perduta vi stupirà visivamente sin dai primi secondi di gioco e se pensiamo che tutto questo gira su una Playsatation 4, proviamo un leggero senso di vertigine. Ambientazioni curatissime ed un livello id dettaglio sbalorditivo sono il pane quotidiano di Uncharted L’Eredità Perduta, tanto che gli sviluppatori hanno inserito una modalità fotocamera dove potrete catturare gli scorci più suggestivi, applicandovi anche una serie di filtri sbloccabili. Animazioni facciali realistiche e una grafica quasi fotorealistica rendono ad oggi e nuovamente Uncharted il metro di paragone dei titoli su console, un’asticella settata da Naughty Dog che difficilmente vedremo vacillare nel futuro prossimo.
PRO:
- Praticamente un gioco a sé
- Alcune piccole novità
- Ottimo duo di protagoniste
- Graficamente inarrivabile su console
CONTRO:
- Trama banale e antagonista stereotipato
Versione testata: Playstation 4