L’immenso mosaico di The Elder Scrolls Online va ad arricchirsi con un tassello molto importante. The Elder Scrolls Online: Elsweyr introduce i giocatori al misterioso mondo dei Khajiti, una delle razze più affascinanti dell’intero universo di The Elder Scrolls. Un popolo che profuma di spezie, di orizzonti lontani e di oriente, una miscela mistica capace di catturare anche il più freddo dei giocatori. Scopriamo insieme il mondo ti Elsweyr immerso in un contesto MMORPG che va a creare non poche dissonanze.
L’alba dei Khajiti
Quella di The Elder Scrolls Online è stata una scalata fatta di cambiamenti, evoluzione ma soprattutto voglia di crescere. Grazie ad una fanbase inizialmente non proprio numerosa, annichilita forse dall’iniziale periodo in cui il canone mensile era obbligatorio, ma comunque stabile e fedele, capace di sostenere ZeniMax nel tortuoso percorso che ci ha portato dal vanilla fino all’ultima espansione. The Elder Scrolls Online: Elsweyr va dunque a collocarsi in un periodo di rafforzamento per The Elder Scrolls Online, periodo in cui, in seguito all’ottima percezione di Summerset, lo sviluppatore può rischiare, sperimentando e modellando il modello di gioco forse troppo fossilizzato e poco dinamico nelle sue numerose sfaccettature. A differenza delle aspettative tuttavia, The Elder Scrolls Online: Elsweyr non fa altro che cementificare l’esperienza di Summerset e, abbracciandone pregi e difetti, scoprendo il fianco a delle problematiche sempre più evidenti. The Elder Scrolls Online: Elsweyr è infatti spaccato a metà, da un lato la natura cooperativa tipica del MMORPG fatta di avventure, dungeon e world boss. Una faccia della stessa medaglia che crea una dissonanza davvero mostruosa con la parte narrativa che enfatizza sempre di più il ruolo centrale del singolo giocatore in relazione al mondo di gioco, una forte incoerenza con quello che in realtà è lo spaccato di un MMORPG da manuale fatto di quest, farming e dungeon. La storia raccontata in The Elder Scrolls Online: Elsweyr non fa sconti sull’epicità e, tra draghi, terre perdute e minacce apocalittiche, gli ingredienti per una storia degna della parola “epica” ci sono tutti. Epica da manuale, MMORPG da manuale, uno dei problemi più evidenti di The Elder Scrolls Online: Elsweyr è la capacità di non stupire. Il compitino svolto in questo caso non brilla di originalità ma presenta tutte le caratteristiche che spingeranno i giocatori accaniti ad affrontare le nuove sfide proposte dall’espansione ma che non smuoveranno di un centimetro i detrattori della formula proposta da ZeniMax. The Elder Scrolls Online: Elsweyr non sposta dunque gli equilibri e sceglie una via più conservativa.
C’erano un Khajiti, un tedesco ed un drago
Elsweyr, la nuova regione proposta dall’omonima espansione, si presenta come una terra selvaggia, esotica e ricca di misteri. La cosiddetta stagione del drago inaugurata da ZeniMax sfrutta dunque le calde terre di Elsweyr e da il via ad un ciclo narrativo che andrà avanti fino ad ottobre. I draghi ovviamente rappresentano la portata principale e, oltre ad avere un ruolo chiave all’interno della storia principale, giocano un ruolo importante anche in quello che è il vero e proprio endgame, così come le attività di contorno. A partire dalla Trial Sunspire, il nuovo raid che vede cooperare fino a 12 giocatori ai World Boss che appaiono randomicamente (non poi così tanto, ndr ) sulla mappa di gioco, i draghi ed il loro fascino vanno a permeare The Elder Scrolls Online: Elsweyr, avvolgendo le misteriose lande dei Khajiti tra le imponenti ali dei draghi. Anche le città presenti in The Elder Scrolls Online: Elsweyr rappresentano, per certi versi, un passo indietro rispetto a Summerset e Morrowind. Dall’apparenza più “standard”, le due città della nuova regione faranno da Hub principale per i giocatori di alto livello alle prese con vendor, quartiermastri e svariati NPC. A far da contorno alla trama principale troviamo la classica manciata di quest secondarie, alcune di esse incarnano lo spirito del classico MMORPG, raccolta di oggetti, uccisione di nemici e farming di vario tipo, altre danno invece il via a delle storielle secondarie molto interessanti e, in certi casi, davvero divertenti. Anche in questo caso viene tradita la natura da single player e, nonostante i toni chiaramente orientati all’avventura in solitaria, ci ritroveremo fin troppo spesso ad affrontare situazioni grottesche che vedono scontrarsi un quest design fin troppo individuale con la natura massiva del titolo. Immaginate di essere in procinto di portare a termine un’importantissima missione dalla quale dipendono le sorti di Tamriel e, nel momento più catartico, veder passare accanto a voi un gruppo di giocatori in groppa a creature bizzarre e coloratissime che vanno in giro per il mondo. L’esigenza di presentare dei toni seriosi ed individualisti va dunque a scontrarsi con la natura multigiocatore del titolo. The Elder Scrolls Online: Elsweyr non riesce dunque a far comunicare le due metà più importanti del titolo scegliendo di prendere una strada già battuta piuttosto che sperimentare nuovi modi di far interagire i giocatori in modo cooperativo.
Ad arricchire il roster di personaggi, la nuova classe in arrivo con The Elder Scrolls Online: Elsweyr è una tra le più affascinanti del titolo. Il Necromante, una classe che, come il nome stesso suggerisce, si basa sulla morte degli avversari. Utilizzare i cadaveri dei nemici per contrattaccare o per incrementare i danni è soltanto una delle facce del necromante che si dimostra una classe molto versatile, capace di tankare ma anche di fare danno. Ovviamente avremo la possibilità di chiamare a noi i cadaveri dei nostri nemici, evocando non morti che ci daranno manforte nei combattimenti o sacrificarli per curare sé stessi ed i propri alleati. Una classe capace di assumere diversi ruoli, dimostrandosi utile in ogni contesto ma che proprio per questo motivo manca di una vera e propria identità. The Elder Scrolls Online: Elsweyr, senza infamia e senza lode, porta avanti l’eredità del MMORPG ispirato all’universo di Tamriel. I suoi contenuti, per quanto fruibili, non riescono a scuotere la natura del titolo, lasciando così gli equilibri invariati. Gli appassionati del titolo avranno sicuramente pane per i loro denti ma i detrattori non avranno alcuna spinta ad avvicinarsi al titolo. The Elder Scrolls Online è ormai un universo davvero immenso, un mondo fatto di meccaniche complesse che rappresentano un muro iniziale non indifferente per i neofiti, il titolo andrebbe infatti rimodellato e snellito di contenuti superflui ma non necessariamente semplificato. Quel che è certo è che gli strati che compongono The Elder Scrolls Online sono ormai così tanti che rischiano di far vacillare le basi stesse del gioco.
PRO:
- Un’intera nuova regione ricca di fascino e mistero
- Il Necromante è una classe davvero interessante
- I draghi sono sempre affascinanti
CONTRO:
- Campagna principale priva di mordente
- Quest secondarie spesso ripetitive
- Una fortissima dissonanza tra narrativa e game design che crea soltanto confusione
Versione provata: PC
Disponibile su PC, Xbox One e PlayStation 4
Voto finale: 7.5