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Home»Articoli»Recensione | Telefrag VR

Recensione | Telefrag VR

La recensione di Game Experience per Telefrag VR, FPS Arena sviluppato da Anshar Studios per PlayStation 4 e PC.
Matteo MarchettiBy Matteo Marchetti23 Luglio 2019Updated:2 Settembre 2019
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“Telefragged”, voce del verbo “to telefrag”, ovvero uccidere qualcuno semplicemente teletrasportandoci al suo posto.
Brutale vero?
Non sappiamo quanto possa essere dimostrabile scientificamente una manovra del genere, quel che conta è che Telefrag è il modo più originale e divertente per realizzare kill, nonchè la tecnica che da il nome al nuovo titolo degli Anshar Studio realizzato appositamente per VR.

LA NUOVA ANTICA ROMA

Telefrag VR è un FPS fortemente ispirato a Quake Arena e Unreal Tournament che sfrutta la tecnologia VR, ambientato in un Impero Romano rifondato nel futuro.
Protagonisti del gioco sono infatti dei gladiatori spaziali dotati di armature hi-tech e di armi altrettanto futuristiche.
L’arsenale da cui potremo attingere, infatti, spazia da fucili al plasma e cannoni d’energia, con la possibilità di equipaggiare fino a due armi contemporaneamente, una per ciascuna mano.
Funzione caratteristica di Telefrag VR, come già citato in precedenza, è appunto la presenza del teletrasporto, utilizzabile sia per spostarci in comodità tra le piattaforme sospese delle arene dove si svolgeranno le battaglie, sia per uccidere in modo originale i nostri avversari.

Abbandonati mouse e tastiera, i comandi passano quindi a controller Move, utili sia per mirare e puntare, sia per muoverci nell’arena,
Telefrag VR però, a differenza dei suoi genitori spirituali, si limita a proporre esclusivamente il combattimento 1 vs 1. Sia quindi che vi troviate online, o che vi stiate allenando offline contro di un bot, i match vedranno sempre e comunque un massimo di due gladiatori sfidarsi all’interno dell’arena.
Un numero decisamente basso, ma anche una scelta voluta dagli sviluppatori di Anshar Studio per cercare di proporre un’esperienza vagamente simile a quella degli FPS Arena, tenendo conto comunque delle limitazioni pratiche della periferica VR, che ancora non risulta pienamente efficace quando si tratta di ospitare giochi dov’è è richiesta una certa velocità di spostamento e di reattività. Le partite si svolgeranno quindi al meglio dei 3, punteggio facilmente raggiungibile in una manciata di minuti.
Grazie al supporto del cross platform, è possibile sfidare giocatori di tutto il mondo a prescindere dalla console utilizzata, questo porta un vantaggio in fase di matchmaking, che risulterà sempre immediato.

SOTTO L’ARMATURA NIENTE

Ogni scenario trae quindi ispirazione dall’antica Roma rivisitata però in chiave moderna, grazie anche all’integrazione del teletrasporto è possibile sfidare la gravità passeggiando a testa in giù su alcune piattaforme rovesciate, così da avere una prospettiva diversa e tendere un agguato dall’alto al proprio avversario.
Sparsi per l’arena, troveremo inoltre power-up e medikit, pronti salvarci la pelle da un KO ogniqualvolta dovessimo ritrovarci con pochi punti vita.
Prima di ogni partita sceglieremo il nostro arsenale tra diverse soluzioni e in base al nostro stile di combattimento, che potrà essere modificato anche durante il match. Ogni arma offre infatti diverse tipologie di fuoco intercambiabili tra loro premendo l’apposito pulsante.

Il gunplay, chiaramente, punta tutto alla precisione e alla libertà di movimento offerte dai controller Move, qui ben implementati e sfruttati a dovere.
L’assenza di analogici sui controller Move, però, rendono piuttosto complicate le fasi di movimento, costringendo così il giocatore a ricorrere al teletrasporto anche solo per avanzare sulla stessa piattaforma. Il problema del movimento del giocatore è una lacuna comune a parecchi altri titoli in prima persona visti fino a ora per PlayStation VR, ma che in questo caso rischia di diventare un ostacolo insormontabile vista la prontezza di riflessi richiesta dal titolo.
Il gioco è infatti compatibile con la periferica 3dRudder, una pratica pedana realizzata principalmente per i giochi in prima persona, con la quale è possibile muovere il nostro personaggio facendo pressione con i piedi da una direzione o l’altra, in modo da simulare la camminata.
Senza l’apporto di periferiche aggiuntive o ricorrendo ai controller standard, l’esperienza viene però decisamente ridimensionata rispetto al suo potenziale, se da una parte utilizzando i Move viene sacrificata la possibilità di muoverci in piena libertà, dall’altra scegliendo il Dualshock 4 verrà meno il puntamento diversificato per le due armi in possesso. Telefragged VR mostra i muscoli sul fronte grafico, ma da comunque l’impressione di essere un bel guscio pressoché vuoto, vista la poca varietà di contenuti presenti al momento, che si limitano al matchmaking online e alla possibilità di allenarsi offline contro un bot.
Non è presente alcun sistema di avanzamento del personaggio attraverso livelli e skill, così come non esiste una lore ben precisa dietro alle sparatorie di Telefrag VR.
Anshar Studio ha però già preannunciato l’introduzione di altre nuove feature nei prossimi mesi grazie anche al supporto della community, ma ciò non giustifica affatto il costo di 24,99€ al quale è proposto attualmente il gioco sul PlayStation Store, senza dimenticare anche la necessità di possedere l’abbonamento al PlayStation Plus per le funzionalità in rete.

Pro:

  • Set up interessante
  • Un simil Quake Arena per VR

Contro:

  • Difficile destreggiarsi nei movimenti con i controller Move
  • Oltre alle partite 1v1 ha ben poco altro da offrire
  • Prezzo altissimo per un gioco ancora in fase embrionale

Piattaforme disponibili: PC, PlayStation 4
Versione testata: PlayStation 4

Voto: 5,5

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