Il racing game di Playrise Digital arriva anche su Xbox One e propone una formula ispirata chiaramente a Mario Kart, guardando verso il leggendario MicroMachine di un tempo, Table Top Racing: World Tour si ispira a grandi nomi ma sembra non replicare il successo, vediamo come se la cava in sede di recensione!
Seconda forchetta a destra
I giocatori più anziani ricorderanno con piacere le esperienze vissute con le Micro Machines, quei modellini piccolissimi con i quali i bambini si divertivano. Si narra ancora dei poteri spirituali del leggendario Camper delle Micro Machines ma questi sono altri discorsi. Ciò che ha segnato la nostra infanzia, giocattoli a parte, è stato l’arrivo di Micro Machines V3 su Playstation nel lontano 1997, basti solo pensare che lo sviluppo è stato curato da Codemasters.
Ma siamo qui per parlare di Table Top Racing: World Tour, un Arcade Racing Game che vanta delle meccaniche molto simili a titoli come Mario Kart e appunto Micro Machines. Il titolo propone la peculiarità di essere ambientato in un micro-mondo con scenari di vita quotidiana a fare da circuito. Sarà dunque possibile avventurarsi in gare tra i fornelli di una semplice cucina oppure sul tavolo di un prestigioso Yacht ormeggiato alle coste di un paesaggio tropicale. Il primo impatto di Table Top Racing: World Tour risulta molto interessante, il gameplay del titolo è abbastanza solido e non serve moltissimo per adattarsi ad un sistema di guida tutto sommato rudimentale ma abbastanza funzionale. Le 12 automobili disponibili nel titolo si differenziano in peculiarità, cilindrata e fanno l’occhiolino ai veicoli più famosi, non stupitevi dunque di trovare un camper dal nome Braking Bad o una sfrecciante Fauxari tra le vostre scelte.
Un sistema di monete di gioco basato sulle vittorie nei vari campionati conferisce al titolo un sistema di progressione molto ben strutturato ma purtroppo lento a carburare ed estremamente povero in termini di contenuti. Ogni auto è infatti personalizzabile ma in pochissimi parametri che non danno quella sensazione di personalizzazione tipica di titoli del genere e, tutto sommato, 12 auto non rappresentano un parco veicoli abbastanza grande per essere preso in considerazione. Il risultato di una scarsa varietà va a tradursi in noia e senso di ripetitività ampliato dai venti tracciati disponibili in gioco che propongono però soltanto cinque ambientazioni tra le quali gareggiare. Parliamo di un titolo che non pretende di mettersi in cattedra ed insegnare come si fanno i Racing Game, siamo dunque più propensi a chiudere un occhio rispetto a difetti che sarebbero molto più gravi su una produzione di rilievo, il prezzo proposto non lascia però spazio a gentilezze in quanto, a fronte dei contenuti presenti nel gioco, risulta abbastanza elevato.
Mi passi il sale?
Come Mario Kart insegna, il fulcro di determinate esibizioni è legato strettamente all’utilizzo dei power up, Table Top Racing: World Tour fa tesoro di questo insegnamento proponendo diversi metodi per rallentare o distruggere i propri avversari, passando dal classico missile da lanciare alla scarica elettromagnetica ad area. Le gare più divertenti sono fatte quindi di una serratissima competizione a suon di armi di diversa natura mentre i vari campionati prevedono una varietà nelle modalità di gioco a volte poco ispirata ma che riesce a rompere il cerchio del classico arcade. Le modalità accessorie infatti propongono diversi approcci alle gare. Non manca il classico time trial, una sfida di velocità intramontabile nella quale bisogna sfruttare al meglio ogni curva per concludere il giro più veloce oppure la modalità inseguimento che mette alla prova i riflessi del giocatore posizionando un avversario in netto vantaggio con l’obiettivo di raggiungerlo e speronarlo.
La modalità principale si sviluppa in tre campionati diversi basati sulla cilindrata dei veicoli, conducendo il giocatore dai più lenti e pratici ai veicoli più estremi e difficili da padroneggiare. Come accennato prima il senso di progressione viene scandito da ritmi troppo lenti e ripetitivi per risultare accattivante. Table Top Racing: World Tour propone tutto sommato un’esperienza di gioco divertente che però, a causa dei suoi difetti legati alla varietà nei contenuti e delle modalità, non riesce a rapire il giocatore mettendo in evidenza quanto sia fondamentare diluire l’esperienza di gioco per renderla più gradevole e interessante. Graficamente il titolo si presenta abbastanza bene e rispetta gli standard del suo genere in rapporto alla tipologia di produzione mentre una gradevole ma anch’essa poco varia soundtrack caratterizza ogni singolo stage del gioco. Siamo di fronte dunque ad una produzione che, per i motivi descritti, non è riuscita a far colpo nonostante le ottime premesse legate ai grandi titoli ai quali si ispirava.
PRO:
- Sistema di guida semplice ed intuitivo
- Soundtrack interessante
CONTRO:
- Poca varietà nei contenuti
- Parco vetture estremamente limitato
- Pochi tracciati
Versione Provata: Xbox One