Neptunia è come un dogma. O lo accetti o lo detesti. Il perché è insito nella sua natura puramente fan service e nelle produziononi non sempre riuscitissime, ma che comunque riescono ad accontentare i fan in qualche modo. Alla lunga però, anche i dogmi si scardinano, sopratutto se non vengono supportati con la giusta veemenza. Super Neptunia RPG è l’esempio lampante: Compile Heart ha affidato ai canadesi di Artisan Studios la loro IP principale, seprando nella rinascita del genere, ma purtroppo qualcosa non ha funzionato. Più di qualcosa in realtà.
Le dee in 2D
Le nostre amate divinità di Gameindustri, protagoniste di ormai una ventina di titoli, vengono stavolta catapultate in un mondo bidimensionale governata da una malvagia società conosciuta come Bombyx Mori, che sta salassando il popolo con tasse ingiuste e sequestrato tutti i titoli 2D del mondo. Neptune e compagne si risveglieranno in questo mondo assurdo senza ricordare nulla del passato e di loro stesse, ma con ovviamente la volontà di far cessare tutte le ingiustizie. Se siete nuovi del brand, questa trama vi sembrerà anche abbastanza originale, ma se invece avete avuto già a che fare con i titoli di Compile Heart, avrete una sensazione di dejà vù perenne che vi accompagnerà per tutte le quindici ore della durata della storia. Non capiamo perché Artisan abbia voluto optare per un’avventura così poco innovativa, anche perché c’è effettivamente la volontà di introdurre qualcosa di nuovo. Lo stile umoristico rimane e ci sono alcuni dialoghi estremamente esilaranti, oltre alle classiche situazioni assurde in cui le divinità si imbatteranno, ma guardando l’insieme, la storia è abbastanza banale e piatta, a tratti noiosa, complice anche la mancanza di tanti personaggi storici. Avremo a disposizione solamente Neptune, Noir, Blanc e Vert come personaggi giocabili, che vanno benissimo, ma dato l’enorme numero di comprimari a disposizione, ci saremmo aspettati qualcosa di molto più variegato.
Inutilmente complesso
Le cose non vanno meglio se parliamo del gameplay, elemento che avrebbe potuto dare quella spinta positiva all’intera produzione ma che invece, a causa della sua macchinosità ed inadeguatezza, la affossa definitivamente. Super Neptunia RPG vorrebbe portare una componente strategica innovativa, ma si incastra da solo in un meccanismo inutilmente complesso e mal bilanciato. In ogni combattimento potremmo schierare massimo quattro personaggi, che saranno ovviamente le Divinità principali salvo rarissime eccezioni, e con la pressione di un tasto corrispondente potremmo far attaccare il personaggio. Il numero di questi attacchi è determinato dalla barra ATB che si riempie durante l’incontro in maniera costante, mentre la posizione di ogni eroina scandirà il tipo di azione che potrà eseguire, tra attacchi semplici, magici o abilità. Il risultato è un continuo alternare di posizione i vari componenti del party per potergli permettere di utilizzare le sedici abilità o incantesimi che possono essere presenti in quell’istante sul campo di battaglia. Questa meccanica a lungo andare diventa estremamente tediosa e macchinosa, sopratutto perché bisogna adattare ogni volta la formazione in corsa durante lo scontro per affrontare i nemici che il gioco ci lancerà contro. Questi nemici, sopratutto dopo le prime ore, saranno quasi inarrestabili, tant’è che molti risultano addirittura immuni agli attacchi fisici, costringendoci a eseguire sempre le stesse mosse per mandarli al tappeto. Uno sbilanciamento tale nella difficoltà da rasentare la frustrazione, sopratutto se poi consideriamo il tempo da investire in grinding e backtracking. A proposito di questi ultimi due elementi, Super Neptunia RPG si rifà molto ai metroidvania classici nella sua parte esplorativa, aggiungendo elementi platform e la ricerca di scorciatoie e oggetti per indispensabili per superare determinate sessioni. Peccato che anche qui i comandi siano estremamente imprecisi e con un delay incredibilmente potente, tanto da rasentare il rage quit.
Inaspettatamente bello
Peccato quindi che Super Neptunia RPG presenti poi questa inaspettata componente a metà tra il platforming ed il genere metroidvania. Ambientate nei vivaci e suggestivi scenari di Gamindustri, rigorosamente dipinti a mano e ricchi di dettagli, le fasi esplorative del titolo prevedono salti, scatti e persino lunghe sessioni di backtracking, indispensabili per recuperare tesori inottenibili durante la precedente visita. Va da se che continuare a giocare in condizioni simili risultata estremamente controproducente. Per fortuna c’è un elemento che tiene a galla il titolo e cerca di salvare il salvabile: il comparto artistico. I fondali e il concept di Super Neptunia RPG sono meravigliosi, artisticamente ispirati e rimangono fissi nella mente dei giocatori per parecchio tempo, arrivando per certi versi ad eguagliare produzioni ben più famose come Ori and The Blind Forest. Un vero peccato, perché questo da solo non riesce a giustificare a nostro parere l’acquisto incondizionato del titolo, rimanendo nel limbo del fan service, ma anche in questo contesto abbiamo i nostri dubbi. E’ un vero peccato, perché raramente abbiamo visto una cura artistica e dei fondali di questo livello. Ci sarebbe piaciuto che il gameplay fosse curato la metà della componente estetica. Ad ogni modo, consigliamo a tutti di dargli un’occhiata. Anche dal punto di vista sonoro il lavoro è di livello: la colonna sonora si adatta alla perfezione al setting ed è coinvolgente al punto giusto, così come il lavoro dei doppiatori, sia in giapponese che in inglese, davvero impressionante.
PRO:
- Artisticamente il migliore della serie e alla pari con titoli molto più blasonati
- Colonna sonora e doppiaggio ottimi.
CONTRO:
- Storia riciclata e noiosa
- Gameplay eccessivamente ed inutilmente macchinoso
- Imprecisioni nei controlli nelle fasi esplorative
Versione testata: PS4
Voto: 5