Dopo il rilascio su PC, Soul Axiom, l’ultima creatura di Wales Interactive, arriva anche su Playstation 4 e Xbox One. Il puzzle game in prima persona ambientato ad Elysia ci portera in un mondo cibernetico dove la morte non ha alcun significato, permettendoci di rivivere ricordi di epoche passate in una formula che fonde le caratteristiche di un Puzzle Game con quelle tipiche dell’Adventure.
The Dance of Eternity
Il panorama indipendente sembra aver sfornato un’altra delle sue perle. L’impatto iniziale di Soul Axiom è sicuramente tra i migliori nel suo genere e lascia al giocatore un misto di stupore e meraviglia. Ciò che più intriga nell’adventure-puzzle game di Wales Interactive sono le ambientazioni che, oltre alla varietà da scoprire man mano che si avanza nella storia, possiedono un fascino misterioso e accattivante. La natura story-driven del titolo conferisce a Soul Axiom quello spunto narrativo che apre la strada ad uno dei concetti più discussi dell’intera storia dell’uomo: la morte. Soul Axiom esplora un concetto differente di morte, separando in modo distinto l’idea di corpo e di anima, portando l’intero setting narrativo su un piano più fantascientifico che esoterico entrando in una realtà cibernetica che, grazie alla trasmissione dei ricordi, conferisce all’uomo l’immortalità dell’anima. Eliminata, anche se in modo piuttosto figurativo, la morte dall’equazione, ciò che rimane in Soul Axiom sono dunque i ricordi, raccontati tramite una città misteriosa di nome Elysia, un paradiso virtuale nel quale ogni essere umano può letteralmente fare l’upload della sua anima in modo da vivere in eterno attraverso i suoi ricordi. Elysia non è altro che un server che immagazzina dati su dati, permettendo a chiunque riesca ad entrare di rivivere quei ricordi, assaporando profumi, gusti e sensazioni del protagonista. In Soul Axiom non impersoneremo dunque un singolo essere umano, bensì la trasposizione digitale di una coscienza che vaga tra i ricordi alla ricerca della quiete.
Dietro alla premessa complicata ma affascinante di Soul Axiom si nasconde un semplicissimo puzzle-game che fa degli enigmi la sua colonna portante. Dopo una breve fase di assestamento in cui il giocatore è portato ad imparare i comandi base del titolo, Soul Axiom assume una piega alquanto ripetitiva, sfruttando la meravigliosa Elysia come un HUB centrale dal quale accedere ai vari tier di ricordi che variano in difficoltà e lunghezza in base alla progressione della trama. I primi livelli sono studiati appositamente per far entrare il giocatore nella filosofia di gioco, proponendo stages molto lineari ed enigmi abbastanza semplici, man mano che si progredisce nel gioco si verrà a contatto con livelli sempre più grandi e complicati che, oltre a proporre dei puzzle più astrusi, adottano un backtracking che può risultare fastidioso a causa della lentezza generale del titolo. Ogni ricordo possiede un ambientazione ben precisa che va ad esplorare epoche e avvenimenti storici fortemente legati alla natura umana. Ci ritroveremo quindi in un castello infestato per poi essere catapultati in una trincea della prima guerra mondiale, per poi tornare nel passato all’età della pietra. La varietà delle ambientazioni costituisce uno dei pregi più importanti per Soul Axiom, una caratteristica che riesce a dar prova della qualità generale del titolo rimanendo comunque fedele alla sua natura story-driven grazie ad enigmi azzeccati ed un level design che spinge il giocatore a memorizzare i vari stages.
The dark eternal night
A dispetto della staticità tipica dei puzzle game, Soul Axiom offre un gameplay differente, grazie alla sua natura Adventure ed al setting in prima persona, il titolo di Wales Interactive offre un format atipico per un puzzle game sebbene non si tratti di qualcosa di nuovo, tale impostazione è già stata usata in diversi titoli indipendenti, tra i quali il giovane N.E.R.O che, sebbene non ha riscosso il dovuto successo, ha comunque lanciato un modo alternativo di pensare ai puzzle game in prima persona. Il gameplay dinamico di Soul Axiom, che spazia dalla risoluzione di enigmi a fasi più platfrom nelle quali bisogna necessariamente avere dimestichezza con i comandi, può risultare fastidioso a causa di una imprecisione generale che permea l’intera esperienza di gioco ed una lentezza che può facilmente portare alla noia, nonostante le 20 ore necessarie per completare il titolo offrano comunque una varietà notevole, grazie anche alla presenza di poteri, ottenibili completando i vari tier di ricordi, che rinfrescano l’esperienza di gioco permettendo al giocatore di creare, spostare e distruggere elementi che molto spesso vanno a costituire la chiave per risolvere degli enigmi. Il titolo si sviluppa dunque in una sequela di livelli nei quali bisogna giungere all’anima del proprietario del ricordo per rivivere i suoi momenti, il tutto risolvendo gli enigmi che il gioco ci pone, una soluzione poco malleabile che può scoraggiare quei giocatori che non sono stati particolarmente rapiti dalla trama.
Se la direzione artistica suscita un senso di meraviglia, grazie ad ambientazioni ispirate e una scelta di colori azzeccata, l’altra, dolente, faccia della medaglia non è così generosa. Il comparto tecnico di Soul Axiom costituisce infatti la vera ghigliottina che taglia la testa ad un titolo convincente e ispirato. Da un punto di vista puramente grafico il titolo offre una qualità generale obsoleta che va oltre il pregiudizio di un bel gioco senza grafica, la carenza del comparto grafico non fa altro che rovinare la bellezza di quegli ambienti ricercati e intriganti che suscitano fascino ed interesse nel giocatore. Povero a livello poligonale, Soul Axiom non riesce ad esprimere in toto la sua anima, trasmettendo solo un frammento di quella che altrimenti sarebbe stata un’esperienza unica nel suo genere. Per cogliere a piene mani i frutti che Soul Axiom ci offre bisogna dunque inghiottire un boccone molto amaro che ignora il progresso tecnologico degli ultimi anni, riportandoci ad un’esperienza che sarebbe stata coerente con una piattaforma di qualche generazione fa. Il comparto artistico magistrale non riesce dunque a coprire la voragine creata dalla resa grafica che, unita ai 30 FPS su console rende l’esperienza di Soul Axiom pesante e, a tratti, soffocante. Un vero peccato per un titolo che porta in grembo un’idea tutt’altro che banale, esplorando concetti profondi attraverso una trama che presenta finali multipli ed una longevità generale molto generosa per un titolo indipendente.
PRO:
- Storia originale ed affascinante
- Ambientazioni varie
- Enigmi interessanti
- Longevità buona
CONTRO:
- Graficamente non all’altezza
- Può risultare ripetitivo
- Sistema di comandi poco preciso