Rebellion e i cecchini. Karl Fairbourne e i Nazisti. Una serie di connubi a cui è ormai impossibile rinunciare. E’ con questo spirito che ci siamo approcciati al nuovo lavoro di Rebellion, sperando di avere tra le mani un capitolo che sia finalmente all’altezza delle aspettative. Sniper Elite 4 porta con se delle novità nella serie Sniper Elite, ma non così eccezionali come pensavamo. E’ andata male quindi? Assolutamente no, anzi, possiamo tranquillamente affermare che questo è il miglior episodio della serie, dopo i clamorosi Nazi Zombie Army. Ma andiamo con ordine, e iniziamo a raccontare per l’ennesima volta le avventure del commando più letale del mondo. Benvenuti in Italia!
Una mattina..
Come avrete capito anche dall’introduzione, stavolta la guerra porta Karl Fairbourne in Italia, il ventre molle dell’Europa come la definì Winston Churchill nel 1943. Lo sbarco degli alleati ad Anzio è ancora lontano, ma la missione di Karl non può attendere: bisogna preparare l’invasione, fiaccare le truppe tedesche, eliminare i suoi comandanti e soprattutto raccogliere più informazioni possibili sulle nuove armi naziste. Per fare ciò, Karl dovrà ottenere anche l’appoggio dei Partigiani italiani, che aiuteranno finalmente il nostro amato soldato, sempre abituato ad agire da solo. Il teatro delle operazioni sarà l’Italia meridionale, una serie di luoghi fittizi che però sono modellati sulla spettacolare costiera Amalfitana e isole limitrofe. Qui si svolgeranno una serie di 10 missioni, dalla durata di circa 60 minuti l’una, per un totale di 10 ore a difficoltà Sniper Elite. Ogni missione avrà luogo in un punto diverso della parte bassa della penisola, e si dovranno portare a termine tutta una serie di obiettivi sparsi lungo la mappa, di dimensioni sempre ragguardevoli, e tutta una sequela di missioni secondarie disponibili ad inizio missione, sfruttando l’accampamento alleato nel quale si potrà parlare con alcuni NPC presenti nel gioco. E’ questa forse la prima novità di rilievo della serie, con un accenno di storia e la presentazioni di alcuni personaggi (per la verità abbastanza stereotipati) che cercano di dare un senso all’altrimenti infinita scia di cadaveri che Karl tende a lasciarsi alle spalle. La storia quindi è semplicemente accessoria, ma ci fa piacere vedere che un timido tentativo di narrativa sia stato fatto dai ragazzi di Rebellion. Contenutisticamente il gioco presenta anche una discreta abbondanza di collezionabili ed encomi da raccogliere, oltre ad un sistema di punti esperienza che avrà la duplice funzione di sbloccare armi nuove, skin per i fucili e potenziamenti per gli stessi, mentre novità di questo episodio è la l’acquisizione di alcune abilità passive. Sbloccabili ogni cinque livelli d’esperienza, queste abilità andranno ad influire passivamente sulle prestazioni di Karl, andando a personalizzare ancora di più l’esperienza proposta dal titolo.
…mi son svegliato…
L’approccio che vorrete dare a Sniper Elite 4 sarà deciso esclusivamente da voi. Karl Fairbourne è un commando altamente addestrato, capace di strisciare non visto dietro le linee nemiche, eliminare silenziosamente i nemici con trappole o armi silenziate, ma dove ovviamente rende di più è quando imbraccia il suo fucile da cecchino. Le fasi di shooting di Sniper Elite 4 sono quelle più riuscite di tutti, dove un singolo colpo può significare la vittoria o il fallimento di una missione, e molto spesso, anche la durata della vostra vita. Sparare con il fucile da cecchino è tutt’altro che semplice e automatico: bisogna calcolare la distanza dall’obiettivo, la sua elevazione, la forza del vento, la penetrazione e l’accelerazione del proiettile. Tutti parametri che possono essere approfonditi nell’ottima area di tiro disponibile nel menu principale, e che vi faranno apprezzare Sniper Elite 4 per il suo incredibile realismo di gunplay. Ovviamente il respiro influenzerà la stabilità del mirino, costringendovi quindi a trattenere il fiato ad ogni colpo e garantendovi un leggero effetto focus di rallentamento. Non potrete ovviamente trattenere il respiro per sempre, quindi i colpi andranno eseguiti con tempismo e precisone, così come non potrete sparare stabilmente dopo che avrete corso. Sembra una sciocchezza, ma tenere sotto controllo il battito cardiaco sarà una delle meccaniche fondamentali del gioco. C’è da fare una doverosa precisazione per quanto riguarda la difficoltà del gioco: approcciarsi a Sniper Elite, qualiasi esso sia ad una difficoltà inferiore a quella massima è un vero e proprio delitto nei confronti del gioco e degli sviluppatori. A difficoltà più basse infatti, i fattori sopra citati vengono meno, lasciandovi come unica fatica quella di inquadrare il nemico nel reticolo del mirino. Se invece avrete il coraggio di affrontare la sfida così come l’hanno pensata gli sviluppatori, allora verrete ricompensati da uno dei gameplay più soddisfacenti della storia, con ogni singolo colpo sparato che vi farà sperare si trasformi nel vero marchio di fabbrica del gioco: la killcam.
..oh bella ciao, ciao, ciao.
La telecamera a raggi X che segue il proiettile e vi fa vedere il punto d’impatto sul corpo del malcapitato soldato nazista è sempre il punto più alto raggiunto da questo strumento, con un concept davvero invidiabile. Vedere le ossa e gli organi che si frantumano dopo un vostro colpo magistrale, dopo aver calcolato alla perfezione il vento e la gravità terrestre, è qualcosa di indescrivibile, che chi proverà per la prima volta difficilmente scorderà. In Sniper Elite 4 la killcam a raggi X è stata implementata anche per i nuovi attacchi corpo a corpo, vere e proprie finisher molto utili nei combattimenti ravvicinati senza dover per forza ricorrere alla pistola con il silenziatore, e alle esplosioni delle mine e delle altre trappole preparate da Karl. Retaggio di Sniper Elite 3, ritorna la triangolazione della propria posizione da parte dei nemici. Come un vero cecchino, sparare sempre dalla stessa posizione vi porterà ad essere scoperti, ed è per questo che è importante muoversi di continuo. In questo modo disorienterete il nemico, impedendogli di capire da dove venisse lo sparo, e salvandovi, di fatto, da una morte orribile.
Una mattina, mi son svegliato…
Come abbiamo già detto, l’approccio ad ogni missione ed obiettivo sarà deciso esclusivamente dal giocatore, dato che l’ampiezza delle mappe e la varietà di strumenti a vostra disposizione vi permetteranno di intraprendere approcci più furtivi o più diretti, consentendovi in entrambi i casi di risolvere la questione. Certo, lo scontro aperto è sempre sconsigliato, ma se la vostra mira è buona e avrete pianificato per bene lo scontro, allora anche scaricare sul nemico una buona dose di piombo potrà essere una buona idea. Non dimentichiamo infatti che Sniper Elite 4 è comunque per la maggior parte uno stealth game, quindi l’opzione migliore sarà sempre quella di studiare prima la situazione e pensare sempre due passi avanti al nemico. In questo vi vengono in aiuto due componenti del gioco, una nuova, l’altra retaggio dei titoli passati. La prima è l’introduzione del binocolo in grado di evidenziare i nemici, facendovi così scoprire qualche aneddoto su di loro, capire chi porta informazioni sensibili e permettendovi in generale di tenerli sempre d’occhio così da pianificare la vostra strategia. L’altra componente è l’IA nemica, che purtroppo non pare migliorata da Sniper Elite V2. I nemici infatti continueranno a seguire pattern di ricerca prevedibili e scontati, oltre ad ignorare sistematicamente morti capitate a 2 metri da loro. E’ un vero peccato, soprattutto considerata l’ottima qualità del titolo, ma essendo un gioco per lo più stealth basato sull’eliminazione dei nemici, questo difetto risulta abbastanza opprimente.
…ed ho trovato l’invasor…
Il vero tallone d’Achille però rimane sempre e comunque il comparto tecnico. A fronte di una riproduzione artistica eccezionale dell’Italia del sud, con i suoi colori e i suoi paesaggi, rimane netto il contrasto con produzioni simili. Le texture a volte sono in bassa risoluzione, la mole poligonale, soprattutto degli NPC è infima e alcuni particellari ci sono sembrati un po’ abbozzati. Una situazione inspiegabile, sempre più insanabile rispetto alla concorrenza e che ci lascia sempre con l’amaro in bocca, soprattutto vista la qualità sopraffina della killcam. Sottotono anche il sonoro, con un doppiaggio italiano a malapena sufficiente. Ottimo invece il level design delle mappe e soprattutto o la loro varietà. Se infatti nei precedenti episodi i giocatori si erano lamentati dell’eccessiva piattezza dei paesaggi (ma dall’africa settentrionale e da Berlino semidistrutta, cosa si può volere di più?), qui tutti non potranno che essere contenti dell’eccezionale varietà di ambientazioni proposte; si passa da un villaggio sulla costiera ad un’isola nel Mediterraneo, passando per monasteri e cantieri navali tutti meravigliosamente ricostruiti dal punto di vista artistico e storico, con tanto di manifesti e documenti dell’epoca. Una nota per il multiplayer: nella versione Xbox One da noi provata, non siamo riusciti ad accedere ad un singolo match a causa della scarsità di persone online. Ci riserviamo di approfondire la questione in un altro articolo, appena il gioco sarà rilasciato.
PRO:
- La simulazione da tiratore scelto definitiva
- Ottima varietà delle ambientazioni e delle missioni
- Killcam sempre al top
- Alcune novità…
CONTRO:
- …che però non bastano a renderlo unico
- Graficamente datato
- IA nemica altalenante
Versione testata: Xbox One