La poesia della direzione artistica. L’emozione dettata da una trama articolata e toccante, una produzione che punta tutto sul lato emotivo delle cose, che cerca empatia con il giocatore. E’ ormai palese che i videogiochi stanno diventando sempre più un media complesso, capace di veicolare sensazioni e sentimenti che prima non potevano arrivare all’utente, vuoi per evidenti limiti tecnici, vuoi per una concezione di gioco differente. Fortunatamente i tempi sono cambiati, e quindi tra la musica elettronica incessante e le orde di nemici da sconfiggere, piano piano si è fatto strada il bisogno di qualcosa di più, di un gioco rilassato, profondo e che spinge alla riflessione, magari con un gameplay ridotto all’osso, proprio per farvi godere ancora di più tutta la storia e la magia della narrazione. Bello vero? Un sogno quasi. Ora prendetelo, accartocciatelo e gettatelo via, qui parliamo di Shadow Warrior 2, l’esatta antitesi di quanto appena descritto. Violento, brutale, pieno zeppo di nemici, infarcito di battute sboccate e umorismo nerissimo, il nuovo lavoro di Flying Wild Hog è qualcosa che ci riporta alle origine degli fps, e dio quanto ci è piaciuto.
Sei pronto? Sono nato pronto!
Dimenticate quindi tutta la storia della narrativa profonda o delle scelte multiple: Shadow Warrior 2 vi rimetterà nuovamente nei panni di Lo Wang, il ninja mercenario con la lingua più tagliente del mondo che dovrà vedersela nuovamente contro la yakuza e demoni provenienti da piani paralleli. La storia quindi è un mero orpello narrativo utile per avviare le vicende che ci porteranno a massacrare un quantitativo stratosferico di nemici, attraversando ambientazioni generate proceduralmente non prive di un certo fascino. In verità la storia c’è, ed è una versione un po’ distorta della classica fanciulla in pericolo. Durante l’ennesima missione da assassino, Lo Wang finisce per interrompere un bizzarro esperimento che porta al distaccamento dell’anima di Kamiko, la figlia del boss della malavita. Per salvarla, la sua anima viene costretta all’interno di un contenitore, affinché si riesca a preservare il corpo della giovane; questo contenitore altri non è che Lo Wang, che si ritroverà a viaggiare per tutta la durata dell’avventura con l’impertinente ragazza all’interno della sua mente, creando una serie di siparietti comici davvero niente male, che sicuramente vanno ad alleggerire tutta la narrazione. Nulla di particolarmente originale, ma funziona quel tanto che basta per farci andare avanti e apprezzare il nostro protagonista, davvero un concentrato di humor nero, doppi sensi e battutacce. Oltre a questo troveremo tutta una serie di momenti da Grosso Guaio a China Town, che quantomeno vi strapperanno più di una risata.
E’ una questione di riflessi
Se la storia quindi è un concentrato di umorismo e frasi scanzonate, non si può dire lo stesso del gameplay: Shadow Warrior 2 è uno dei più cruenti e adrenalinici fps mai concepiti, forse superiore all’ultimo DOOM. Iniziamo dalle basi: non ci sono danni da caduta (siete dei ninja), c’è la possibilità di effettuare uno scatto in qualsiasi direzione praticamente un numero infinito di volte (siete dei ninja) e effettuare un doppio salto (siete dei ninja). Queste premesse dovrebbero farvi capire dove il gioco andrà a parare; il movimento è tutto, e con questa premessa, dovrete sfruttare tutta la vostra abilità per sopravvivere ai combattimenti. I nemici infatti sono tanti e mobili, quindi dovrete compensare il vostro essere da solo con una velocità impressionante, ed è proprio questo che il gioco vi mette a disposizione. Bastano pochi minuti che imparerete a padroneggiare tutte le mosse, per entrare letteralmente nei panni del ninja invincibile. L’altra parte del gameplay è data dalle armi, un quantitativo spropositato di bocche da fuoco. Diciamo che sostanzialmente queste sono divise in due categorie, da mischia e da fuoco, entrambe suddivise successivamente in sottocategorie. Asce, spade, spade laser, pugnali, pugni d’acciaio, pistole, mitra, fucili a pompa, fucili di precisone, esplosivi, lanciagranate, mitra pesanti, archi, tutto sarà disponibile durante le vostre missioni per scatenare letteralmente l’inferno sopra i vostri nemici. La quantità di armi è davvero spropositata e seriamente, sarà raro utilizzare la stessa arma per troppo a lungo, così come accadeva in Borderlands. Contrariamente a quanto avviene negli sparatutto moderni, in Shadow Warrior 2 le armi da mischia non sono l’ultima opzione, ma un’eccellente alternativa d’attacco, con mosse studiate appositamente per essere letali in ogni frangente. Tutte le armi da corpo a copro avranno infatti una serie di mosse speciali che andranno caricate e saranno direzionali, di modo da rende il combattimento il più coinvolgente possibile. Il sistema di combattimento di Shadow Warrior 2 è quindi uno dei più soddisfacenti mai realizzati, un’overdose di violenza che però ha le sue regole, un combattimento all’ultimo sangue non privo di eleganza.
Chiamate il presidente!
Ma non è finita qui, la stragrande maggioranza della personalizzazione avviene con la raccolta di specifici oggetti durante le missioni, che andranno a fornire diversi bonus passivi sia al personaggio che alle armi utilizzate. Se consideriamo che il numero di questi equipaggiamenti è spropositato e che è possibile equipaggiarne 3 per ogni arma, più una decina sul personaggio, allora potete benissimo intuire la mole di personalizzazione che Shadow Warrior 2 è in grado di offrirvi. Questi potenziamenti, oltre a quelli elementali, saranno utili per combattere i vari tipi di nemici, dotati di resistenze e debolezze generate randomicamente, che andranno analizzate se vogliamo avere la meglio su di loro. E’ buona norma quindi portare con se un arsenale il più variegato possibile, adattabile ad ogni situazione. Oltre a questo, il gioco vi mette a disposizione un sistema simil gdr per il potenziamento del giocatore basato sulle skill. Ogni livello vi verrà assegnato un punto abilità da utilizzare per potenziare una tra le tante abilità presenti nel gioco, divise tra attacco, collezionabili, poteri del Chi e elementalisti. Le skill inizialmente saranno poche, ma andando avanti nelle missioni verranno sbloccate nuove abilità, sia attive che passive, tutte di sicuro effetto ed utilità. Tra queste spuntano ovviamente i poteri del Chi, una sorta di mana che vi permetterà di utilizzare quattro diversi poteri: una cura, una spinta di energia, un’invisibilità e la possibilità di evocare dei tentacoli dal terreno che impalano i nemici vicini. Tutti poteri estremamente utili e divertenti da utilizzare, che rendono il gameplay ancora più vario.
Chi mendica non può scegliere
Per quanto riguarda le mappe, il gioco è diviso in un hub centrale che funge da base, con i vendor e una piccola postazione di crafting delle gemme, mentre le mappe delle missioni da svolgere sono raggiungibili tramite un click e sono tutte generate proceduralmente. Questa generazione è di ottima qualità, sia perché crea dei percorsi intricati e zeppi di nemici, sia perché grazie all’eccellente comparto artistico non si ha mai quella sensazione di già visto. Shadow Warrior 2 abbondano quindi al linearità in favore di un concetto a mappe chiuse ma rigiocabili e generate casualmente, una sfida che sinceramente ci sentiamo di premiare. Per quanto riguarda la componente tecnica, Shadow Warrior 2 è incredibilmente ben realizzato, soprattutto per quanto riguarda gli effetti particellari e la fluidità, essenziale in un tipo di gioco del genere. Peccato che la mole poligonale e la modellazione non siano di ultima generazione, con un risultato che inizia a mostrare il fianco, ma ci sta, se consideriamo che non siamo davanti ad un tripla A. Altro grande difetto del gioco è l’estrema confusione degli scontri: i nemici sono tantissimi, i nostri movimenti rapidi, quindi molto spesso si finisce incastrati da una parte o non si riesce a targettare bene un nemico particolarmente importante o vulnerabile. A chiudere il tutto, parliamo della modalità cooperativa, una gradita aggiunta che vi farò giocare la storia con altri tre amici, ma che fino ad oggi ha un matchmaking un po’ ballerino. Nulla toglie che una volta sistemati problemi di instabilità, questo possa diventare uno dei punti di forza del gioco.
PRO:
- Gameplay divertente e adrenalinico
- Un quantitativo spropositato di armi e personalizzazioni
- Grandissima varietà di combattimento
- Battute, doppi sensi e black humor
CONTRO:
- Non è proprio il top della grafica
- A tratti confusionari