Razer ha ormai da anni portato l’hardware PC ad un livello qualitativo che viene considerato standard per i prodotti di fascia alta. Tra tutti i suoi prodotti, la serie Blackwidow ha riscosso un enorme successo tra i giocatori, soprattutto tra i professionisti, per la sua impareggiabile accuratezza e qualità. Oggi siamo qui a parlare della Razer Blackwidow Chroma V2, tastiera meccanica dotata del sistema di illuminazione Chroma, che si posiziona in fascia alta sia per qualità che per prezzo.
Come ormai da tradizione, Razer introduce la Blackwidow V2 con la possibilità di scegliere tra i propri Switch Green, Orange e Yellow, che hanno ormai raggiunto per qualità i più famosi ed utilizzati Cherry. Nel modello fornitoci, gli Switch Green sono l’equivalente dei Cherry MX Blue, che rendono la tastiera molto simile ad una macchina da scrivere in termini sonori, rimarcando così tutto il feeling di una tastiera meccanica, ma rendendola di fatto inutilizzabile in un ambiente dove il silenzio deve farlo da padrone. Al di là di tutto, gli Switch Green hanno un feedback sonoro e tattile eccellente, che riesce a soddisfare quei giocatori, soprattutto professionisti, che hanno necessità di tenere sempre tutto sotto controllo. Per chi però gradisce un’esperienza sempre competitiva ma comunque più silenziosa, la Razer Blackwidow Chroma V2 è disponibile anche con gli Switch Yellow e Orange, che vanno a scalare in termini di resistenza alla pressione e silenziosità.
Se tralasciamo l’inconveniente sonoro (o la goduria, se siete appassionati di questo tipo di feedback), la Razer Blackwidow Chroma V2 è una tastiera imponente e solida, che giustifica appieno il suo status di gear di fascia alta. L’aderenza al piano da lavoro è massima, tanto da risultare impossibile muoverla per sbaglio, anche durante le sessioni più intense e nonostante le dimensioni abbastanza nella media, risulta anche comoda durante l’utilizzo. Questo grazie anche ad un poggia polsi separabile che permette di diminuire il carico sui polsi dovuto all’inclinazione della tastiera, soprattutto dopo lunghe sessioni d’utilizzo.
A livello di impostazione, la Razer Blackwidow Chroma V2 segue precisamente i modelli precedenti, con cinque tasti laterali programmabili per la gestione delle macro, ovviamente completamente personalizzabili tramite l’ormai famoso Razer Synapse. Novità invece gradita è l’inserimento di una porta USB e un Jack 3.5mm proprio sulla tastiera che ci ha permesso di collegare periferiche esterne senza dover raggiungere necessariamente il PC. Una soluzione estremamente comoda, soprattutto se il case del proprio PC si trova in posizioni non facilmente raggiungibili. Per quanto riguarda l’illuminazione, Razer Blackwidow Chroma V2 fa ovviamente parte della famiglia Chroma, quindi stiamo parlando id una retroilluminazione cromatica graduale con LED dedicati in ogni tasto ed in grado di riprodurre 16.8 milioni di colori, anche questi sempre completamente personalizzabili tramite il programma Synapse con l’impostazione di vari profili dedicati alle tipologia di gioco più famose.Razer Blackwidow Chroma V2 è anche dotata di un sistema anti-ghosting a a 10 tasti come ci si aspetta da una periferica di questo livello e registrazioni macro dirette, che impongono la tastiera come must have per le configurazioni di fascia alta, supportata soprattutto dal prezzo che arriva quasi a 200 €.
Proprio per questa sua peculiarità, abbiamo testato la Razer Blackwidow Chroma V2 su tutti i tipi possibili di giochi, proprio per saggiarne la potenza e la versatilità. Siamo partiti ovviamente dagli FPS, provando in egual misura sia Rainbow Six Siege che Counter Strike per un’impostazione più tattica, per poi arrivare alla freneticità di DOOM, Overwatch e Player Unkown Battleground. In tutti i casi la tastiera si è comportante in maniera eccellente, con un tempo di risposta irrisorie ed una piacevole sensazione di resistenza meccanica alla pressione. Le nostre prove con League of Legends e Dota 2 hanno evidenziato come una tastiera meccanica si comporti in maniera ottimale anche in titoli del genere che richiedono estrema precisione, ma la vera sorpresa è avvenuta durante il test RTS con Dawn of War 3 e Starctaft, dove grazie ai profili d’illuminazione e al feedback sonoro degli Switch Green siamo riusciti a destreggiarsi nelle nostre build senza effetti collaterali dovuti a double tapping o a letture errate. Un ottimo investimento quindi, per chi punta tutto sul proprio hardware a supporto della propria skill.