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Recensione | Rage in Peace

La recensione di Rage in Peace, un platform sviluppato da Toge Productions e Rolling Glory Jam il cui obiettivo è aiutare Timmy a morire nel suo letto.
Carlotta BoscaBy Carlotta Bosca6 Novembre 2018Updated:8 Novembre 2018
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Rage in Peace è un gioco per PC sviluppato dai ragazzi di Toge Productions e Rolling Glory Jam. Un titolo costellato da tante, e non sempre piacevoli sorprese, ma che spinge il giocatore a continuare a giocare per arrivare ad inaspettato obiettivo: aiutare il povero Timmy a morire serenamente nel suo caldo letto.

Rage in Peace, un gioco platform 2D, ispirato ai racconti di Paulo Coelho, ci mette nei panni di Timmy, un ordinario contabile ventisettenne il cui desiderio più grande è quello di morire in pace sul suo caldo e comodo letto. Il mietitore però, ha un altro piano: annuncia al povero Timmy, che morirà oggi, con la testa tagliata. Appresa la tragica notizia, ci renderemo conto che il tristo mietitore non ha comunicato esplicitamente quando, dove, o cosa ucciderà il nostro sfortunato protagonista, ma gli darà un’ultima chance di realizzare il suo unico e folle sogno: avrà a disposizione tutta la giornata per raggiungere il suo sicuro fortino. Iniziamo quindi, la corsa verso la tranquillità, ma ovviamente non sarà così semplice imbrogliare la morte. In Rage in Peace non dovremo far altro che superare una serie di corridoi colmi di macerie, apparentemente desolati. Apparentemente, visto che sarà chiaro sin dai primi passi, che ogni livello sarà pieno di malefiche sorprese che ci uccideranno all’istante. Camminando potremo, per esempio, essere trafitti da delle canne di bambù che appariranno improvvisamente dal pavimento, o travolti una statua di moai su uno skateboard o persino divorati da uno squalo che emergerà da una pozzanghera. Morire tanto è inevitabile al punto che perderemo il conto delle morti, ma tranquilli: sarà il gioco, con aria beffarda, a mostrarci il numero che salirà vertiginosamente. Inoltre dopo ogni cruente morte ci apparirà una cartella che riporterà il nostro nome, la data di nascita e quella di morte, la causa di quest’ultima ed una breve descrizione del personaggio. Arrivare illesi al check point, posizionato al termine di ogni livello, sarà un vero e proprio sollievo.

La memorizzazione e la pazienza e la perfetta tempistica saranno le uniche chiavi a disposizione per arrivare all’obiettivo e aiutare Timmy. Ogni volta che moriremo dovremo ricominciare da capo il livello, obbligandoci così a capire la causa, tutte le insidie, memorizzando tutti gli ostacoli, in modo da non ripetere più l’errore. Per quanto le meccaniche da Trial and Error siano portate all’estremo, non risulteranno mai snervanti o esasperanti, questo grazie alla brevità dei corridoi, ai comandi ovviamente semplici e veloci, ma soprattutto grazie al mondo di gioco. Rage in Peace è colmo di personaggi folli e di dialoghi in puro stile black humor capaci di rendere divertente la morte (per giunta cruenta); certo anche lo stile colorato da al gioco dona un inaspettato tono allegro alle situazioni più macabre nelle quali avremo la sfortuna di incappare. L’atmosfera, ma soprattutto l’effetto sorpresa tenderanno inevitabilmente a scemare dopo alcune ore di gioco, nonostante alcuni apprezzabili tentativi di spezzare la routine da parte degli sviluppatori. L’audio, invece, si sposa perfettamente con il titolo in quanto riesce egregiamente a calarsi nell’azione, senza essere invadente. Durante il gioco non sentiremo mai parlare i vari personaggi, ma i dialoghi saranno presenti solo al termine dei vari livelli, facendo sentire  il giocatore il protagonista della storia.

PRO

  • La trama surreale
  • Il mondo di gioco

CONTRO 

  • La ripetitività

Versione provata: PC

Voto: 7

 

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