La tedesca Headup Games ci riporta indietro negli anni ’80 con Pixel Heroes: Byte & Magic, un titolo dal fortissimo gusto retrò che, oltre a proporre un genere insolito come il roguelike-rpg, fa ironia sul concetto di fantasy medioevale radicatosi nei videogiochi, nel cinema e nella letteratura moderna. Scopriamo come si comporta il titolo in sede di recensione.
Dungeons and Pixels
Il retrogaming è ormai un sottobosco affermato nel mondo dei videogiochi, costituito da produzioni molto moderne nelle meccaniche che vanno però ad omaggiare i bei tempi andati attraverso un taglio artistico molto particolare, spesso a base di pixel e magari con una colonna sonora a 8-bit. Celebrare il passato, guardando al futuro, è sempre un’azione nobile e molti titoli come Pixel Heroes: Byte & Magic non fanno che ricordarci da dove veniamo e soprattutto dove siamo diretti, introducendo meccaniche spesso innovative e sfruttando una leggerezza tecnica dovuta al progresso tecnologico per incrementare non solo la fluidità generale delle varie produzioni ma anche per inserire funzioni molto moderne in contesti relativamente obsoleti. Pixel Heroes: Byte & Magic ci propone un classico RPG con meccaniche Roguelike applicando un concetto procedurale ad un genere che ha bisogno di stabilità. La componente Roguelike, totalmente randomizzata, elimina quasi del tutto qualsiasi forma di trama o storia applicabile al genere RPG, riducendo l’intera esperienza di gioco all’osso e mettendo in risalto le meccaniche e i personaggi casuali che vengono gettati all’avventura. L’incipit di Pixel Heroes: Byte & Magic è semplice, basta reclutare un party di tre personaggi incontrati alla taverna per partire all’avventura. Ovviamente ogni personaggio ha un ruolo ed è consigliabile un bilanciamento adeguato prima di lanciarsi all’avventura perché se Pixel Heroes: Byte & Magic si dimostra semplice nella forma, alza decisamente il livello di sfida quando si parla di sostanza. Selezionati dunque i tre eroi tra quelli disponibili casualmente nella taverna, si parte all’avventura con il nostro fidato curatore, il tank e, se possibile un buon DPS. Tra le trenta classi generate casualmente possiamo trovare diverse variazioni dei personaggi fantasy che già conosciamo, attingendo dunque da una varietà quasi immensa di produzioni dedite al genere che hanno contribuito, nel corso degli anni, a istituire una vera e propria cultura. Si va dunque dal classico guerriero all’evocatore, passando per il Warmage, il sacertdote e chi più ne ha più ne metta.
La semplicità tecnica del titolo permette dunque di spaziare enormemente tra i contenuti del titolo e, alle 30 classi disponibili si aggiungono centinaia e centinaia di oggetti ritrovabili in qualsiasi modo, tutti diversi tra loro in forma e statistiche. Si potrebbe dire che, in fondo, Pixel Heroes: Byte & Magic non sia altro che un gioco di numeri applicato alla casualità ma, come impone il genere roguelike è proprio questo il bello.
Una volta fuori dalla taverna sarà compito del giocatore prendere una quest dal villaggio e dirigersi, attraverso il pulsante dedicato, al dungeon da affrontare. Pixel Heroes: Byte & Magic propone ben 3 campagne con 13 dungeon diversi e, come la casualità impone, non è prevedibile l’ordine in cui verranno affrontati. Per completare una campagna sarà necessario compiere un numero ben preciso di quest al fine di poter sbloccare il boss finale della campagna e procedere oltre. Ancora una volta la randomizzazione del titolo non permette lo sviluppo di una vera e propria trama, lasciando che l’ironia degli sviluppatori abbia la meglio nei contesti più disparati, dai luoghi comuni sui vari personaggi a veri e propri riferimenti a saghe come Il Signore Degli Anelli, Harry Potter e Dungeons and Dragons.
Critical Hit!
Passando ad un atto più pratico, Pixel Heroes: Byte & Magic propone un gameplay già solido e ben rodato nel corso degli anni. Dietro alle meccaniche da Roguelike si nascone infatti un sistema di combattimento a turni molto ben bilanciato che, oltre a proporre un buon livello di sfida, si dimostra molto pratico e semplice da capire. Ogni personaggio ha determinate abilità con dei cooldown basati sui turni, in alternativa sarà possibile usare le varie armi o le magie equipaggiate per combattere i n nemici che si incontreranno durante l’avventura. Durante i tragitti verso i dungeon saranno presenti diversi eventi casuali che metteranno il giocatore di fronte a diverse scelte che possono portare o meno ad un combattimento o ad una ricompensa, i vari encounter variano enormemente nella loro natura e non è facile capire quale sia la scelta giusta. Ogni dungeon è costituito da otto stanze differenti all’interno delle quali troveremo vari nemici ad aspettarci e alcune stanze bonus contenenti tesori che, per essere aperti, necessiteranno delle abilità dei personaggi come Forza, Destrezza o Intelligenza. Uno dei nei di Pixel Heroes: Byte & Magic oltre alla graduale perdita di entusiasmo dettata dalla casualità, è la gestione dei menù, inutilmente scomoda e complicata che farà perdere non poco tempo al giocatore duranti le fasi gestionali. Come ogni RPG che si rispetti è presente un sistema di leveling che, sfortunatamente, non conferisce ai personaggi nuove abilità ma si limita ad aumentare il valore di determinate statistiche di base. Il punto critico di Pixel Heroes: Byte & Magic è costituito dalle boss fight, anch’esse totalmente randomiche che ci porteranno fin troppo spesso ad affrontare nemici ben più forti rispetto al nostro livello, concludendo l’esperienza di gioco in una morte permanente che sa essere dannatamente frustrante. Nel menù principale è presente un simpatico cimitero nel quale ammirare gli eroi persi in battaglia e tutte le relative statistiche. La meccanica della morte permanente assume forse un carattere troppo punitivo in un RPG fondamentalmente basato su dei valori numerici che, spesso, propone battaglie semplicemente impossibili da vincere. Oltre alla frustrazione rimane però una grande dose di divertimento e di ironia sul mondo del fantasy che, come visto in produzioni ben più splendenti come The Book of Unwritten Tales e South Park: The Stick of Truth, riesce a tenere incollati allo schermo. Ovviamente Pixel Heroes: Byte & Magic propone il tutto in una salsa decisamente più retrò e meno efficiente dei titoli sopracitati ma è comunque un titolo godibile se si amano alla follia gli RPG ed il Fantasy Medioevale.
PRO:
- Grandissima varietà nei contenuti
- Molto divertente
- Sistema di combattimento ben bilanciato
CONTRO:
- Alla lunga ripetitivo
- Molto frustrante
- La casualità spesso ci si ritorce contro
Versione Provata: Xbox One
Voto: 7.5