Il tower defence è un genere che in passato ha avuto uno sviluppo considerevole su, per essere poi relegato, con risultati altalenanti, al gaming mobile. Ogni tanto però, qualche perla retrò e indie spunta sempre fuori, ed ecco apparire Oh my Gore!, un titolo indipendente realizzato da Daedalic e arrivato su PC con un setting fantasy molto particolare ed uno stile 16 bit che ci ha riportato prepotentemente indietro nel tempo, sia con la sua narrazione fuori dalle righe, sia per il gameplay che varia dai canoni classici, mischiando anche elementi RTS all’interno di una struttura tower defence molto solida.
La terrificante leggerezza del non essere
Le vicende di Oh my Gore! sono ambientate in un mondo fantasy abbastanza oscuro, che a tratti ricorda quello di Heroes of Might e Magic e Age of Conan, dove un archeologo, in cerca di mi steri del passato, risveglia accidentalmente un potente signore dei demoni, determinato a portare il male e l’oscurità nel mondo. Per ringraziare il nostro povero studioso di averlo liberato dal suo sonno millenario, il lord del male lo premierà rendendolo immortale, incatenandolo per sempre alla sua volontà e rendendoli di fatto un suo schiavo. Da qui si origina una trama abbastanza classica, anche se narrata dalla parte “sbagliata” di ogni racconto fantasy, ovvero quella delle forze dell’oscurità. Il nostro obiettivo sarà quello di conquistare le terre del bene, uccidendo e massacrando qualunque elfo, paladino o stereotipo di eroe buono si trovi sulla nostra strada. Se già Overlord sfruttava un espediente narrativo del genere, Oh my Gore! lo amplifica puntando molto sul comico e il nonsense. L’intera narrazione sarà infarcita di siparietti comici, battute a doppio senso, momenti che vi strapperanno più di qualche sorriso; una trovata non davvero originale, ma divertente e che rimane impressa, soprattutto per stemperare l’atmosfera tetra e oscura che per forza di cose viene a crearsi durante il gioco. Ovviamente è tutto solamente in inglese, quindi chi non è avvezzo nella lingua di Albione, purtroppo dovrà puntare tutto sul gameplay (e proprio male non gli va).
Il ritorno del tower defence
Oh my Gore! è quindi un tower defence un po’ atipico, ma in che senso? Nella stragrande maggioranza dei titoli simili, il nostro obbiettivo sarà quello di proteggere una base dagli attacchi nemici che arrivano da direzioni prestabilite, costruendo una serie di fortificazioni come torri, mitragliatrici, potenziamenti e via dicendo, oltre a trappole lungo queste vie. Ogni scenario avrà più punti di ingresso dei nemici e finirà quando l’ultimo personaggio da uccidere giacerà al suolo, oppure se la vostra base è stata soverchiata dalle forze nemiche a causa della vostra imprecisa pianificazione delle difese. In questo Oh my Gore! non fa assolutamente eccezione. A vostra disposizione avrete infatti vari tipi di torrette dagli usi più disparati, ognuna con la propria area d’attacco e le proprie statistiche, tra rateo di fuoco, potenza, punti di forza e di debolezza. Ottima la possibilità di selezionare per ogni torretta la categoria di nemici da attaccare prioritariamente, garantendo quel minimo di pianificazione al gioco. Il più classico degli scenari quindi, che non si distacca dai titoli simili, ma è proprio qui che Oh my Gore porta con se una piccola grande variante. Dalla base principale potranno essere create diverse unità d’attacco, ognuna dotata di statistiche proprie e punti di forza e debolezza, che seguiranno al contrario il percorso riservato ai nemici. In questo frangente, ogni unità sembra essere più efficace di un’altra in determinate situazioni, e a livelli di difficoltà più elevati, capire quale unità evocare in sequenza sarà fondamentale. Queste procederanno autonomamente verso l’obiettivo tracciato dalla strada, attaccando qualsiasi soldato o struttura nemica incontreranno lungo il loro cammino, senza permettere l’interferenza del giocatore. L’unico modo con il quale l’evocatore potrà avere a che fare con le proprie truppe sarà scegliere il percorso che queste andranno a svolgere, cliccando su degli scambi direzionali che porteranno a specifici obiettivi sulla mappa. L’elemento strategico è quindi accentuato proprio da questa meccanica, che non risulta assolutamente semplicistica, ma anzi rafforza il gameplay del tower defence, vero nucleo del gioco. Se la componente RTS fosse stata ancora preponderante, si sarebbe rischiato un sovraffollamento di generi e una confusione non indifferente sulla mappa, tra torri e soldati indecisi su che obiettivo attaccare.
Non si esce vivi dagli anni 90
Oltre alle strutture classiche e ai soldati, Oh my Gore! vi permetterà di far scendere in battaglia anche un eroe statico, dotato di poteri attivi decisamente utili in battaglia. Questi poteri saranno differenti a seconda del tipo di eroe che si intende impiegare, ma sono tutti incentrati sul controllo della mappa, con ragnatele che rallentano il nemico, morti che risorgono o raffiche di vento assassine. La scelta dell’eroe influenzerà anche le unità disponibili nel gioco. Ad esempio la regina dei ragni potrà evocare temibili cavalca ragno, mentre il nostro eroe scheletro avrà tra le sue fila spaventosi guerrieri non morti, tutte unità uniche abbastanza potenti da utilizzare nelle nostre battaglie.
Per quanto riguarda il comparto grafico, Oh my Gore adotta uno stile retro a 8 bit che se ai giocatori più giovani potrebbe non dire nulla, chi ha qualche anno in più si ritroverà catapultato di 20 anni indietro, con tutte le conseguenze nostalgiche del caso. Uno stile che nonostante la sua semplicità non si risparmia in effetti sanguinolenti e ovviamente gore, ricoprendo in poco tempo l’area di gioco di sangue e frattaglie. Buono anche il sonoro, con una colonna sonora che accompagna decentemente ogni missione. Il difetto principale di Oh my Gore! È in realtà da ricerca nei controlli; se infatti la gestione con il mouse è abbastanza classica e funzionale, la mancanza di tasti dedicati a tastiera e shortcut vi costringerà a muovervi lungo la mappa con le frecce direzionali, o la mancanza di gruppi di controllo che vi impedirà di tenere sott’occhio le vostre strutture di produzione. A livelli di difficoltà elevata questo può diventare un serio problema, quindi non capiamo il motivo di questa mancanza.
PRO:
- Gameplay ibrido e divertente
- Impegnativo al punto giusto
- Ottima grafica retro
- Storia dissacrante e ironica
CONTRO:
- Controlli macchinosi
- Nessuna shortcut