Questo è decisamente un anno prolifico per Games Workshop, con uscite che ricordano al popolo videoludico e amante del fantasy in generale l’esistenza di una delle ambientazioni migliori mai create. L’oscuro universo fantasy messo in piedi dalla casa britannica è ormai terreno fertile per l’industria dell’intrattenimento videoludico, con titoli in arrivo del calibro di Warhammer Total War e altri come Vermintide appena usciti ma già di buon successo. Focus Home Interactive ci propone stavolta un adattamento del popolare gioco da tavola, che è già un’adattamento di per se, Mordheim: City of the Damned. Il gioco si prefigge di ricreare le stesse atmosfere e complessità del gioco da tavola e riproporle su PC, per un’avventura davvero impegnativa e altamente soddisfacente. Ci saranno riusciti?
Sigmar be Praised
Mordheim City of the Damned è uno spin off del più popolare Warhammer Fantasy, dove invece di far scontrare immensi eserciti in battaglie campali, si prende il comando di un manipoli di pazzi o eroici mercenari per andare all’esplorazione dell’oscura città di Mordheim. Un tempo la città era il fiore all’occhiello dell’Impero dell’Uomo, seconda per importanza solo alla capitale Altdorf e casa di ricchissimi mercanti e nobili guerrieri. Tuttavia, come nel più classico degli scenari, la ricchezza porta la corruzione e la depravazione, e dietro lo sfarzo Mordheim si nascondevano intrighi e blasfemie. Nell’anno di Sigmar 1999, la cometa a due code riapparve nel cielo, simbolo di grandi mutamenti e si schiantò proprio nel centro della città, rendendola un cumulo di macerie. Da quel disastro si generò la Warpietra, un materiale alieno che aveva il potere di far apparire mutazioni orrende e distorcere il tempo e lo spazio, ma anche di tramutare qualsiasi cosa toccasse in oro. Ecco che in poco tempo la Warpietra divenne la principale merce di scambio nell’Impero, e bande di mercenari pronti a tutto per arricchirsi arrivano a Mordheim per recuperare l’oscuro materiale. Ma i pericoli di Mordheim non vengo solo dagli altri mercenari; qualcosa di molto più oscuro e terribile dimora tra le rovine della città imperiale…
Con questo fantastico incipit iniziano le nostre avventure nella città dei Dannati, alla disperata ricerca di Warpietra da spedire al nostro sponsor. Lo scopo del gioco, sostanzialmente, è quello di raccogliere il maggior quantitativo di warpietra possibile durante le partite e spedirla allo sponsor principale della vostra compagnia di mercenari, che permetterà di pagare le spese della vostra spedizione. Avrete un numero di giorni prestabilito per effettuare tale spedizione, al termine dei quali il vostro sponsor non sarà affatto contento. Mancate 4 spedizioni, e la vostra avventura volgerà al termine, con i vostri compagni che non vi seguiranno più senza la sicurezza di un pagamento. Le bande di mercenari disponibili sono solo quattro, formate dai coraggiosi mercenari del Reikland, le risolute Sorelle di Sigmar, gli orridi uomini ratto Skaven del Clan Eshin e i terribili mutanti del Caos. Solo quattro bande sono un numero eccessivamente piccolo per un universo esteso come quello di Warhammer e sinceramente ci saremmo aspettati qualche fazione in più, che non sappiamo se arriverà con qualche contenuto aggiuntivo successivo. Ogni banda avrà le proprie peculiarità e tratti caratteristici, oltre ad unità speciali apposite di ogni fazione, che andranno ad arricchire la banda dei nostri guerrieri. Ogni unità, da quelle base a quelle eroiche, sarà completamente personalizzabile, sia nell’aspetto estetico, sia in quello delle statistiche. In verità le personalizzazioni estetiche sono estremamente limitate, ridotte solo a qualche modello di vestito diverso e variazioni di colori, con guerrieri che sono palesemente tutti uguali. Un peccato, perché la bellezza delle miniature era proprio la loro estrema personalizzazione, ma parliamo di difetti trascurabili nell’economia del gioco. Ogni guerriero avrà le proprie statistiche che potranno essere incrementate con l’avanzare dei livelli, fino a sbloccare particolari abilità speciali, sia attive che passive, altamente utili sul campo di battaglia. La specializzazione dei vari guerrieri risulta fondamentale per trionfare nelle complesse sfide che Mordheim ci lancerà contro, e così la conoscenza delle statistiche dei nostri guerrieri, oltre al loro posizionamento sulla mappa di gioco, sarà indispensabile per la sopravvivenza. Le statistiche sono numerose e complesse e vanno dall’abilità di corpo a corpo, alla balistica, al morale all’agilità, oltre la leadership e i tratti eroici. Tutto questo influenza attivamente le performance dei guerrieri sul campo, e la loro possibilità di colpire o meno il nemico.
Mercenari, mutanti e statistiche
Chiariamolo subito, nel caso non lo aveste capito: Mordheim City of the Damned è un gioco complesso, che richiede un’attenzione particolare e un lungo processo d’apprendimento, proprio come la sua controparte da tavolo. Se cercate l’azione sfrenata allora siete completamente fuori strada; qui si premi la strategia, la pianificazione e perché no, la dea bendata. A dare manforte a questa definizione, vi diciamo subito che il tutorial di gioco (consigliatissimo) ha la durata di oltre un’ora e mezza, qualora si desiderasse andare fino in fondo. Il gioco è sostanzialmente uno strategico a turni, dove le nostre unità schierate sulla mappa dovranno completare degli obiettivi preimpostati per riuscire a tornare al campo base sani e salvi. La maggior parte delle volte le missioni chiederanno di recuperare più Warpietra possibile, ma ci saranno anche missioni speciali o di storia che aggiungeranno obiettivi specifici per completare lo scenario. In un sistema a turni basato sull’iniziativa dei vari personaggi, ogni unità avrà a disposizione un determinato quantitativo di punti strategia e punti azione, dove i primi serviranno per muoversi, scalare e saltare, e i successivi per lanciare incantesimi e attaccare. Ogni azione, al di fuori del movimento, è aleatoria, e governata quindi dalle statistiche di ogni personaggio. Più queste sono alte, maggiore è la possibilità di successo. Non è detto quindi che ogni vostro attacco andrà a segno, ogni vostro incantesimo sarà eseguito o addirittura che riusciate a saltare giù da un dislivello. Come se non bastasse, a Mordheim sono presenti trappole, creature immonde che vi attaccheranno quando meno ve lo aspettate e altre condizioni che possono “disturbare” la vostra partita, costringendovi a pianificare alla perfezione ogni vostra mossa, così da non mandare allo sbaraglio le vostre unità. Anche la disposizione inziale dei personaggi sarà fondamentale, dove lasciare qualcuno isolato vorrà dire abbandonarlo in balia dei nemici e degli orrori di cui Mordheim è piena. Anche il morale delle vostre truppe sarà una variabile importantissima da tenere d’occhio, dove un alto numero di compagni uccisi, il rimanere isolati contro numerosi avversari o combattere contro mostri usciti direttamente dall’inferno distruggerà il coraggio dei vostri soldati, facendoli fuggire dal campo di battaglia.
La pianificazione tra una battaglia e l’altra nella città di Mordheim sarà gestita dal campo base, dove si potranno comprare o vendere oggetti recuperati durante gli scenari, personalizzare e armare i soldati, assoldare veterani specializzati una volta raggiunti determinati obiettivi, organizzare le spedizioni di warpietra per gli sponsor, sia quello primario che i secondari (sponsor che forniranno soldi e altri benefici in cambio di warpietra, ma non conteranno ai fini dell’obiettivo della missione). Dopo ogni battaglia vinta i guerrieri guadagneranno esperienza, mentre dopo le sconfitte, oltre a perdere parte del bottino e dell’equipaggiamento, potranno riportare delle ferite serie qualora fossero stati messi fuori combattimento durante la schermaglia. Questo può significare alcuni malus sia temporanei che perenni, oppure la morte del personaggio, che dovrà essere per forza di cose sostituito. Tutti i combattenti feriti dovranno poi attendere giorni prima di partecipare nuovamente alla missione e oltre a pagare le loro cure, bisognerà anche sborsare denaro per il loro mantenimento, per quelli che d’altronde altro non sono che mercenari. Questo aggiunge anche una componente gestionale non indifferente al gioco, dove il collasso economico significherà l’impossibilità di scendere in campo ed il conseguente abbandono dei soldati dalla banda.
Dannati in tutti i sensi
Il campo da guerra è legato a doppio filo anche con il multiplayer del gioco. Accedendo all’apposita schermata, si potranno scegliere due modalità multi giocatore, una definita Esibizione e l’altra Gara. Nella prima si potrà giocare tranquillamente con amici, giocatori casuali o l’IA senza ripercussioni sulla banda da guerra, non influenzando minimamente quindi la partita principale. La seconda invece permette il multiplayer ma lo conterà come una missione vera e propria, con i personaggi che richiederanno i costi di mantenimento e le eventuali cure, la possibilità di perdere oggetti in gioco e ovviamente la partita verrà contata come missione giornaliera per quanto riguarda l’avanzamento sulla tabella dello sponsor. Una modalità hardcore che incarna appieno lo spirito del gioco.
Dal lato tecnico Mordheim mostra eccessivamente il fianco, con un comparto purtroppo datato, con alcune textures drammaticamente in basa definizione, un aliasing per certi versi troppo marcato, fondali praticamente inesistenti e della animazioni approssimative e legnose. Peccato anche per i modelli, davvero tutti uguali e che forse snaturano il concetto di orrori senza fine. Anonimi anche gli effetti, davvero poco curati e assolutamente blandi. Per quanto riguarda l’IA, fa decisamente il suo lavoro, nonostante alcune scelte ci abbiano lasciato un po’ basiti, ma se viene lasciata libertà di movimento, gli avversari saranno davvero ostici da sconfiggere. Buono invece il level design, con una mappa enorme anche per le schermaglie più piccole e che disorienta anche il giocatore più attento, non regalando alcun punto di riferimento, se non pochissimi segnali luminosi da impostare in numero limitato per cercare di non perdersi della città dei dannati. Buono invece il comparto sonoro, con una musica abbastanza d’atmosfera e un doppiaggio decente. Da bocciare invece i tempi di caricamento, davvero biblici, soprattutto all’avvio di una schermaglia.
PRO:
- Estremamente complesso
- Tutto il fascino dell’universo di Warhammer
- Ricalca appieno lo spirito del gioco da tavolo
- Capace di tenere impegnato per ore
CONTRO:
- Tecnicamente mediocre
- Tempi di caricamento biblici
- Solo quattro bande da guerra sono poche
- Personalizzazione non al top