Quando mettemmo le mani sul primo Mirror’s Edge, una scossa d’emozione percorse il nostro animo da videogiocatori in maniera improvvisa, inaspettata. Il particolare gameplay del gioco e un’eroina diversa da tutte quelle viste finora ci catturarono immediatamente, trasportandoci nella corrotta ma stupenda città di Glass, facendoci provare le sensazioni che i più spericolati atleti di parkour provano quotidianamente a fronte di massacranti allenamenti. Il gioco divenne ben presto un’icona, nonostante dei difetti che ne frenarono l’ascesa verso il capolavoro. Ma Electronic Arts sapeva che la creatura di DICE non poteva essere abbandonata così senza motivo, e per questo quando venne annunciato Mirror’s Edge Catalyst, tutti i fan rivolsero al colosso americano una serie di sguardi speranzosi. Abbiamo ripreso il controllo di Faith dopo tanti anni, come sarà andata la sua nuova avventura?
Run for your freedom
Mirror’s Edge Catalyst è un vero e proprio reboot della serie, dove viene introdotta meglio la società in cui la nostra Faith vive e la città di Glass, altra grande protagonista del gioco. In un futuro non troppo distante, la ricchezza è appannaggio di pochi, che controllano le imponenti metropoli tramite le industrie, con i dirigenti che sono diventati dei veri e propri dittatori, dotati di un potere assoluto. La società è divisa in caste, con quelle inferiori che vivono solamente per lavorare nelle industrie e il ceto medio che lavora negli uffici e svolge incarichi amministrativi. Nonostante tutto questo possa portarvi alla mente uno scenario apocalittico, la facciata dalle società di Glass è in verità benestante, pacifica e ordinata, dove tutti fanno parte della Rete, un sistema di interconnessioni che gestisce la vita di ogni individuo ed in sostanza lo controlla. A vivere al di fuori della società di sono i Runners, persone che sono uscite dalla Rete e grazie alla loro abilità di corridori vengono utilizzati come corrieri e spie, venendo tollerati a fatica dalle grandi corporazioni. Faith inizierà la sua avventura dal riformatorio nel quale è stata rinchiusa per due anni, a seguito di eventi che verranno resi noti in seguito, e tornerà immediatamente in azione, scatenando con la sua condotta una serie di eventi che coinvolgeranno lei e le persone più care.
L’evoluzione della figura di Faith è netta in questo Mirror’s Edge Catalyst, dove DICE ci regala un’eroina giovane e ingenua a volte nei suoi ragionamenti, immatura ma al tempo stesso forte e decisa, che non esiterà a gettarsi nella mischia per salvare i suoi amici incurante delle conseguenze. C’è molta più interazione con gli altri personaggi, molto più storytelling e una passato tragico che perseguita Faith, facendoci provare molta empatia per la giovane Runner. Tutte le storie sono narrate tramite eccellenti filmanti in game, mischiati a riprese in prima persona e una narrazione tra le righe di dialogo, come scopriremo il background del gioco ascoltando registrazioni, frammenti di conversazione o semplicemente leggendo alcuni dei documenti sparsi in giro. La storia alla fine intrattiene per quanto dovuto, con personaggi non propriamente tutti memorabili, approfondendo la storia di Faith e raccontando uno scenario non troppo distante dalla realtà attuale, con una missione principale che dura una decina di ore, che raddoppiano tranquillamente si vi inseriamo tutte le secondarie e gli incarichi speciali. E non è ancora tutto.
Vola come una farfalla, pungi come un’ape
Il gameplay di Mirror’s Edge Catalyst è ormai storia nota a tutti: impersonare Faith ci mette nei panni di una Runner esperta, veloce ed elegante. Tutti gli incarichi e le missioni che affronterete vi chiederanno di correre da un punto A al punto B, scavalcando ostacoli e saltando di palazzo in palazzo proprio come se foste impegnati in una sessione di parkour. Potrete saltare dalle sporgenze, arrampicarvi sui tubi, usare le ringhiere come trampolini, scivolare sotto le prese dell’aria, il tutto in un’unica fluida corsa, dove il concetto di scorrere come l’acqua deve entrarvi proprio dentro la mente e fluire insieme a voi. Il pregio proprio di questo gameplay particolarmente originale è che è tutto basato sulla corsa, sul non fermarsi mai, perché l’essenza stessa del Runner è il movimento. Dopo pochi minuti di gioco entrerete immediatamente nella filosofia del gioco, sentendovi parte della corsa, facendo correre Faith come se stesse correndo voi stessi, emozionandovi e provando un senso di tranquillità unico nel suo genere. Nei vostri giri potrete correre in modalità libera, oppure sfruttare la Runner Vision, una particolare visione aumentata che vi evidenzierà la via più veloce per raggiungere il vostro obbiettivo e illuminerà in rosso gli oggetti con i quali dovrete interagire. Nonostante sia indispensabile durante le missioni più concitate, molte volte verrà disattivata durante alcune sezioni specifiche, facendovi mettere in pratica tutto quello che avrete imparato finora.
La corsa però non è l’unico talento di Faith, che si scopre essere anche una combattente esperta. Proprio i combattimenti rappresentano il distacco maggiore con il primo capitolo. Le armi da fuoco sono scomparse dall’arsenale della protagonista, che ora farà affidamento solo sulle proprie abilità marziali per avere la meglio sui nemici. Come abbiamo già detto, fermarsi significa la morte per un Runner, per cui anche il combattimento è reso in modo tale da essere svolto in totale fluidità, dove bisognerà spostarsi di continuo con degli scatti per sorprendere il nemico, alternando attacchi veloci e quelli pesanti. I diversi nemici, divisi in 5 diverse categorie, avranno dei punti di forza e dei punti deboli che bisognerà sfruttare per riuscire a sconfiggerli. Se affrontati però come si affronterebbe un comune fps, questi combattimenti risultano scialbi, monotoni e privi di qualsiasi entusiasmo; se invece ci si approccia con la mentalità da Runner, allora tutto cambia. Gli attacchi contestuali di Faith sono molto più potenti dei semplici calci e pugni, quindi colpire un nemico mentre si sta saltando da un dislivello all’altro, oppure mentre si scivola o si corre su un muro, renderà il tutto molto più dinamico e adrenalinico. Anche qui, bisogna considerare il combattimento come un unico fluido movimento ed in quel modo si sblocca il vero potenziale di Mirror’s Edge Catalyst. Peccato però che l’IA nemica non aiuti nel compito, visto che ci troviamo davanti dei nemici che sembrano dei bambolotti incapaci di mettere in pratica le azioni più elementari, limitandosi a lanciarsi contro Faith alla prima occasione.
A livello di contenuti, Mirror’s Edge Catalyst offre una vastissima scelta tra missioni secondarie, incarichi, corse a tempo e via dicendo. Nonostante le limitazioni imposte da un gameplay abbastanza rigido, queste risultano divertenti da svolgere, soprattutto le gare a tempo, corredate da classifiche online e divisioni, con le quali potrete sfidare il mondo intero. Anche l’animo completista che c’è in ognuno di voi sarà appagato data l’allucinante quantità di raccoglibili in giro per la città di Glass, che vi permetteranno di sbloccare bonus e punti esperienza con la quale potenziare Faith. Le abilità della nostra eroina saranno infatti sbloccabili tramite un sistema di progressione a punti esperienza, con abilità tutte abbastanza indispensabili e che non faticherete ad acquisire tutte, dato che le missioni da sole danno un bel po’ di esperienza.
Heart of Glass
Ma la vera protagonista è proprio lei, la città di Glass. L’incredibile metropoli futuristica è completamente esplorabile, ricca di percorsi, palazzi, stanze e segreti, che aspettano solo voi e la vostra voglia di correre. L’esplorazione sarà aiutata anche dal nuovo rampino di Faith, altra novità del gioco, che vi farà coprire le distanze maggiori senza il rischio di ritrovarvi spiattellati al suo, ma solo in determinati punti d’aggancio. L’esplorazione poi non servirà solo per trovare tutti i raccoglibili, ma nel caso trovaste un percorso di vostro gradimento, potrete creare la vostra corsa personalizzata e condividerla online con gli altri giocatori, sfidandoli a completare il percorso nel minor tempo possibile, una feature interessante per chi ama la competizione.
Con il comparto tecnico siamo sempre alle vette d’eccellenza del Frostbite. Nella nostra prova su Xbox One il gioco scorreva fluidissimo con un livello di dettaglio impressionante, con lievissimi cali di frame rate nelle situazioni più concitate, ma nulla che potesse guastare l’esperienza di gioco. La palette cromatica di Mirror’s Edge Catalyst è quella ormai famosa della serie, con colori acidi, forti e brillanti che gridano futuro in ogni loro sfumatura. Faith stessa ha subito un restyling notevole, rendendola più verosimigliante e bella che mai, così come gli altri protagonisti, ognuno con il proprio stile. Molto buone le musiche, che accompagnano la vostra corsa, mentre sarete contenti di sapere che il pericolo Asia Argento è stato scongiurato: doppiaggio del tutto nuovo in italiano, non epocale ma nemmeno pessimo.
PRO:
- Nuove meccaniche
- Un reboot finalmente degno
- Glass è magnifica
- Gameplay coinvolgente ed originale
- Tantissimi contenuti ed attività
CONTRO:
- Combattimenti basilari
- Personaggi secondari e storia non memorabili