Un titolo ambientato in un mondo magico, la possibilità di controllare un proprio esercito, una damigella da salvare e le meccaniche da action game con visuale isometrica. Questi sono gli elementi cardine di Masters of Anima, un piccolo gioco sviluppato dai ragazzi di Passtech Games (autori dell’apprezzato Space Run). Inutile negarlo, il gioco si fonda su premesse poco esaltanti. La sensazione è quella di trovarci di fronte all’ennesima copia, un titolo basto su meccaniche e ambientazioni già viste. Niente di più sbagliato, Masters of Anima è l’esempio lampante che spesso le apparenze ingannano.
Il tipico eroe
In Masters Of Anima vestiremo i panni di Otto, un apprendista nell’antica arte del controllo dell’Animus. La vita scorre in modo pacifico, fino a quando la nostra amata Ana, una maga molto potente, viene rapita da Zahr, il cattivo di turno. Saremo a questo punto costretti in fretta e in furia a diventare ufficialmente un Animante, figura in grado di sfruttare le forze soprannaturali per evocare eserciti di guardiani. La ricerca, però, sarà un’impresa ardua visto che Zahr non solo ha risvegliato vecchi e temibili nemici, ma ha anche gettato su Ana un incantesimo, scindendone corpo, cuore e mente e imprigionandoli in tre cristalli. La storia, come si può facilmente evincere, non è rivoluzionaria e molti elementi che la compongono possono essere ritrovati in tanti altri videogames, questo, però, non lo rende meno avvincente. L’ottima caratterizzazione dei personaggi e il ritmo che ben si adatta a un pregevole gameplay, riescono con grande sorpresa ad appassionare il giocatore.
La forza dell’Animus
Master of Anima è un action game in prospettiva isometrica, con qualche incursione al genere puzzle. L’obiettivo principale? Ovviamente accumulare più Animus possibile, per creare un esercito di guardiani sempre più potente. Una volta infatti ottenuto l’Anumus sufficiente, il nostro protagonista potrà evocare diversi tipi di creature. In totale le classi disponibili sono cinque (Protettori, Sentinelle, Catalimanti, Invocatori e Comandati) ognuno caratterizzato da abilità specifiche. L’ “avanzata” dipenderà proprio dalla nostra capacità di sfruttare queste peculiarità. Masters of Anima impone infatti un approccio in continua evoluzione e strategica perché man mano che andremo avanti il gioco ci metterà di fronte a livelli più complessi e di conseguenza nemici più ostici. Capire quindi come utilizzare in modo strategico il limitato Animus è essenziale, preferendo per fare un esempio, un approccio più aggressivo o al contrario uno più riflessivo mediante l’utilizzo trappole. Prenderci la mano diventerà fondamentale una volta arrivati ai bosso di fine livello. Ostici, resi ancor più complessi da un timer che scatenerà la Furia Primordiale: fulmini che colpiranno tutta l’area di gioco, aumentando di numero fino a rendere la battaglia quasi impossibile. Al termine di ogni scontro, il gioco ci farà guadagnare punti esperienza e la possibilità di sbloccare le tante abilità del nostro protagonista. Questo denota ancora una volta l’intenzione primaria del gioco: sperimentare il più possibile. Intenzione nobile da parte degli sviluppatori che scaccia via l’incubo della noiosa monotonia, ma forse nell’econimia del gioco necessità qualche accortezza in più. Le nuove abilità, infatti, possono essere assegnate solo al termine di un livello, ben prima di conoscere il nuovo cattivo e il suo pattern. Il problema è puramente pratico, nonostante il gioco mi imponga un interessante approccio dinamico, non mi permette però di far pratica e concretamente di sperimentare.
Non solo scontri
L’Animus non sarà utile solo all’evocazione di un esercito, ma anche per la risoluzione di puzzle ambientali che costellano il mondo di gioco. Tra uno scontro e un nemico ci imbatteremo in diversi enigmi, risolvibili sfruttando a pieno le caratteristiche dei guardiani per spostare, per esempio, oggetti, distruggendo pietre ecc.. Un intermezzo molto piacevole, che non stona con la natura action del gioco, anche se anche se non particolarmente complesso, .
Masters of Anima dal punto di vista grafico è ottimo, grazie al nitido stile fiabesco, caratterizzato colori pastello in contrasto con sezioni di gioco cupe. La cura del dettaglio è evidente e sorprende in un gioco di questo tipo. Fiabesco sì, ma non per questo infantile. Il gioco è complesso longevo, con un’ alta dose (non invasiva) di trial & error e un’inaspettata e ottima intelligenza artificiale. I ragazzi di Passtech Games hanno realizzato veramente un piccolo gioiello, se consideriamo anche il pochissimo budget a disposizione. L’unica nota dolente è il sonoro, poco curato e nitido. Un vero peccato perché avrebbe dato un’ ulteriore spinta al gioco.
PRO
- Livello di difficoltà
- intelligenza artificiale
- mondo di gioco
CONTRO
- Trama già vista
- Comparto audio
Versione provata: Playstation 4
Voto: 8