Lantern Studio è un piccolissimo team di sviluppo per videogiochi indie “creativi” (e credetemi se sottolineo il concetto), fondato nel 2015. Il progetto LUNA The Shadow Dust è il loro primo lavoro, che ha riscosso successo nel Kickstarter lanciato nel 2016 e che finalmente verrà rilasciato a febbraio 2020. Nonostante l’enorme quantità di tempo, in questi quattro anni e con una quantità di fondi e forza lavorativa limitata, il team ha saputo concentrarsi su un prodotto apparentemente di nicchia, ma lavorando su picchi di qualità inauditi. Luna The Shadow Dust è difatti una fiaba animata – a mano, disegnando, vecchia maniera! – ispirata ai puzzle a scorrimento laterale classici, squisitamente confezionata e animata con sequenze degne del famoso Studio Ghibli.
Un’antica torre ed un ragazzino smarrito
La storia è semplice: un ragazzino atterra su una terra ignota, entra in un’antica torre incantata e trova uno strano animale morbido e carino che lo aiuta nella risalita. Ogni stanza della torre aspetta di essere aperta per rivelare i suoi segreti, e la sua avventura ci svelerà pian piano vecchi ricordi e cosa accadde al mondo del ragazzino. La risalita non è solo una scusa per far chiarezza sul passato del bimbo: una forza oscura è all’opera e minaccia il mondo su cui si trova, e forse la torre è l’unica chiave per salvarlo.
Una fiaba che lascia sognare
Lantern Studio sapeva con certezza dove stava andando a parare creando LUNA, partendo dal processo creativo per arrivare al titolo che abbiamo sottomano. Il gameplay è semplice, intuitivo: quello di un classico punta e clicca dove potremo controllare i due compagni (il ragazzino e l’animaletto rotondo) usando il mouse per fargli eseguire ogni sorta di azione possibile, o scambiarli con la barra spaziatrice per controllarne prima uno e poi l’altro. Questo cambio diventa molto importante mano a mano che i puzzle si infittiscono, costringendoci a far interagire separatamente ma in coordinazione i due (esempio stupido, mentre l’animaletto salta giù da uno scaffale il ragazzino deve proteggerlo o aprirgli la strada da un ostacolo). Il sunto di tutto il videogioco sta in effetti in questa meccanica, che viene ovviamente usata più e più volte ma in modo sempre diverso, vario ed interessante, al punto che ogni rompicapo sarà sempre colmo di sorprese, magari strappandoci anche qualche sorriso e lacrimuccia grazie alla curatissima animazione del tutto tradizionale dei personaggi e del mondo in cui vivono. Più notevole ancora, ogni puzzle è un mondo a sè stante, proprio come le stanze della torre che il protagonista deve aprire: non richiedono mai di raccogliere necessariamente un oggetto per procedere, ma danno semplicemente tutti gli elementi subito a disposizione del giocatore che può provare a premere e schiacciare, girare, ascoltare, sollevare, salire e scendere fino a capire come usarli, o come combinare sequenze d’azioni. Al contrario di come potreste pensare, LUNA The Shadow Dust non è affatto un titolo pieno di dialoghi, anzi, tutt’altro. Potendo concentrarsi sulle immagini, il titolo si prende la libertà di farci vedere – piuttosto che raccontare o sintetizzare lunghi spiegoni – la storia, distribuita in brevi cutscene lungo tutta la durata, deliziosamente costruite. Non esiste una modalità multiplayer ovviamente, possiamo solo affrontare la campagna single player con mouse e tastiera o, in alternativa, con un controller.
Preparatevi un asciugamano.
In LUNA The Shadow Dust non si parla della grandezza dei motori grafici, dell’accuratezza dei modelli 3D o della perfezione degli effetti particellari. LUNA è più simile ad un cortometraggio animato sotto forma di videogioco, che gira all’incirca a 12 fotogrammi per secondo, vantando 3 livelli per fotogramma, oltre 250 animazioni tra personaggi e ambiente e almeno 20 minuti di squisite sequenze animate composte da (letteralmente) “quattro amici al bar”. Tutto questo processo è di certo più dispendioso e nostalgico di quello cui siamo abituati, più tradizionale e meno al passo coi tempi, ma ha dato i suoi frutti. La differenza è la stessa tra il leggere un libro di carta e sfogliare le pagine su un lettore digitale: come nella grana del foglio e nel profumo dell’inchiostro, nel processo di creazione che ha dato vita agli stupendi disegni e all’accurato design ritroviamo quella sensazione magica che un lavoro digitale, per quanto minuzioso, non ci darebbe mai. Anche la scelta di non raccontare mai quello che succede via testo, ma solo grazie al succedersi delle sequenze disegnate a mano è particolare ed eseguita in maniera magistrale, a volte prendendo aperta ispirazione dagli occhioni dei personaggi di Studio Ghibli.
Con una grafica così colorata, ispirata e sognante, il sonoro non poteva fare di meno. LUNA The Shadow Dust intriga l’orecchio a partire dal menù principale, per poi deliziare l’atmosfera entrando anche a far parte di alcuni puzzle. Alle volte le melodie risultano così delicate e toccanti da lasciare estasiati, ricordandoci per certi versi il magico potere di titoli come Ori o Journey, dove le tracce contano tantissimo nel definire l’immaginario del videogioco, dove ad ogni colore corrisponde una nota. In un titolo dove l’azione è limitata alle interazioni con i rompicapo e dipendiamo quasi del tutto dai nostri sensi per capire le sfumature della storia, capirete che disegno e sonoro devono spiccare e funzionare nell’insieme anche più del gameplay stesso. Un videogioco entra a far parte dei nostri cuori più per le emozioni che ci lascia che per il dettaglio sbalorditivo a cui si arriva (ripensate a quelli della vostra infanzia) e la dedizione degli sviluppatori nel ricreare atmosfere in cui sentirsi un po’ bambini e lasciarsi guidare dall’immaginazione ripaga. Cosa più importante, non si rimpiange – cosa oramai più unica che rara – di aver speso tempo e soldi per assaporare le emozioni che ci dà quello che sembrava un titoletto da due soldi a prima vista.
LUNA non dura una vita – purtroppo – ma è quello il suo bello: si concentra su quindici ore di gioco lineare e rilassante impegnandoci un po’ la mente ed il cuore, senza pretese ulteriori. Il titolo si fa volere così bene che non ha bisogno di darci altri stimoli; personalmente basta arrivare alla fine del titolo per avere voglia di riniziarlo. Per quanto riguarda la localizzazione, la lingua è praticamente ininfluente: basta essere cervello-dotati per capire a grandi linee la storia, che come già detto viene raccontata per immagini e audio.
PRO:
⦁ Adatto a tutte le età
⦁ scoglio di difficoltà medio-basso
⦁ Storia meravigliosa e comprensibile a tutti, raccontata senza parole
⦁ Onirico, delicato ma potente nell’uso delle immagini.
⦁ Soundtrack da preparatevi-i-fazzoletti
CONTRO:
⦁ Il gameplay è lineare per forza di cose
Piattaforma: PC
Pegi: /
Longevità: 15 ore
Sviluppatore: Lantern Studio
Editore: Coconut Island Games, Application Systems Heidelberg
Distributore: Steam
Lingua: italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese (interfaccia)
Anno: 13 febbraio 2020
Tipologia: Avventura, Indie, Puzzle