Ci sono tanti titoli che con tanta buona volontà vogliono o sperano di imitare Firewatch a livello di qualità e profondità, o comunque di costruire un walking simulator piacevole e che lasci il proprio segnetto nello sterminato mondo dei videogiochi. BitLight Games ci prova con Lost Brothers, che cerca di ricalcare proprio i passi del sopra citato titolo, purtroppo con la grazia di un elefante in un negozio di cristalli.
Mannaggia ai fratelli minori
Le classiche ragazzate succedono, quale ragazzino in america non è mai scappato di casa, o quale gruppetto non si è mai recato al laghetto vicino a fare una bella escursione? In fondo serve a sfogare lo stress, ed è un passatempo piacevole. Partiamo da questo pressupposto in Lost Brothers, dove due fratelli decidono di fare una visita fuori porta in Oregon e di campeggiare nella foresta insieme davanti ad una tenda, a farsi marshmallow davanti al fuoco fantasticando di terre inesplorate. Purtroppo Sam, da quanto si è capito il fratello minore, si volatilizza nel nulla. John, il più grande, lo cerca per un po’ pensando ad uno scherzo di cattivo gusto, di trovarlo dietro un cespuglio. Ma non è così.
Quando si accorge che suo fratello è sparito davvero, dopo aver cercato le sue tracce (chiaramente visibili sul terreno) fino al suo zaino e ad uno scarpone, passandoci all’incirca 15 secondi, John apprende che è scomparso davvero, chiama i servizi di emergenza e attende. A 10 anni di distanza, fattosi un po’ più adulto, John decide di tornare sul posto di nuovo alla ricerca del fratello (che nel frattempo potrebbe anche essere caduto in un burrone…) e si reca di nuovo nella foresta. Qui trova un walkie-talkie che gli permette di comunicare con una ragazza che pare bloccata all’interno di una caverna e chiede aiuto.
Iniziano quindi luuuuunghe conversazioni guidate con l’emotività di un pezzo di carne cruda per conoscersi meglio.
Il “Firewatch” più noioso di sempre.
Come se i walkie talkie non bastassero a fare un fiero riferimento a Firewatch (che forse avrebbe apprezzato non riceverne), Lost Brothers prende alla lettera il genere dei walking simulator. Il personaggio difatti, che dovrebbe essere un esperto delle escursioni, si muove a passo di lumaca salvo brevi interruzioni in cui poterlo far “correre” per un po’ col tasto maiusc, fino a quando non sfiaterà e inesorabilmente tornerà a camminare lentissimo. Perennemente con questo strumento di morte e di tortura in mano (il walkie talkie), potremo ogni tanto sentirci con la ragazza, rispondere alle sue domande e camminare in giro seguendo una mappa a tratti illeggibile da far sanguinare gli occhi col tasto TAB, per andare avanti e indietro e risolvere gli enigmi raccogliendo oggetti e usandoli coi tasti del mouse. Tutto questo in poco più di un’ora se sarete fortunati, abbastanza per dimenticare la narrazione appena interessante dell’inizio e per incappare in una fase notturna decisamente dimenticabile. A chiudere Lost Brothers, la pochezza della narrazione e i continui movimenti del protagonista che, anche fermo sul posto senza input, vi creeranno quell’incredibile senso di nausea generato da un titolo che partito con qualche buona premessa ruzzola fin dal principio giù da una montagna e lì rimane.
Imbarazzantemente… imbarazzante.
Parlare di Lost Brother in quanto a grafica non è difficile nemmeno per chi non va troppo nel sottile. I modelli 3D vorrebbero imitare quelli del famoso titolo ed in effetti non sono male, scolpiti per far apparire tutto sbozzato e quadrato. Di giorno ci si trova davanti a scenari molto semplici, forse troppo, con un terreno spesso privo di texture sopra cui sembra che tutte le piante, i cespugli e l’erba siano stati incollati con la vinilica. Le animazioni, come quella del venticello che dovrebbe dare quel senso di realismo tra gli alberi, risultano veramente di bassa qualità o addirittura inquietanti in quanto ogni poligono e foglia si muove esattamente allo stesso ritmo, e non perchè la foresta “respiri”, il chè sarebbe stato anche bello. Di notte il problema peggiora, in quanto la torcia che abbiamo a disposizione ha l’efficacia di un topo morto caricato a batterie e l’illuminazione stessa delle aree è pessima.
Queste problematiche sono amplificate dalla mancanza di una colonna sonora, che in questo caso è una singola melodia ripetuta allo sfinimento, e dall’assenza del doppiaggio dei dialoghi che in Lost Brother sono solamente scritti e nemmeno bene. La qualità dei testi è talmente bassa da rasentare lo scavo nel pozzo, i due personaggi sembrano avere l’empatia di due animali impagliati e addirittura alle volte vi sarà difficile comprendere se stiano comunicando, perchè i messaggi scritti con un font che non si adatta bene alle vostre imprese compaiono all’improvviso. L’unica cosa carina è che potrete decidere come rispondere alla ragazza, ovvero se dimostrarvi dei perfetti idioti o continuare ad essere dei perfetti animali impagliati.
Lost Brothers è localizzato solo in russo e in inglese, dura un’ora e non ha veramente scuse per farsi rigiocare sotto qualsiasi punto di vista.
PRO:
⦁ Fa ridere. Male.
CONTRO:
⦁ Inaccettabile sotto tutti i punti di vista.
Piattaforma: Pc
Pegi: 18+
Longevità: 1 ore
Sviluppatore: BitLight
Editore: BitLight
Distributore: Steam
Lingua: inglese e russo (interfaccia e sottotitoli)
Anno: 12 maggio 2020
Tipologia: walking simulator, avventura, indie