A tre mesi di distanza dal secondo episodio, continua il viaggio dei fratelli fuggiaschi Sean e Daniel con Wasteland, il terzo appuntamento della seconda stagione di Life is Strange. Un episodio caratterizzato da un inizio lento e poco dinamico, ma con una struttura solida e complessi snodi narrativi.
L’episodio si apre sulle note di “On Melancholy Hill” dei Gorillaz con malinconico flashback ambientato prima dell’incidente che ha dato inizio alla vicenda. Uno squarcio di una vita ormai lontana che ci riporta subito al presente, nella California del nord, raggiunta dopo la rocambolesca fuga dall’Oregon. Squattrinati e con l’onnipresente obiettivo di arrivare in Messico, Sean e Daniel entrano a far parte di una piccola comunità, situata in zona sperduta nei boschi, e iniziano a guadagnarsi da vivere lavorando in una piantagione illegale di marijuana. Tra il gruppo di vagabondi troviamo alche due volti noti: Cassidy e Finn, i ragazzi visti per la prima volta proprio al mercato di Beaver’s Creek che assumeranno in questo episodio un ruolo fondamentale.
L’intera trama di Wasteland si svolge in un’unica location (dall’eccellente impatto), tra le piantagioni di marjuana e il nostro accampamento, distaccandoci dalla varietà di ambienti proposti nei primi due capitoli. La perdita di dinamismo ha permesso, però, agli sviluppatori di concentrandosi sulla trama, creando un episodio non solo più introspettivo e dal profondo cambio emotivo, ma anche il più complesso mai realizzato, grazie all’ampia quantità di snodi narrativi che portano la storia a prendere diverse e complesse strade. In Wastelands le tematiche trattate sono tante, anche spinose portate a galla da una introspettiva caratterizzazione dei personaggi secondari -anche se a tratti stereotipate- con storie personali che approfondiremo man mano nel gioco. Il vero fulcro, però, del terzo episodio è il rapporto tra Daniel e Sean, incrinato dalla tendenza del fratello maggiore di rapportarsi con gli altri compagni di viaggio, suoi coetanei (in particolare con Cassidy), trascurando il suo fratellino.
In questo capitolo gli sviluppatori aggiungono un nuovo elemento: se prima, infatti, Daniel e Sean hanno affrontato (al di là di qualche raro caso) il viaggio in solitaria, adesso entrambi si ritrovano per la prima volta ad interagire con gruppo stabile, con le proprie regole e dinamiche. Vediamo nel corso della storia Sean comportarsi da adolescente impacciato; una normalità comprensibile che mal si concilia con contesto, il bisogno d’attenzioni e la fase di ribellione di Daniel. A questo, poi, dobbiamo aggiungere la crescita dei poteri di Daniel, diventati potenti molto di quanto ci saremo aspettati, ma troppo spesso incontrollabili e legati al suo umore non sempre stabile. Evitando di scendere nei dettagli, possiamo dire che il vero fulcro narrativo (dopo un inizio lento) avviene soltanto nella sua seconda metà, creando una situazione particolarmente interessante anche se a tratti telefonata. Il gioco come ogni titolo di Life is Strange che si rispetti, ti permette di, con le proprie decisioni, di modificare l’andamento della storia. In Wastelands, come detto in precedenza, ci troviamo di fronte a un titolo complesso (il più complesso) dai molti spunti narrativi, ma che tendono a perdersi sul finale. Non aspettatevi colpi di scena, dato che la descrizione e la progressione dei personaggi è estremamente lineare, tanto che spesso si avrà la sensazione di non avere il controllo sulla storia. Per fare un esempio: non importa quale tipo di atteggiamento decideremo di assume con Daniel, dato che le conseguenze di un suo atto di ribellione saranno sempre dietro l’angolo, arrivando ad un finale eccessivamente scontato.
I dialoghi di Wastelands sono sicuramente una nota positiva. Raramente sono fuori contesto o banali ma, anzi, danno al gioco una nota approfondita necessaria per delineare al meglio il mondo di gioco e rendere credibile, dato che stiamo andando verso i finale, l’evoluzione dei due fratelli.
In conclusione, questo terzo capitolo è caratterizzato di alti e bassi soprattutto per quanto riguarda il rapporto fra Sean e Daniel, ma iniziamo vedere dei cambiamenti probabilmente verranno approfonditi nel prossimo episodio. Purtroppo per il quarto episodio dovremo attendere il 22 agosto il che ci fa sorgere spontaneo chiedere l’efficacia dell’avventure episodiche soprattutto con delle tempistiche così lunghe.
PRO
- Personaggi ben caratterizzati
- Ottimo ritmo nella narrazione
- Introspezione psicologica
CONTRO
- Finale eccessivamente telefonato
- Personaggi a tratti stereotipati
Voto: 8
Versione provata: PS4
Versioni disponibili: PS4, Xbox One, PC