Negli ultimi anni abbiamo assistito all’ascesa dei Survival-MMO, titoli come DayZ, Ark: Survival Evolved e Rust che hanno saputo costruire le loro comunità di appassionati proponendo un modello di gioco estremamente costoso in termini di tempo e fatica. Life is Feudal porta questo concetto all’esasperazione proponendo un modello di survival medioevale estremamente realistico nel bene e nel male.
Alla pugna!
Life is Feudal appartiene indiscutibilmente a quella categoria di Survival-MMO fatti di grinding, pvp e una community affiatata capace di introdurre il role-playing all’interno del titolo. Il concetto è quasi ridondante, si inizia da soli con nient’altro che qualche straccio addosso e tutto un mondo da scoprire. Life is Feudal introduce il giocatore in un apposito “noob server” all’interno del quale vengono esposte le regole di base del titolo e tutti i tutorial necessari per apprendere le meccaniche principali. Impareremo dunque a sfruttare il mondo che ci circonda raccogliendo le risorse necessarie per sopravvivere ma soprattutto per creare strumenti e strutture. Il punto nevralgico di Life is Feudal è infatti il grinding, non esiste un vero e proprio endgame se non voluto dai giocatori, nessun boss finale, nessun livello, soltanto un estremo ed esasperato grinding.Una volta apprese le meccaniche di base quali il crafting, il combattimento ed il sistema di punti abilità legato ai mestieri, Life is Feudal ci lascia su un server pubblico popolato da giocatori in bit e ossa. La totale assenza di NPC all’interno dei server di Life is Feudal si traduce in una totale indipendenza dei giocatori che, senza uno scopo ben preciso, si ritrovano a dover cooperare o ostacolare in un mondo di gioco libero da ogni regola. Come ogni cosa su internet, la community di Life is Feudal è instabile e il rischio di incontrare giocatori “tossici” è molto alto. Per nostra fortuna abbiamo avuto modo di cooperare con giocatori amichevoli che ci hanno introdotto al sistema di proprietà del titolo: una vera e propria chicca.
Life is Feudal permette infatti ai giocatori di rivendicare lotti di terreno per poi poterci costruire o più semplicemente coltivare una piantagione.
In questo modo si andranno a creare veri e propri villaggi fatti di giocatori che cooperano tra loro per il bene della “comunità”, assegnando ruoli ben precisi e altrettanto mansioni spesso noiose e ripetitive.
Fai da te
Giusto per dare un’idea del realismo esasperato proposto da Life is Feudal basti pensare alla raccolta delle risorse. Molti di voi sono abituati a tagliere un albero, collezionare i tronchi e passare al prossimo, in Life is Feudal bisognerà caricarsi sulle spalle un singolo tronco, trasportarlo nel luogo prescelto e tornare indietro, una faticaccia. Da un lato siamo piacevolmente sbalorditi dell’iperrealismo proposto da Life is Feudal dall’altro ci rendiamo conto di quanto una simulazione così puntigliosa di un periodo storico tutto sommato oscuro possa essere pesante dal punto di vista videoludico. Dimenticate infatti i Draghi, i maghi, le fate, nessun elemento fantasy andrà a “sporcare” l’essenza realistica di Life is Feudal, traducendosi in un’esperienza tutto sommato piatta e parecchio “grigia”. Al di là della semplice cooperazione tra giocatori lo scopo del gioco è infatti quello di costruire i propri edifici, coltivare la propria terra e sopravvivere agli attacchi degli altri giocatori, nessun boss finale, nessuna trama. Il tentativo di Life is Feudal di proporre un modello di vita alternativo basato sul concetto reale e non fantastico di medioevo resta interessante ma ludicamente poco appetibile, le azioni ripetitive non vengono quasi mai ricompensate e serve uno sforzo immagine per costruire anche il più piccolo degli edifici. Insomma, siamo di fronte ad un titolo capace di attrarre l’attenzione dei fanatici del grinding ma che difficilmente saprà affascinare coloro che si affacciano al genere per la prima volta.
Feudalesimo e Libertà
Da un punto di vista puramente tecnico, Life is Feudal riesce a regalare qualche scorcio interessante ma il prezzo da pagare sta tutto sulle prestazioni. Il titolo si presenta infatti in modo decisamente spoglio in relazione alle risorse utilizzate per farle girare e sarà necessario un PC di fascia alta per poter ottenere dei risultati accettabili. Risultati che spesso e volentieri verranno minati da un’infinità di problemi legati alle collisioni e alla stabilità generale, sintomo di un titolo uscito troppo in fretta dalla fase di accesso anticipato che ha bisogno di tanto lavoro per essere stabile. Oltre agli evidenti problemi di ottimizzazione troviamo un’instabilità generale che va a causare frequenti crash del titolo, costringendo il giocatore a riavviare lasciando il suo personaggio esposto ai pericoli senza l’opportunità di potersi difendere in modo adeguato. Se la sopravvivenza è l’unica cosa che conta in Life is Feudal bisogna dunque stare attenti alle prestazioni del proprio PC tenendo comunque d’occhio la stabilità del server per evitare di finire nei guai. In conclusione siamo di fronte ad un titolo che riesce a catturare il giocatore appassionato al genere ma non riesce a mantenere la presa proponendo un modello di gioco troppo complicato e dedito al grinding per risultare appetibile. In assenza di un endgame è dunque impossibile pensare di affrontare il titolo da soli, lasciando che Life is Feudal tagli una parte consistente di giocatori che spesso affrontano queste avventure in solitaria, costringendoli a cooperare con altri giocatori che potranno comunque rivelarsi tossici. L’intento è nobile ma la realizzazione non tiene conto della componente ludica di un titolo che, pur volendo simulare la realtà, non deve mai dimenticare l’essenza del divertimento. Life is Feudal ci ricorda il medioevo con i suoi fantastici castelli e le armature in cotta di maglia ma allo stesso tempo ci suggerisce quanto fosse dura la vita in quegli anni, un lato decisamente meno divertente ed affascinante capace di far desistere i giocatori più indecisi.