A distanza di ben quattro anni dalla sua uscita su WiiU, Lego City Undercover ritorna in una versione multipiattaforma che da al titolo una spinta in più in termini tecnici. Il titolo, allora molto apprezzato dalla critica, propone una formula molto interessante che ridefinisce il concetto di Free Roaming nei titoli Lego e li sgancia, una volta tanto, dai brand famosi per raccontare una storia originale
L.C Noir
Il forte legame che corre tra il brand LEGO e una vastissima serie di produzioni sia cinematografiche che fumettistiche ha stabilito, nel corso degli anni, un vero e proprio standard nel campo dei videogiochi della serie. Il filone di titoli che ripropongono Tie-In di brand famosissimi è sempre in crescita e la vena ironica, spesso irriverente, con la quale vengono affrontate anche tematiche molto serie ha da sempre contraddistinto le produzioni di Traveller’s Tale. Ciò che andremo ad analizzare oggi non cambia nella sostanza ma assume una forma ben definita e, per una volta, racconta una storia originale basandosi sulla fantasia e sulla comicità. Lego City Undercover ha già fatto visita nelle nostre case attraverso WiiU nell’ormai lontano 2013, un titolo che, pur essendo molto apprezzato, non ha avuto modo di spiccare particolarmente forse a causa delle scarse vendite di WiiU o a causa della rapida evoluzione che si verifica durante i cambi generazionali. Sicuramente questo è un periodo più adatto a rivisitare Lego City e, grazie alla sua natura multipiattaforma Lego City Undercover approda non solo su Nintendo Switch ma anche su Xbox One, Playstation 4 e PC. Si tratta di un titolo che devia dai canoni delle produzioni LEGO non solo dal punto di vista narrativo ma anche grazie ad una struttura Open World totalmente rivista e migliorata rispetto agli altri titoli LEGO.
Lego City Undercover ci racconta una storia ambientata a Lego City, giocando nei panni del Poliziotto Chase McCain sarà nostro compito riacciuffare il pericoloso criminale Rex Fury, misteriosamente evaso dal carcere nel quale si trovava ed ora a piede libero. Lego City Undercover propone dunque una storia poliziesca che rispetta in pieno i canoni del genere non mancando di citare famosissime produzioni e facendo dell’umorismo il collante per raccontare gli eventi. Ovviamente la componente narrativa non è predominante nel titolo ma l’intera filosofia di gioco si basa sull’umorismo e sull’ironia, giochi di parole, battute e riferimenti a film e serie tv, insomma, il classico LEGO. La natura di Lego City Undercover è però molto diversa da quella già vista nelle recenti produzioni e non soffre assolutamente il peso degli anni sebbene l’intera formula stia cominciando ad aver bisogno di una rinfrescata. Saremo infatti liberi di girovagare per Lego City sin dall’inizio e potremo decidere liberamente se lanciarci nelle missioni principali oppure dedicarci alla raccolta dei numerosissimi collezionabili sparsi per la città. La natura stessa del gameplay, forse legata anche alle tematiche prettamente urbane, ricordano inevitabilmente Grand Theft Auto e la formula proposta ci fa pensare ad un GTA per i più piccoli sebbene le realtà che vi stanno dietro sono esattamente agli antipodi.
Uno, nessuno e centomila
Come in ogni titolo LEGO che si rispetti, Lego City Undercover, pur concedendo una totale libertà sin da subito al giocatore, non tarda ad impostare dei paletti e delle limitazioni. Poche saranno infatti le azioni che si potranno compiere con il nostro personaggio iniziale e la maggior parte dei collezionabili sarà raccoglibile soltanto dopo aver sbloccato determinati costumi ed abilità. Chase McCain avrà infatti a disposizione una miriade di costumi che gli permetteranno di sfruttare l’ambiente a suo vantaggio per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Anche in questo caso dunque la rigiocabilità è la chiave per una longevità più alta e, soprattutto per i completisti che mirano al 100%, sarà necessario rigiocare ogni missione anche dopo aver finito il gioco per poter sbloccare tutti i contenuti nascosti. La durata della campagna per i comuni mortali è comunque molto abbondante e riesce a portar via almeno 12ore, necessarie per completare i 15 Capitoli che compongono la storia principale. Mentre negli altri titoli LEGO ci affidavamo ai soli “studs” o “gettoni” per acquistare i personaggi ed i contenuti sbloccabili, Lego City Undercover propone una formula rivista e migliorata che mantiene la stessa meccanica per personaggi e veicoli ma introduce i “Mattoncini Speciali”, ovvero dei mattoncini luccicanti da raccogliere per tutta la città che andranno a costituire una valuta dedicata esclusivamente alle costruzioni. Sparse per Lego City potremo infatti trovare delle piattaforme vuote da riempire, introducendo così un piccolo elemento da Sandbox che permette al giocatore di creare, in modo automatico, non manuale, diverse strutture che andranno a migliorare gli spostamenti, fornendo nuovi veicoli o punti di viaggio rapido. Nel corso delle missioni principali questi mattoncini andranno invece adoperati per costruzioni ben più maestose e saranno spesso la chiave per progredire nella storia principale.
Una piccola nota dolente arriva dal sistema di combattimento, decisamente più basilare rispetto ai titoli LEGO ai quali siamo abituati, sarà necessaria la semplice pressione di un tasto per mettere al tappeto la maggior parte dei nemici per poi ammanettarli una volta a terra. Mentre negli altri titoli LEGO il sistema di combattimento si adattava in base al personaggio che stavamo utilizzando, Lego City Undercover non fa caso al costume in uso ed utilizza quasi sempre lo stesso moveset per tutti personaggi, fatta eccezione per quelli più grossi che necessiteranno di un piccolo minigioco per essere abbattuti. È pur vero che non ci troviamo di fronte a Dark Souls e che si tratta di un titolo dedicato soprattutto alle famiglie ma un po’ di varietà nel sistema di combattimento non avrebbe assolutamente guastato.
Mattoncini in HD
Passando ad un’analisi leggermente più tecnica, soprattutto vista la natura “riadattata” del titolo, Lego City Undercover non si presenta come una Remastered ma sfrutta a suo vantaggio la potenza delle nuove piattaforme sulle quali viene proposto. Sebbene fosse lecito aspettarsi di più in termini di dettagli e resa grafica, Lego City Undercover ottimizza i tempi di caricamento, eccessivamente lunghi su WiiU e propone un sistema di luci migliore soprattutto durante le scene di intermezzo. Ovviamente non è un salto tecnologico enorme e, data anche la natura modesta del titolo in termini tecnici, non ci saranno grandissime differenze rispetto alla vecchia versione per WiiU. La varietà dei personaggi e delle ambientazioni riesce però a distrarci da un’evoluzione tecnica e, grazie anche ad un doppiaggio eccellente, Lego City Undercover scivola via senza troppi intoppi. Il titolo eredita purtroppo un paio di problemi tecnici legati alla versione per WiiU, alcuni cali di frame-rate e, in rari casi, freeze del gioco porteranno qualche fastidio ma non pregiudicano il valore del titolo. Le musiche sono rimaste le stesse riproponendo le canzoncine allegre ma anonime del titolo che riescono comunque a contestualizzare benissimo le varie ambientazioni del gioco.
Lego City Undercover si dimostra dunque capace di regalare ancora una bella esperienza di gioco soprattutto se affrontato in compagnia e sarà capace di strapparci più di un sorriso nel corso dell’avventura, un titolo che esce dai canoni della serie LEGO ma che riesce a proporre una formula funzionale e divertente di un genere che ha sempre bisogno di rinnovarsi.
PRO:
- Struttura Free Roaming interessante
- Ironico e divertente come sempre
- Personaggi ben caratterizzati
- Molte novità rispetto ai titoli LEGO…
CONTRO:
- …ma non abbastanza per rinnovare la formula
- Alcuni cali di frame-rate
- Tecnicamente datato
Versione Provata: Xbox One