Dalla meravigliosa penna di Ken Follett al videogioco, è questo il proposito di Daedalic, uno studio tedesco che ha saputo, nel corso degli anni, ritagliarsi un posto nel panorama videoludico con diverse produzioni di valore. L’annuncio di una trasposizione videoludica dal celebre romanzo di Ken Follett risale a qualche anno fa e, dopo diversi trailer e sezioni di gioco mostrate nel tempo, siamo pronti ad analizzare il primo dei tre episodi che raccontano The Pillars of Earth.
Chi semina vento
Quando si parla di trasposizioni, che sia dal libro al videogioco o viceversa, è normale imbattersi in qualche discrepanza ed è altrettanto normale approcciarsi ad un medium diverso da quello originale con un certo scetticismo. Scottati da produzioni come Eragon o La guida galattica per autostoppisti, ogni volta che l’industria dell’intrattenimento salta fuori con un brand conosciuto ma visto sotto un altro occhio la preoccupazione è sempre dietro l’angolo.
Ken Follett’s: The Pillars of Earth si presenta come un’avventura grafica in piena regola, fatta di disegni molto basilari che riassumono alla perfezione l’immaginazione del giocatore nel caso in cui quest’ultimo abbia letto i libri e cerca di dare un immagine verosimigliante nel caso contrario. La storia di Tom Builder e di tutti i personaggi descritti nel celebre romanzo di Ken Follett vengono presentati con calma e senza saltare quei passi importanti che servono al giocatore per familiarizzare con le varie caratterizzazioni, cercando di riparare ai cambi di scenario improvvisi che caratterizzano il libro nel migliore dei modi. L’avventura di Ken Follett’s: The Pillars of Earth inizia proprio con Tom Builder e la sua famiglia nel primo capitolo del primo libro intitolato Dalle Ceneri. Suddiviso in sette capitoli, il primo libro o episodio copre l’arco temporale dei due libri originali coprendo gli anni dal 1135 al 1136. Coloro che non hanno letto i romanzi o guardato la serie TV troveranno comunque una storia appassionante in Ken Follett’s: The Pillars of Earth. Non siamo qui per analizzare l’opera narrativa di Ken Follett ma possiamo introdurre alcuni concetti principali che illustrano il setting generale dell’opera. The Pillars of Earth è un romanzo ambientato nell’inghilterra medioevale e racconta le vicende di tantissimi personaggi che spaziano tra il potere della chiesa e della corona facendo luce sull’impatto che queste due grandi potenze esercitano sulla popolazione. Intrighi politici, scandali ecclesiastici e l’infima natura dell’uomo creano una formula esplosiva per una trama inizialmente lenta capace di stravolgere il corso degli eventi in pochi minuti. Come lo stesso Tom Builder diceva: “Sono necessari anni per costruire una cattedrale ma bastano pochi secondi per raderla al suolo”.
La peculiarita di The Pillars of Earth è il modo in cui grandi vicende come guerre civili e rivoluzioni vengano osservate dagli umili occhi di coloro che subiscono le conseguenze di conflitti più grandi. Ken Follett’s: The Pillars of Earth si premura infatti di preservare questo aspetto narrativo dando al giocatore l’illusione di compiere scelte che, per quanto possano influenzare gli eventi immediati, non cambieranno di una virgola quelli futuri.
Raccoglie Tempesta
Da un punto di vista puramente ludico, Ken Follett’s: The Pillars of Earth non riesce tuttavia ad impressionare. Un gameplay troppo lento e legnoso, corredato da rompicapi inesistenti se non qualche minigioco durante il quale basta cliccare al momento giusto non bastano a condire una ricetta dal grande valore narrativo. Proprio per questo la produzione riesce a tenersi in piedi grazie all’aiuto di un romanzo giustamente celebre ma che non rende merito all’aspetto videoludico. Tuttavia il titolo si lascia giocare con grande piacere e, una volta appreso il semplicissimo sistema di comandi, ci si lascia trasportare dalla curiosità e dal corso degli eventi. Sarebbe stato auspicabile un ritmo videoludico più serrato ma la stessa possibilità di effettuare delle scelte riesce comunque a mitigare, seppur parzialmente, un’esperienza di gioco spezzata. Un piccolo inventario tiene nota degli oggetti in nostro possesso e, pur non permettendoci di combinarli tra loro, ci da la possibilità di interagire con il mondo circostante seguendo ottiche diverse. Ad esempio, cliccando sulla Bibbia, è possibile parlare di questioni religiose con altri personaggi o interagire con oggetti citando dei versetti. Questo tipo di interazione è molto piacevole ma non serve a distogliere l’attenzione dall’obiettivo principale. Tuttavia tutto è migliorabile al fronte dei tre episodi previsti e l’introduzione del primo lascia presagire grandi cose, magari anche qualche novità in termini di gameplay. Ken Follett’s: The Pillars of Earth riesce dunque ad appassionare più per merito del libro che del videogioco, ciò non toglie comunque che l’intera produzione assuma quel valore intrinseco che soltanto romanzi della portata di Pillars of Earth riescono a dare, ci sentiamo dunque di consigliarlo a tutti ma anche e soprattutto a coloro che non hanno avuto modo di leggere il romanzo in modo da avvicinarli a quest’ultimo.
PRO:
- Eventi narrati in modo minuzioso
- Le scelte hanno un impatto immediato
- Trasposizione narrativa eccellente
- Personaggi ben caratterizzati e disegnati..
CONTRO:
- …con poche interazioni
- Gameplay decisamente lento
- Graficamente rudimentale
Versione Provata: PC
Configurazione di prova
OS: Windows 10
CPU: Intel Core i5-6500
RAM: 16GB RAM DDR4
GPU: MSI GeForce GTX 1070