I ragazzi di Thunder Lotus Games ci portano nelle fredde lande del Valhalla con Jotun: Valhalla Edition, un titolo che riporta alla mente gli antichi sapori di Shadow of The Colossus. La mitologia norrena raccontata attraverso le gesta di un protagonista colpevole di essere morto indegnamente, deciso a riscattarsi e provare il suo valore agli Dei.
Destinazione Valhalla
Quando su Kickstarter arriva un progetto come Jotun, le speranze di ogni giocatore bramoso di nuove esperienze vengono rinvigorite. Jotun è un titolo sviluppato grazie al crowdfounding, uscito su PC lo scorso anno. Il fascino di un titolo interamente disegnato a mano ha destato una certa attenzione, l’aiuto degli utenti ha giocato un ruolo fondamentale ai fini dello sviluppo. Jotun: Valhalla Edition porta su console il fascino della mitologia nordica, il titolo possiede infatti un comparto artistico decisamente superiore alla media e riesce ad affascinare già da un semplice screenshot. Il titolo ci mette nei panni di Thora, una guerriera nordica caduta in disgrazia a causa di una morte disonorevole, il suo compito è quello di riscattarsi di fronte agli Dei e guadagnarsi il suo posto nel Valhalla. Nonostante la semplice premessa, Jotun non perde occasione per raccontare la mitologia nordica attraverso i suoi magnifici paesaggi, immergendo il giocatore in un mondo fantastico fatto di eroi e battaglie. L’intero titolo è ambientato dunque nell’oltretomba, in una sorte di limbo nel quale Thora deve affrontare una serie di sfide per dimostrare il suo valore agli Dei. Lo scopo principale del titolo è quello di sconfiggere i cinque Jotun che regolano gli elementi, in modo da guadagnarsi un posto nel Valhalla. La componente esplorativa di Jotun va di pari passi con quella action, stabilendo un ritmo di gioco molto regolare che alterna saggiamente fasi di combattimento caratterizzate dalla frenesia dei colpi con più tranquille e pensate fasi di esplorazione nelle quali girovagare per il livello alla ricerca delle rune necessarie per accedere al boss di turno. Uno dei punti cardine di Jotun risede proprio in quei boss, ovvero i Jotun, e nei combattimenti da affrontare per sconfiggerli. Portando alla mente i ricordi di Shadow of the Colossus, Jotun ci mette di fronte a delle bossfights impegnative e stimolanti che mettono in mostra il pregevole lavoro di game-design degli sviluppatori. Un totale di cinque Jotun ci separa dunque dal nostro ingresso nel Valhalla, permettendoci di spaziare nel mondo della mitologia norrena, dalle radici di Yggdrasill, l’albero che sostiene il mondo, alla forgia nella quale venne forgiato il Mjolnir, il martello brandito dal dio Thor. Prima di poter affrontare uno Jotun bisognerà raccogliere le rune necessarie ad accedere alla loro dimora, esplorando diversi livelli alla ricerca degli oggetti preziosi sarà possibile imbattersi in nemici di diversa natura e raccogliere dei potenziamenti necessari a sconfiggere il boss di turno. La relativa semplicità del gameplay fa dunque da cornice ad un titolo che fa del comparto artistico la sua ragion d’essere, grazie alle ambientazioni meravigliose ed al fascino del disegno a mano che da un tocco artistico ad ogni elemento di gioco.
Per Odino!
Addentrandoci sempre di più in Jotun: Valhalla Edition abbiamo scoperto un mondo fatto di mitologia e leggende che però non trascura uno stile di gioco ponderato che mira all’utilizzo della testa e dei riflessi. Sebbene Jotun non sia una sfida particolarmente ardua, se non nelle bossfights, il titolo non manca di mettere sul piatto un sistema di gioco che mira alla creatività del giocatore. Esplorando il mondo sarà possibile visitare gli altari di diversi dei, da Freyja a Thor, ognuno di essi ci ricompenserà con un potere speciale da utilizzare durante il corso del gioco. Il primo, fondamentale potere sarà una cura da utilizzare nelle situazioni più drammatiche per poi spaziare tra vari poteri che si dimostreranno utili in combattimento tra i quali spicca uno scatto per scappare dalle situazioni più ingarbugliate e la possibilità di lanciare magie a distanza per sconfiggere i nemici più lontani. Ogni potere ha a disposizione due cariche e va dunque utilizzato con parsimonia prima di ricaricarsi in una sorta di Falò nel quale il dio Mimir ci ripristinerà salute e poteri. La nostra Thora ha a disposizione un’ascia bipenne con la quale fare a pezzi i nemici. Dotata di due tipi di attacco, uno leggero e un pesante, è quasi impossibile affrontare l’intero titolo con il solo ausilio dell’arma, i poteri giocheranno dunque un ruolo fondamentale al fine di sconfiggere i vari boss. Il sistema di combattimento, seppur basilare, nasconde un meccaniscmo fatto di schivate e colpi molto interessante e l’enorme ammontare di salute dei boss rende ogni scontro emozionante e soddisfacente. Le similitudini con Dark Souls si fermano alla presenza di Checkpoint simili ai Falò e alla possibilità di curarsi durante il combattimento, per il resto Jotun si presenta come un action molto basilare che da il meglio di se durante le bossfights. Come già accennato in precedenza, lo stile artistico adottato da Jotun riesce a meravigliare costantemente, presentando ambienti che variano in tematiche e colori, ognuno di essi legato alla mitologia nordica, il tutto disegnato a mano. L’esperienza di un gioco che propone il disegno come unica fonte di resa grafica è unica, il design e lo stile dei personaggi, degli ambienti e dei nemici è pura arte e non invidia nulla alla controparte digitale capace di mostrare i muscoli per mezzo di effetti particellari e luci particolari, Jotun propone un taglio artistico semplice ed efficace, capace di meravigliare senza mettersi troppo in mostra, raccontando il fascino di una mitologia antica. Uno dei pochi punti a sfavore del titolo risiede nella sua longevità, non capace di trasportare il giocatore per più di 6 ore e nella trama generale che non vede alcuno spunto narrativo o di riflessione ma si limita a raccontare le vicende del personaggio un boss dopo l’altro. Per il resto Jotun è una piccola perla da apprezzare per la sua semplicità, un titolo capace di offrire sfida e meraviglia senza mettersi troppo in mostra.
PRO:
- Comparto artistico d’eccellenza
- Ambienti meravigliosi
- Bossfights ben realizzate
CONTRO:
- Poco longevo
- Trama generale poco ispirata
-
A tratti ripetitivo