Ho sempre avuto un occhio di riguardo per i giochi strategici. Sarà perché ho iniziato la mia carriera con questa tipologia, sarà perché adoro la pianificazione, comunque sia in questi anni ho messo gli occhi su tantissimi titoli strategici, promettenti o meno. La deriva MOBA dei tempi recenti ha comunque sia diversificato un po’ l’offerta, offrendo al pubblico di massa un gameplay RTS ma più avvincente e alla portata di tutti. Mancava però qualcosa in quest’offerta: mancava un titolo a turni che racchiudesse le gioie della pianificazione e la velocità d’esecuzione dei moba. Due concetti inconciliabili all’apparenza, finché non è arrivato Insidia. Sviluppato dagli italianissimi Bad Seed, che hanno già all’attivo titoli come The Beggar’s Ride e Sleep Attack, Insidia arriva oggi su PC dopo un periodo di early access, pronto a conquistare quel difficilissimo campo di battaglia che è il mercato dei free to play su Steam. In queste giorni abbiamo anche noi calcato le Wastelands e dopo decine di partite siamo finalmente pronti a dire la nostra.
Mai, mai, scorderai…
Insidia è un titolo strategico a turni in cui controlleremo una squadra di quattro eroi, selezionabili da un pool di dieci personaggi, ognuno con il proprio set di abilità, e l’obiettivo sarà quello di distruggere la base avversaria in una mappa dalle dimensioni decisamente ridotte. Se tutto questo vi sa di già visto è normale, ma non è qui il punto di forza di Insidia. A prima vista infatti il gioco di Bad Seed sembrerebbe un classico strategico a turni progettato o adattato per titoli mobile, ma in realtà siamo di fronte a qualcosa di molto più complesso e per gli appassionati, nuovo e soddisfacente. Innanzi tutto, la base da proteggere non ha punti ferita o affini, ma solamente tre nodi d’ingresso in cui basterà posizionarci sopra un campione e hackerarlo per vincere la partita. L’accesso alla base è protetto inizialmente da delle barriere d’energia che possono essere abbattute conquistando, sempre in brevissimo tempo, dei nodi nemici oppure reclamando la zona centrale della mappa, che vi darà accesso ad una torretta la quale distruggerà una barriera per volta. C’è anche la possibilità che i vostri cancelli cadano per le troppe perdite subite, dato che ogni respawn dei vostri campioni costa energia alla base, e se ne perderete troppi, vedrete esposti i vostri nuclei. Ne consegue che le partite di Insidia hanno una durata molto breve e raramente superano i 15 minuti, concentrandosi in poche mosse e favorendo chi riesce a controllare meglio il campo di battaglia.
Turni simultanei
L’altra importantissima caratteristica di Insidia è che i turni dei due giocatori si svolgono in contemporanea, con un time limit di circa dieci secondi. Questo si traduce in mosse istantanee per i due avversari, che vanno impostate cercando di leggere lo schema della controparte. Per questo possiamo paragonare Insidia ad una partita a scacchi tra due giocatori velocissimi, dove i turni sono talmente serrati da essere in simultanea e il controllo del campo è tutto. Il pregio di questa feature è duplice: da una parte si eliminano i tempi morti e si rendono le partite più avvincenti possibili, dall’altra vi spinge a creare sempre nuove strategie e a predire come si muoverà il vostro avversario, che ricordiamo, svolgerà il suo turno nel vostro stesso istante. Un piccola rivoluzione del genere, che ci ha spiazzato in maniera estremamente positiva, svecchiando vetuste meccaniche ormai in circolazione da decenni. Con un gamepaly del genere ed un team di quattro eroi è palese che le mosse sarebbero altamente imprevedibili, per questo Bad Seed ha introdotto un’ulteriore meccanica aggiuntiva per rendere meno dispersivo il combattimento. Ogni turno infatti potremmo far agire solamente un eroe, che andrà in stand by nel turno successivo, costringendovi quindi a sviluppare le vostre strategie in sinergia con tutta la squadra, dato che praticamente quasi tutte le abilità dei personaggi vanno in combo tra loro.
Abilità senza fine
La possibilità (e la necessità nel gioco più avanzato), di concatenare le abilità dei personaggi apre ulteriori strade alla strategia dei giocatori. Per questo nei quindici minuti di partite di Insidia c’è molto, ma molto di più di quanto non sia dato a vedere. E’ ovvio che stiamo parlando di un titolo che ha bisogno di decine e decine di partite prima di essere compreso a fondo, soprattutto se consideriamo che i dieci eroi per ora a disposizione sono tutti diversi tra loro, con abilità ben differenti. Ogni eroe ha una propria classe specifica, anche se non tutte le classi sono equamente rappresentate. In comune tutti hanno un’abilità, che non sempre è quella d’attacco, e una Ultimate, disponibile dopo aver accumulato energia durante il gioco, che è un’abilità più potente della media, sia in termini di utilità che di danno. Tutti inoltre hanno delle abilità passive che entrano in azione al realizzarsi di determinate condizioni, come contatto con il campo visivo o al subire dei danni, fornendo ulteriore controllo sul campo di battaglia. Dopo decine di partite, si evince come tuttavia alcuni eroi siano più utili di altri, sia in termini di danno o di controllo, e per questo, data anche la presenza di solo dieci di questi, vi ritroverete a giocare sempre contro e con gli stessi personaggi (Gunther il tank e Naima la sniper su tutti). Non parliamo propriamente di squilibrio, ma è innegabile come il controllo sul campo di determinati personaggi sia superiore, rendendoli di fatto presenza fissa nella squadra e facendovi costruire il resto della strategia attorno a quel paio di campioni da scegliere per forza. Siamo sicuri che con l’arrivo di nuovi personaggi la varietà sarà maggiore e si riscontrerà anche nelle partite online. Attualmente abbiamo potuto provare solamente il PvP contro gli altri giocatori e l’IA (utile principalmente per scoprire tutte le abilità dei personaggi e sperimentare le Team composition), ma è in arrivo una modalità classificata per i più competitivi.
Artisticamente Insidia adotta uno stile che oggi definiremmo alla “Overwatch”, con un simil deformed che però riesce a ritagliarsi la propria identità anche grazie ad un sapiente lavoro di character design. Il setting post apocalittico che strizza l’occhio a Mad Max ci piace e l’intenzione di Bad Seed di dare ad ogni personaggio una propria storia potrebbe essere la scelta vincente, così come lo è stato per Dota ma soprattutto per League of Legends, di modo da far affezionare i giocatori ai rispettivi campioni. Serve qualche sforzo in più comunque per entrare nell’immaginario collettivo, ma siamo solo all’inizio e le premesse ci sono tutte. Il titolo è free to play e completamente gratuito, ma con poco più di 20 euro si possono sbloccare immediatamente tutti i personaggi e denaro bonus per le skin, ma possiamo già scongiurare qualsiasi pericolo di pay to win, dato che le uniche cose acquistabili sono ricambi estetici.
PRO:
- Gameplay semplice ma profondissimo
- Alcune innovazioni da non sottovalutare
- Free to play senza alcuna ombra di pay to win
CONTRO:
- Per ora pochi contenuti
- Poca variabilità nelle team comp
Versione provata: PC
Voto: 8