I piccoli studi ricevono, fortunatamente, sempre più supporto per il loro lavoro dai vari publisher. Appena uscito, ed è già un’esclusiva PS4: Injection π23 è un titolo digitale a cura di J.A.M. e della Abramelin Games – uno studio spagnolo indipendente creato nel 2010 da Jose Antonio Muriel, autodidatta compositore e sviluppatore – e magari a prima vista non sembrerà questo granchè. Eppure quanti di noi gridano di volere un ritorno a Silent Hill nella sua veste più originale? In nostro aiuto ecco intervenire J.A.M., che trasforma Malaga in un viaggio di sola andata verso la follia.
Vieni a giocare con noi?
Injection π23 è un survival horror ambientato in un villaggio realmente esistente ai confini di Malaga, a quanto dicono gli sviluppatori riprodotto piuttosto fedelmente. Il personaggio principale è un solitario protagonista senza nome che ha perso tutto, oltre ad ogni contatto con la società e con la realtà – una persona drammatica che come unico amico ha il proprio cane Joy, un po’ come un novello Will Smith di Io Sono Leggenda. Dopo una breve introduzione dalle tinte forti che ci presenta il nostro uomo con tutti i suoi problemi, il cane scappa e il personaggio viene coinvolto in un incidente, risvegliandosi solo dopo un po’, unico superstite in una città piena di cadaveri, mostri e gente svanita nel nulla. Si hanno pochi indizi a parte i documenti sparsi qua e là sull’accaduto, che pare essere legato ad un perverso rito compiuto nel paesello. Inoltre il protagonista è tormentato in diverse occasioni da visioni frammentarie che rendono la storia volutamente criptica per permettere diverse teorie o interpretazioni, ma arrivando sempre alla stessa conclusione di fondo: cosa bisogna perdere o sacrificare per ritrovare la propria felicità?
Vecchio stampo
Injection π23 è un survival horror che può essere giocato in prima o in terza persona, che presenta una fondamentale componente psicologica e disturbante come centro di tutte le vicende. Non si presenta certo come certi titoli da salto sulla sedia ma piuttosto riesce a comunicare uno stato continuo di ansia e malessere, che progrediscono nel tempo e mano a mano visioni e mostri si avvicinano. Fondamentale per avanzare nella storia è la risoluzione di enigmi molto vicini a quelli del canone Residenteviliano, che variano di zona in zona e permettono una volta completati di accedere all’area successiva, e così via. La difficoltà aumenterà ad ogni zona e ad ogni pezzo di storia sbloccata, e l’esplorazione in tutto questo è di fondamentale importanza per trovare documenti, tracce e gli oggetti utili, che il più delle volte non sono visibilissimi su schermo. Parlando di inventario, partiremo praticamente a tasche vuote salvo trovare dopo qualche minuto una torcia, fondamentale anche quella per la risoluzione, che consumerà nel tempo la sua batteria e la ricaricherà una volta disattivata.
La prima cosa che va sicuramente detta è che è un titolo complicato sotto molti punti di vista per le scelte di trama e stilistiche fatte: la grafica vecchio stampo in stile Silent Hill 2, grezza sporca, è disturbante fin da subito e le barre di vita e di resistenza (o stamina) che si presentano come due fili intrecciati semplicemente si accorciano ogni volta che una o l’altra statistica vengono interessate. Oltre a questo, i controlli rispondono in maniera eccellente, anche se le interazioni con l’ambiente circostante sono molto limitanti (non ci si può arrampicare lungo le scale, saltare, solo inginocchiarsi per superare passaggi stretti). A volte sarà necessario cambiare visuale per esaminare meglio o risolvere determinati enigmi, e non sempre le informazioni in nostro possesso ci verranno in aiuto – in questo caso vi consiglio vivamente di tenervi sulle gambe un blocco di appunti su cui segnarvi fisicamente ogni dettaglio, per non perdervi e non restare bloccati. Quello in cui scarseggia in Injection π23 sono le risorse: munizioni, cure e oggetti di consumo sono rari da trovare e preziosi, utili anche per salvare. Questa meccanica survival impedisce al giocatore di farne uno sparatutto dove poter eliminare tutti i nemici sulla mappa, similmente a quanto succedeva in Resident Evil o Silent Hill, costringendoci a scappare il più delle volte per risparmiare proiettili e cure e spingendoci verso un approccio più stealth e generalmente più ragionato.
Oltre a questo, Injection π23 ha diversi finali sbloccabili, livelli extra con nuovi puzzle, stanze nascoste e molto altro. Si possono anche sbloccare ulteriori contenuti extra grazie al riconoscimento vocale tramite microfono e a dei codici QR sparsi nel gioco, e presenta diversi Easter Egg che faranno sorridere gli appassionati.
Un po’ datato, ma nel complesso godibile
A livello di grafica, Injection π23 risulta modellato da uno studio che non aveva risorse sufficienti nonostante tutte le buone intenzioni. Tutti i modelli del gioco sono 3D, ma le texture del gioco risultano spigolose e vecchie, non ben rifinite, senza dimenticare qualche calo nelle proporzioni del protagonista modellato in maniera un po’ approssimativa. La grafica è insomma datata per un prodotto del 2019, e le animazioni risultano di conseguenza inadeguate e legnose. Ed è un peccato perchè le idee dietro Injection π23 sono quelle giuste e anche lo stile generale richiama adeguatamente quello che potrebbe tranquillamente essere un nuovo Silent Hill.
Il sonoro è una delle parti migliori di questo gioco, che si presenta fin da subito cupo e comunica una certa irrealtà, come se tutto facesse parte di un lungo incubo disturbato da sprazzi di lucidità. I momenti di silenzio terrorizzano ancora più che il sentire urla e gemiti sia da schermo che dal microfono del Joypad. Il doppiaggio spagnolo è estremamente buono e i sottotitoli in inglese sono curati, il chè si evince specialmente dai documenti trovati nelle aree di gioco.
Injection π23 è un gioco scarsamente rigiocabile purtroppo, e non è adatto a utenti occasionali o persone troppo impazienti. 50 ore di gameplay che possono fare felice un fan degli horror vecchio stampo potrebbero non essere l’ideale per la persona che vuole solo rilassarsi davanti ad un titolo con una storia intricata, anche per la solida componente survival che nel bene o nel male richiede le sue ore per essere ricercata, trovata e fatta funzionare a dovere. Di buono c’è che il gioco spinge ad un approccio stealth invece dello spara-spara contro tutti: questo costringe il giocatore a collegare più di un paio di neuroni per capire cosa fare e dove andare, preparandosi ad ogni evenienza.
Parlando della localizzazione invece, è un peccato che l’audio ed i sottotitoli si siano limitati allo spagnolo, mentre i sottitoli solo all’inglese. Nessun problema per chi mastica queste lingue con facilità, ma ovviamente la mancanza di una localizzazione italiana si farà sentire, specie per la complessità di alcuni dialoghi e documenti introspettivi. E’ da sconsigliare, insomma, a chi già non mastica un inglese più che discreto od uno spagnolo almeno basilare.
PRO:
- E’ un horror valido: cupo, estraniante e inquietante
- Dopo i primi minuti il sistema di controllo diventa facile da gestire
- Trama curata
CONTRO:
- Graficamente vecchio
- A volte non si trovano tutte le informazioni necessarie a completare gli enigmi, e si resta bloccati
- Salvare la partita richiede alcune risorse troppo rare
Piattaforma: PS4
Pegi: 18+
Longevità: 50 ore
Sviluppatore: J.A.M.
Editore: Abramelin Games
Lingua: Spagnolo (audio e sottotitoli), Inglese (sottotitoli)
Anno: 2019
Tipologia: Horror, Indie, Survival, Puzzle