Ero spaventata, disorientata, e dovevo ricordarmi continuamente di non trattenere il fiato. Ho percepito il classico calcio nelle reni un bel po’ di volte (frutto di anni e anni di allenamento a non saltare sulla sedia), tipo stambecco fermo davanti ai fari dell’automobile e col baloon sulla testa “e adesso che cavolo faccio?”. Guardare (costringersi a guardare) nella direzione dei rumori aspettandosi una fine incerta era ogni volta un tormento, e la natura disorientante della casa di Infliction Extended Cut non aiutava. Stare fermi in un angolo sembrava un’idea tremendamente attraente, pur di non affrontare la malevole entità che si aggirava nei dintorni – e andando a dormire non sembrava più tanto stupida l’idea di tenere la lampada accesa accanto, quella col pinguino danese dal sorriso rassicurante.
Metti che ti sposi… e poi muori!
L’introduzione che vi ha offerto un piccolo sguardo nel mio soggiorno, nel momento in cui provavo Infliction, può darvi da sola tante risposte a migliaia di domande, alcune a cui andremo a rispondere con calma in questa recensione. Infliction è un gioco del 2018 già uscito su pc e che adesso torna in forma smagliante con una Extended Cut per Ps4, ripresentandosi con una grafica leggermente migliorata, più contenuti bonus, una nuova modalità “hardcore” in cui l’entità che ci insegue risulta più aggressiva e con un’ambientazione tremendamente accattivamente che alcuni di voi noteranno, prende ispirazione dal famoso teaser giocabile di Silent Hill rilasciato da Kojima parecchio tempo fa.
In Infliction Extended Cut siamo nei panni di Gary Pout, guardia di sicurezza nonchè marito e padre di due figli. Il gioco inizia in macchina, con una chiamata da parte della moglie che gli chiede di recuperare dei biglietti aerei passando da casa. Ovviamente entrando la casa è vuota, e cercando cercando arriviamo davanti ad una videocassetta che, una volta inserita nel lettore, ci mostra il video della moglie di Gary brutalmente assassinata. Una volta colpiti da questa visione la casa si trasforma, accogliendo mormorii annidati ovunque nel buio. L’unica cosa che ci resta da fare è cercare di dare pace alla povera moglie del protagonista portando a compimento un rituale, in un viaggio di quattro ore che ci rivelerà tantissime cose sul passato e sul destino della famiglia.
Non riveliamo di più per non svelare gli intrecci della trama, ma possiamo dire che la storia si rivela molto più coinvolgente delle sole premesse, e pur con qualche difetto rispecchia alla perfezione gli elementi del genere horror senza buttarci di fronte a particolari (o banali) jump scare, affrontando temi che non molto spesso appaiono in un videogioco, sopratutto trattati con cognizione di causa e in maniera sì contorta, ma anche funzionale e “reale” a livello psicologico.
Un gioco che ti massacra di botte digitali
Com’è facile capire, Infliction Extended Cut, così come l’originale, si rifà al filone dei walking simulator e alla struttura dei Layer of Fear, in cui sono gli eventi a guidarci nella narrazione e non ci vengono messi di fronte grandi puzzle da risolvere. A differenza del titolo citato prima, Infliction tende però a mettere un po’ di sale sulla ferita o meglio, pepe al sedere, presentandoci piccole ma profonde innovazioni che funzionano tutte sul livello tecnico. Partiamo dalla trama: la storia è ambientata tra il 1985 e il 1999, ma non si fissa mai su un periodo ben stabilito nel tempo in quanto si focalizza su alcuni avvenimenti chiave avvenuti durante la vita di Gary, da quando la figlia è nata alla nascita del secondo figlio, portandoci dalla sua discesca nell’alcolismo alla depressione post-partum della moglie, e ancora al concepimento del figlio con balzi ben inseriti, ma sopratutto strutturati per fornirci determinate informazioni poco per volta. Quasi tutto il tempo lo spenderemo nella casa di Gary che cambierà, come stanze e stato di evoluzione o involuzione (ordine, sporco, cucina aperta o chiusa, ecc) delle stesse in base a che periodo stiamo vivendo: riuscire a strutturare una mappa variegata in un ambiente forzato, così piccolo e lineare come quello di una casa a due piani con cantina, non è veramente da tutti. Nonostante gli evidenti scogli, gli sviluppatori di Caustic Reality hanno fatto del loro meglio, riuscendo nell’intento.
Purtroppo l’attivazione di certi eventi per la continuità della trama richiede di interagire in maniera approfondita con l’ambiente, permettendoci di aprire, chiudere, osservare e rigirare praticamente qualsiasi oggetto ci capiti tra le mani ma anche costringendoci a cercare ovunque per completare specifici obbiettivi e non una o due volte, ma in continuazione, ogni volta che la casa muterà per noi. Potrebbe essere una carta o una nota, una cosa qualsiasi che non avreste mai immaginato di prendere ed è una dinamica che avrebbe funzionato sicuramente meglio se il gioco fosse stato lineare e ci avesse concesso molto più tempo. Purtroppo (o per fortuna) avremo alle costole una mostruosa AI determinata a shottarvi ogni volta che vi troverà, e dovrete armarmi di molta pazienza perchè le morti sono assolutamente continue e normali in questo gioco, alcune perfino scriptate. Questo potrebbe essere un pregio, ma manca l’indicazione (anche se lo comprenderete alle lunghe) di quando effettivamente una morte è prevista e fa parte della progressione della storia. Può diventare frustrante alle volte, ma non lo sarà mai tanto da gettare il gioco fuori dalla finestra – o disinstallare la versione virtuale – e voi sapete che la vostra redattrice ha una riserva meno che minima di pazienza. Comunque, non sarà mai solo un gioco di caccia tra gatto e topo: ci saranno zone sicure e la storia è così realistica, triste, terrificante che vi prenderà per lo stomaco o poco più giù facendovi perdere nel suo orrore. I tasti sono semplicissimi e purtroppo gli spazi per nascondersi pochissimi – i letti… e i letti – ma la luce vi aiuterà a tenere lontana la terribile manifestazione, quindi accendere la luce ed ogni abatjour a disposizione diventa un elemento fondamentale per navigare l’ambiente. Inoltre ad un certo punto verrete in possesso di una polaroid in grado di svelarvi percorsi ed elementi nascosti alla vista umana, che funzionerà anche da deterrente contro il fantasma se mai doveste trovarvi bloccati in una stanza: basterà puntare e “sparare” nel giusto momento per farla svanire per qualche secondo. Una meccanica implementata alla perfezione sia per risolvere i puzzle che per indirizzare il giocatore senza interrompere mai la narrazione, che magari potreste trovarvi ad usare più del dovuto non solo per comodità ma anche per divertimento: il flash della fotocamera illumina per qualche momento (senza accecare, in memoria di The Suidice of Rachel Foster) le aree più buie ma non solo. L’iconico suono del flash che si ricarica si aggiungerà alla piccola foto che ci ritroveremo a guardare, che prenderà lentamente vita davanti ai nostri occhi – se volete anche agitarla per nostalgia, fatelo. E una volta usata, la foto verrà lasciata a terra, permettendoci di tracciare il nostro percorso nella casa.
Non bastasse, il gioco tende a riempirci di facilitazioni che a volte ci verranno veramente utili, specie se tendiamo a farci prendere troppo dalla storia dimenticandoci delle cose in nostro possesso: se non useremo troppo spesso la polaroid, nel caso dovessimo bloccarci in un punto importante in cui è necessario usarla troveremo nel videogioco stesso dei cartoni di pellicola che ci indicheranno che è importante usarla in quel momento o spazio; allo stesso modo una voce distorta ci darà più di una volta consigli utili dalla radio e dalle tv, ricordandoci che tenere le luci accese ci aiuterà contro il mostro e tante altre cose.
One-man army
Infliction è stato creato da un team formato da un unico uomo, Clinton McCleary, che ha trasformato quest’esperienza da immaginazione a realtà quasi in solitudine. Sapendo questo, è sbalorditivo poter osservare l’incredibile qualità delle immagini e l’esperta distribuzione di dettagli agghiaccianti. Le stanze sono realistiche, piene, abitate anche se decadenti; i modelli 3D di qualsiasi oggetto sono ben elaborati, le texture realistiche, e non bastasse questo potete praticamente interagire con qualsiasi cosa vediate a schermo, ruotarla ed osservarla nel dettaglio. Il meglio però arriva dal sound design assolutamente seducente, importantissimo per un gioco che non vive solo di jump scare. Certo, ogni tanto il saltone arriva, ma di sicuro i momenti più difficili, quelli che inducono davvero il terrore di muoversi sono dovuti all’uso magistrale dei suoni o alla loro assenza: voci appena udibili o mormorii nelle orecchie, suoni di interruttori che vengono spenti, di lampadine saltate o svitate (svitate! Con quel gnik-gnik che fa spalancare gli occhi mentre elaboriamo che quel dannato fantasma le sta tentando tutte per venire a prenderci!), di colpi dati contro le pareti, passi sul legno, rumori bianchi o statiche… la sensazione è quella di venire sempre osservati da qualcosa, senza mai riuscire a capire cosa ci sia dietro l’angolo ad aspettarci. Con o senza cuffie, l’audio sarà pienamente capace di farvi alzare i capelli sul collo.
Purtroppo la longevità è limitata alle tre, quattro ore del gioco, senza particolare longevità. Quanto alla localizzazione, Infliction Extended Cut è disponibile in inglese parlato e sottotitolato ma non in italiano, nè localizzato nè sottotitolato. Non è un problema estremo in quanto i termini usati sono più che chiari per chi conosce anche pochissimo della lingua, ma è pur sempre un dispiacere. Le voci in inglese ad ogni modo rendono molto e si adattano ai personaggi, ai racconti, ai cambiamenti di tono e umore.
PRO:
⦁ Atmosfere incredibilmente vivide ed una storia oscura e profonda che si svolge in maniera naturale
⦁ Audio da brivido
⦁ Gameplay ben strutturato su ogni fronte
⦁ Bonus: Extended Cut con più contenuti e materiale
CONTRO:
⦁ Al momento, un po’ datato
⦁ Qualche risvolto della storia non si spiega in maniera chiara
Piattaforma: Pc, Ps4, Xbox One, Switch
Pegi: 18+
Longevità: 3-4 ore
Sviluppatore: Caustic Reality
Editore: Caustic Reality
Lingua: inglese (interfaccia, voci e sottotitoli) , tedesco, cinese, francese (interfaccia e sottotitoli)
Anno: 25 febbraio 2020
Tipologia: Horror, Avventura, Indie