A distanza di ben cinque anni dal suo ultimo capitolo canonico, Gears of War, il Third-Person-Shooter simbolo della scorsa generazione di console arriva finalmente su Xbox One e PC con Gears of War 4. Dopo un cambio di direzione che ha visto andare via la leggendaria Epic Games in favore della neonata The Coalition, Gears of War si appresta a fare la sua entrata nell’ormai attuale generazione di console dopo aver visto un glorioso seppur poco supportato Gears of War: Ultimate Edition. L’edizione rimasterizzata dello storico primo capitolo della saga ha fatto da apripista più che gradito all’ingresso di uno degli shooter più amati di sempre. La punta del tridente di esclusive Xbox va dunque a completarsi con quello che è sicuramente il titolo più atteso dell’anno per tutti i possessori della console di casa Microsoft, ricordando che anche Gears of War 4 fa parte del programma Play Anywhere di Xbox che permette di giocare il titolo anche su PC.
Il cerchio della Vita
La storia di Gears of War è ormai scolpita negli annali dei videogiochi. Il miracolo di Cliff Bleszinski e Rod Fergusson in quel fatidico 2006 continua a risuonare furente nella mente degli appassionati. Gears of War è stata la vera rivelazione della generazione passata in termini di TPS ed ha rappresentato per Xbox 360 una vera e propria killer-application. A dieci anni dal fatidico e-day siamo di fronte ad un brand che ha subito dei cambiamenti radicali, alcuni di essi dovuti ad un’inevitabile evoluzione del genere videoludico, altri arrivati nel corso del tempo grazie alle idee messe sul piatto dai vari team di sviluppo che hanno avuto questa pietra miliare tra le mani. Nonostante il relativo passo falso compiuto con Gears of War: Judgment, l’intera saga ha sempre goduto di un giudizio positivo, sia da parte del pubblico che dalla critica del settore. Dopo l’annuncio di Gears of War 4, avvenuto sul palco dell’E3 circa un anno fa, le aspettative e le previsioni varie sul nuovo capitolo del famoso shooter sono state molto alte, non mancando di insinuare dubbi e incertezze riguardanti l’arrivo dei nuovi personaggi. Gears of War 4 ci porta avanti nel tempo, un salto di ben venticinque anni dagli eventi di Gears of War 3 che come ben sappiano hanno visto la sconfitta delle locuste in scala globale e l’arrivo della tanto agognata pace. Gears of War 4 mette sotto i riflettori la generazione successiva alla leggendaria squadra Delta, mettendoci nei panni del figlio di Marcus Fenix: James Dominic. Una delle caratteristiche che saltano subito all’occhio quando si parla di contesto e narrativa è la cura quasi reverenziale con quale i ragazzi di The Coalition hanno impostato l’intero mondo di gioco, cercando di rimanere coerenti e credibili con gli eventi svolti durante i capitoli precedenti, dipingendo un mondo abituato alla pace nel quale gli equilibri del potere vanno via via assestandosi rivelando un lato oscuro dei COG, ormai visti dal mondo come i portatori di pace ed i salvatori del mondo. La visione quasi distopica del rigido cameratismo dei COG ricorda per molti versi un impostazione quasi dittatoriale del potere, un ordine quasi necessario stabilito per paura che il passato possa un giorno ritornare. È proprio sul concetto di potere che The Coalition ha messo le sue radici sviluppando una narrativa ricca di sfaccettature che vede da un lato una dittatura quasi necessaria da parte dei COG e dall’altro gli estranei che sembrano essere un’evoluzione quasi naturale degli arenati. Il prologo di Gears of War 4 mette dunque tanta carne al fuoco e cerca di spiegare nel modo più semplice e coerente possibile il modo in cui il mondo sia andato avanti dopo la sconfitta delle locuste lasciando che una prefazione ricca di riferimenti al passato miri direttamente al cuore del giocatore, lasciando un impronta indelebile grazie ad una narrativa superba con la complicità di un gameplay classico ma rinnovato in diversi punti. L’incipit di Gears of War 4 ci fa dunque rivivere il passato, riproponendo gli eventi chiave della storia dell’umanità su Sera, dalle Guerre Pendulum all’E-Day per finire ad Anvil Gate, ripercorrendo le tappe che hanno portato l’umanità alla pace ottenuta duramente nel corso degli anni. La campagna di Gears of War 4 si presenta dunque nel migliore dei modi, proponendo i classici cinque atti che, narrando gli eventi nell’arco di 24 Ore, porteranno i nuovi protagonisti attraverso le vicende di questa nuova trilogia. Per ovvi motivi legati agli spoiler non andremo ad analizzare i singoli eventi ma ci limiteremo ad un accenno di quelli che sono gli elementi chiave della narrativa che costuituisce la campagna di Gears of War 4. Come già visto attraverso i numerosi trailer mostrati in svariate occasioni, lo Sciame è nuovo nemico da affrontare per la nuova squadra composta da JD Fenix, Del e Kait che, con l’aiuto di Marcus, intraprenderanno una missione di salvezza per salvare la madre della ragazza, rapita misteriosamente dai nuovi, mostruosi nemici. Durante la missione, JD e compagni andranno si imbatteranno in situazioni più grandi di loro, coinvolgendo i misteriosi DeeBee: degli automi utilizzati dai COG per mantenere l’ordine tra i vari insediamenti. Un triangolo di potere costituito dagli Estranei, dai COG e dallo Sciame va dunque a circondare la neo formata squadra di eroi che, buttati in mezzo alla mischia si ritroveranno a dover prendere delle decisioni spesso dolorose, svelando una verità che da tempo si nascondeva nelle viscere del pianeta. Come accennato in precedenza, l’equilibro dei poteri viene dunque sconvolto dagli eventi che si susseguono in rapida successione andando a costituire un espediente narrativo molto interessante che apre diverse porte alla nuova trilogia. La caratterizzazione dei personaggi è sorprendentemente ben realizzata e, pur mantenendo lo stile tipico della serie, riesce a contestualizzare in modo molto convincente i giovani gears senza far sentire la mancanza della storica squdra delta grazie sopratutto alla qualità dei dialoghi che, con un misto di ironia e comicità, riesce sempre ad arricchire le varie scene che corredano la campagna. Gears of War 4, nonostante la pesantissima eredità e le aspettative altissime non manca di inserire diverse innovazioni in un titolo che rischiava di diventare ridondante con in passare degli anni. Una delle più grandi novità in termini di gameplay e atmosfera, per quanto riguarda la campagna, è costituita dagli effetti climatici chiamati comunemente “eruzioni di vento”. Sebbene tali fenomeni naturali risultino ancora avvolti nel mistero e nonostante gli esseri umani di Sera vi abbiano attribuito diverse cause, le eruzioni di vento continuano a verificarsi a prescindere dalle precauzioni attuate dalla popolazione, sterminando interi villaggi e sradicando interi boschi. Un fenomeno del genere si traduce in una deliziosa meccanica di gameplay che, nelle sezioni all’aperto, stravolge completamente i ritmi di gioco, modificando la fisica e le interazioni con gli ambienti circostanti. Durante le eruzioni di vento i movimenti dei personaggi saranno più lenti e, influenzati dalla forza del vento, sarà possibile eliminare i nemici interagendo con le coperture e gli oggetti circostanti. L’evoluzione più estrema delle eruzioni di vento si traduce invece in quello che viene chiamato StormWall: una tempesta di fulmini che rischiano di friggere il giocatore al minimo contatto, dai quali bisogna quindi stare alla larga. La longevità della campagna si assesta intorno alle 8-9 e, come da tradizione, è possibile affrontarla sia in singolo che in co-op da due giocatori. Ovviamente la longevità della campagna aumenta nel momento in cui si affronta il gioco alla massima difficoltà, aprendo una piccola parentesi sui classici problemi dell’IA non ancora totalmente sistemati, oppure si è intenzionati a raccogliere tutti i collezionabili sparsi per i vari atti, collezionabili che si differenziano dai capitoli precedenti in quanto non si tratta più delle semplici piatrine dei COG ma degli oggetti più disparati che documentano la storia di Gears of War. Siamo sicuramente di fronte ad un Gears of War più oscuro dei precedenti capitoli, un titolo che va a rifarsi direttamente al primo Gears of War, proponendo un concetto di ignoto enfatizzato dalle ambientazioni spesso oscure ed anguste nei quali i personaggi andranno ad incespicarsi, un ritorno alle origini che non manca di stupire e getta delle solide basi per il futuro di un brand così importante.
Tra le più grandi novità in termini di gameplay puro troviamo la possibilità di afferrare i nemici da una copertura per poi finirli in una spettacolare esecuzione con il coltello, tale meccanica, applicata anche al comparto multigiocatore, mira a scardinare la staticità del gioco e mantiene una tensione costante nel giocatore che è inventivato al movimento. Lo “strappo”, così definito dagli sviluppatori, è contrastabile premento il pulsante B al momento giusto per effettuare una contromossa che stordisce l’avversario e permette di finirlo rapidamente. Il ritorno delle esecuzioni con le armi conferisce una vena ancora più violenta e sanguinaria al titolo presentando alcune finisher molto spettacolari e soddisfacenti.
Ricordati chi sei! Tu sei mio figlio e l’unico vero Re!
Nonostante la campagna di Gears of War abbia sempre avuto un fascino molto particolare; sin dal primo capitolo della saga il comparto multigiocatore ha costituito il cuore pulsante dell’intera produzione. Presentandosi come uno degli shooter più competitivi di sempre, Gears of War si è ritagliato uno spazio molto particolare in quella che è la competizione sportiva, andando ad occupare un posto di nicchia grazie alla sua curva di apprendimento estremamente ripida ed al gioco di squadra necessario per competere ad alti livelli. Cogliendo a piene mani i frutti lasciati da Halo 5 con la sua infastruttura basata sui Tier e sulla personalizzazione tramite i pacchetti contenenti costumi e skin per le varie armi, Gears of War 4 si presenta in pompa magna, mettendo sul piatto una consistente mole di contenuti e un supporto da parte di The Coalition che sembra voler essere costante e continuativo. Dopo una Beta che ha permesso agli sviluppatori di raccogliere i feedback dalla community, i ragazzi di The Coalition non solo hanno scelto di giocare sul sicuro, ma hanno seguito, a grandi linee, i consigli proposti dagli utenti che in fase di beta hanno avuto modo di sperimentare il bilanciamento e le meccaniche del comparto multigiocatore. Le modalità proposte in Gears of War 4 comprendono le classiche già conosciute come Esecuzione, Zona di Guerra e Deathmatch a Squadre e ne affiancano altre tre totalmente nuove: Dogeball, una modalità molto simile ad Esecuzione nella quale non è previsto il respawn finchè un membro della propria squadra non effettua un uccisione, Corsa agli Armamenti, una modalità simile a quella già vista su Gears of War Judgement nella quale bisogna uccidere gli avversari con delle armi preimpostate e la competitiva Escalation, una modalità totalmente nuova che abbraccia il concetto di competizione proponendo una variante molto ben sviluppata di Dominio nella quale bisognerà conquistare tre zone per vincere un turno alla fine del quale la squadra sconfitta potrà scegliere di piazzare una power weapon in uno spawn della mappa. Affiancata ad Esecuzione, la modalità Escalation andrà a costituire la componente competitiva del titolo, presentando partite molto lunghe e combattute in un sistema di gioco pensato per la competizione agonistica. Una corposa gamma di playlist va ad abbracciare un concetto universale quasi atipico per il titolo, facendo una netta distinzione non solo tra le varie modalità ma anche tra il lato competitivo e casuale, grazie alla presenza di playlist sociali più leggere che propongono tutte le modalità in contrapposizione a quella competitiva che prevede un sistema di ranking diviso in tier. Il sistema di leveling proposto in Gears of War 4 non differisce moltissimo da quello già visto in Gears of War 3, una serie di onorificenze e obiettivi secondari andra ad influire sull’esperienza guadagnata che, andando ad interagire con il sistema di loot, ricompenserà il giocatore con crediti utili ad acquistare i pacchetti contenenti bonus, personaggi e skin per le armi. Attingendo da quanto visto su Halo, il sistema di carte ci permetterà di collezionare i vari contenuti atti alla personalizzazione dei nostri personaggi, propnendo inoltre delle taglie che ricompensano il giocatore con esperienza e crediti. Sarà inoltre possibile attingere ad una meccanica molto simile al dusting di Hearthstone che permette di distruggere le carte non desiderate per crearne nuove senza dover aspettare di trovarle nei pacchetti. Le mappe previste al lancio di Gears of War 4 sono in totale dieci, nove delle quali totalmente inedite mentre è presente l’ormai classica riproposizione di Ingorgo, anche questa volta rivista per l’occasione. Il lavoro di level design svolto per realizzare le mappe di Gears of War 4 è davvero strabiliante e propone non solo una grande varietà di ambienti ma anche una disposizione simmetrica degli elementi che esaltano il lato competitivo del titolo grazie anche al posizionamento equilibrato delle armi. Tra le nuove mappe spiccano sicuramente Forgia e Ascensore che, oltre a proporre un design decisamente più oscuro dei capitoli più recenti, offrono alcune interazioni con gli ambienti per influenzare il corso di una partita, su Forgia ad esempio è presente un pulsante che attiva un inceneritore pronto a bruciare i nemici che si trovano al centro della mappa.
Entrando nei particolari più tecnici in termini di meccaniche di gioco, l’esperienza di gioco offerta da Gears of War 4 è una delle più fluide e pulite mai viste nella storia della saga. I movimenti, dalle animazioni alla precisione, scorrono lisci come la seta e permettono uno stile di gioco estremamente veloce e preciso che va a tradursi in un wall-bouncing estremamente soddisfacente. Gears of War 4 rappresenta, in termini di movimenti, il capitolo più tecnico della serie e incentiva l’ultilizzo del Wall-Bouncing e del Wall-Cancel grazie all’estrema precisione dei controlli che permettono di effettuare giocate molto tecniche e spettacolari. La ricalibrazione delle armi dopo i feedback ricevuti durante la beta vedono il gnasher ancora letale da distanza ravvicinata ma leggermente più debole da media distanza sebbene la ricarica attiva permetta comunque di essere pericolosi anche da distanza non ravvicinata. Il ritorno della cosìdetta “frustata”, parzialmente assente nella beta e richiesta a gran voce dai giocatori permette uno stile di gioco familiare ma allo stesso tempo fresco e stimolante mentre il ritorno delle armi pesanti ridefinisce l’importanza di alcuni punti chiave in determinate mappe. L’arrivo delle nuove armi porta con se una ventata d’aria fresca al titolo e fornisce diversi approcci e stili di gioco. L’enforcer, ovvero l’smg, è l’unica arma totalmente nuova e selezionabile come loadout iniziale, essa infligge un enorme ammontare di danni da distanza ravvicinata sebbene perda colpi da media e lunga distanza. Le armi raccoglibili variano in base ai turni e permettono una rotazione bilanciata nelle varie mappe. Qualche piccolo problema di bilanciamento mina la stabilità del lancer, ancora troppo letale anche da lunga distanza e la presenza dei bot nelle partite non competitive rischia di portare un po di frustrazione a causa di alcuni difetti dell’IA che troppo spesso assume comportamenti anomali e presenta un margine di errore troppo basso.
Facente parte del programma Play Anywhere di Xbox, anche Gears of War 4 offre un’esperienza di cross-play tra PC e Xbox One, sebbene quest’ultimo sia limitato alla componente cooperativa del titolo e non comprenda il comparto PvP a causa delle evidenti differenze tra le prestazioni offerte da Mouse e Tastiera in contrapposizione con quelle offerte dal classico Pad.
For the Horde!
Una delle modalità più apprezzate dai giocatori di Gears of War sin dall’uscita del secondo capitolo è sicuramente la modalità Orda. Tale modalità ha subito pesanti cambiamenti nel corso della storia ma si è sempre rivelata come un’alternativa molto divertente al comparto multiplayer del titolo mettendo una squadra di cinque giocatori contro diverse orde di nemici. Gears of War 4 propone quella che viene definita Orda 3.0 e rappresenta la diretta evoluzione di quanto già visto in Gears of War 3. Le novità introdotte con la modalità orda in Gears of War 4 sono molteplici e alcune di esse vanno a ricondursi direttamente alla meno gradita Overrun di Gears of War: Judgement. Una delle più grandi innovazioni è sicuramente la divisione in classi che, attraverso le abilità dei singoli giocatori e alle carte dedicate alla modalità orda, permette di avere diversi vantaggi durante il corso della partita. Le classi disponibili sono cinqune e si dividono in Soldato, Cecchino, Ingegnere, Scout e Pesante. Ogni classe possiede delle abilità particolari in grado di aiutare la squadra a sopravvivere all’orda e possiede un set di armi unico in base al ruolo ricoperto. Il cecchino ad esempio sarà armato di Fucile a Distanza e Markza e le sue abilità sono mirate a potenziare le armi ed a indebolire i nemici dalla distanza mentre l’ingegnere, come suggerisce il nome, è capace di riparare le fortificazioni e spende meno risorse nella creazione di barriere e torrette. Il bilanciamento e il sistema di leveling legato alle classi permette un’evoluzione molto più ragionata della modalità e approfondisce ancora di più il gioco di squadra, favorendo una varietà assente nei capitoli precedenti che conferisce ad ogni partita un’esperienza diversa. Ogni classe va dunque livellata per sbloccare gli slot abilità da riempire con le carte dedicate e rende ogni personaggio unico nel suo genere rendendo la composizione della squadra una condizione fondamentale al fine di superare le varie ondate. A differenza dei capitoli precedenti, in Gears of War 4 sarà possibile iniziare la partita di orda da qualsiasi punto della mappa, basta piazzare il fabbricatore che oltre a fare da respawn permette di creare svariati oggetti per la difesa e per l’attacco. La struttura generale della modalità è rimasta quasi invariata rispetto a Gears of War 3 e propone le classiche 50 ondate nelle quali figurano diversi boss e nemici che vanno via via diventando più potenti. La nostra prova su Xbox One ha mostrato diversi cali di frame nella modalità orda che, sebbene non superi i 30FPS accusa qualche difficoltà quando i nemici a schermo diventano troppi. Discrepanze tecniche a parte, la modalità Orda si presenta come una delle più complete in Gears of War 4 e propone una profondità ed una longevità mai viste nell corso della saga superando a pieni voti quello che era un’esame difficile nel quale la ripetitività era dietro l’angolo. I ragazzi di The Coalition hanno invece saputo innovare ed approfondire una modalità dal potenziale enorme, andando a creare una variante più che gradevole al multiplayer tradizionale.
Una meraviglia per gli occhi
La qualità grafica di Gears of War 4 non è mai stata realmente messa in discussione, il lavoro di The Coalition in termini di resa grafica è encomiabile e riesce a regalare spettacoli mozzafiato sopratutto durante la campagna grazie ad un taglio artistico molto ricercato che va a ricollegarsi direttamente con la lore di Gears of War, proponendo sia ambienti chiusi e oscuri che altri aperti e meravigliosi. La bellezza pericolosa delle eruzioni di vento regala un brivido che da lungo tempo era assente nella serie e va a costituire un’aggiunta molto ben accetta alla tradizionale esperienza di gioco.. Dal punto di vista tecnico l’inera opera sembra vacilarre in alcuni punti, presentando sporadici cali di frame e fenomeni di pop-up delle texture, nulla di grave o di irreparabile che non va comunque ad intaccare lo spettacolo visivo che si presenta in tutta la sua maestosità grazie ad un’eccellente gestione delle luci e degli effetti particellari. Il comparto grafico è sempre stato molto importante in Gears of War e la pulizia grafica, la qualità dei dettagli e delle animazioni presenti in Gears of War 4 non fa eccezione, un lavoro splendido che va a coronare un evoluzione ben riuscita per un titolo che non ha ancora finito di dire la sua ed è sempre pronto a lasciare un segno nel genere dei TPS. Sebbene i 30FPS della modalità orda possano far storcere il naso ai puristi della grafica, il ritorno in termini di resa grafica è impressionante ed è comunque possibile godere di un frame-rate inchiodato sui 60 FPS nel comparto multigiocatore del titolo. Un piccolo spazio va dedicato anche alla colonna sonora del titolo che, curata da Ramin Djawadi ovvero il compositore delle musiche di Game of Thrones, riesce a d essere molto coerente con le ambientazioni e le vicende della campgna senza risparmiare il classico fascino di un compositore che ha già dato prova delle sue abilità. Alcune lacune in termini di doppiaggio e traduzione macchiano lievemente l’esperienza di gioco ma non ne rovinano l’essenza andando a costituire un neo poco fastidioso in quello che rimane comunque il Gears of War più completo di sempre, capace emozionare e divertire in una campagna che non lascia respiro per poi gettarsi nella competizione più serrata in quello che è senza dubbio il miglior capitolo della serie.
In conclusione, Gears of War 4 è sato un titolo atteso per lunghissimo tempo, un’attesa che sembra essere valsa ogni minuto sebbene le poche sbavature ci impediscano di assegnare al titolo il massimo dei voti, siamo comunque di fronte ad un capolavoro del genere che riesce grazie al suo gameplay intramontabie ed al suo stile ormai quasi istituzionale ad essere sempre incisivo e convincente.
PRO:
- La miglior campagna mai vista in Gears of War
- Personaggi e trama ben strutturati
- Graficamente delizioso
- Comparto multigiocatore ben curato
- Modalità orda innovativa e profonda
- Il miglior TPS presente su console
CONTRO
- IA ancora una volta altalenante
- Alcune sbavature nel doppiaggio e nelle traduzioni in italiano
- Modalità orda a 30 FPS su Xbox one
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Sporadici cali di frame, più presenti nella modalità Orda