Non chiamatelo Soulslike. E’ ormai innegabile che il titolo di From Software abbia influenzato una generazione videoludica, ma i giochi difficili e particolari esisteva anche prima dell’arrivo di Dark Souls. Furi vuole fare proprio questo, ricordare al mondo che è possibile fare un gioco complesso e basato sui boss senza far riferimento a titoli più blasonati. Il gioco creato da The Game Bakers è il loro primo titolo su PC e PS4, un gioco impegnativo e ambizioso, che ci ha catturato e fatto imprecare per tutte le ore di gioco, confermando che si, il mondo indie è ancora la cosa più bella che c’è.
A storm of blades
La storia di Furi inizia immediatamente con il nostro protagonista, una sorta di samurai cibernetico, incatenato e rinchiuso in una prigione ultra tecnologica per qualcosa di tremendo che avrebbe fatto. A quanto pare a causa delle sue azioni il mondo ha corso un grave pericolo e quindi è stato confinato in questa dimensione alternativa, sotto la custodia dei boss che dovrà sconfiggere per riuscire a scappare. Sua guida in questo limbo è una figura molto particolare, un uomo con una maschera di coniglio che ci ha ricordato, sia per le fattezze che per le frasi criptiche, il coniglio di Donnie Darko, una specie di consigliere e deus ex machina che innesca il protagonista. Nonostante la storia sia abbastanza semplice all’apparenza, possiamo assicurarvi che c’è molto di più di quanto possiate pensare, gettando nel calderone concetti etici, filosofici e scientifici.
Il gioco è quindi una sequenza di boss fights una dietro l’altra, intervallata da momenti “morti” in cui il nostro protagonista dovrà raggiungere il portale per la prossima sfida, in cui si potranno osservare i meravigliosi paesaggi delle arene dove si svolgono i combattimenti, in una calma del tutto innaturale per il ritmo frenetico del gioco, tanto che c’è l’opzione di cammino automatico per quelli che vogliono solamente godersi le atmosfere e gli ispiratissimi fondali. Ma il vero fulcro del gioco, l’unico a dire il vero, è il gameplay, un esempio magistrale di hack ‘n slash che può essere inserito tra i migliori mai realizzati per il genere action. Il nostro eroe è armato di spada e pistola laser: con la prima si può concatenare una serie molto semplice e limitata di combo, mentre la pistola fa fuoco in modalità fuoco rapido o con un colpo più potente, ma che richiede più tempo per essere caricato. Inoltre, si può effettuare uno scatto che funge da schivata (fondamentale) e parare con la spada. Soprattutto la parata richiede un ottimo tempismo che qualora si riuscisse a padroneggiare vi garantirebbe una piccola cura e, nel caso di parata perfetta, anche la possibilità di contrattaccare. Un sistema molto semplice, ma che richiede un’ottima padronanza dei controlli per essere padroneggiato a dovere. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’ausilio del joypad, fortemente consigliato, soprattutto su PC, visto che tramite la levette destra si controlla il fuoco della pistola e con quella sinistra il movimento del personaggio, e nel contempo bisogna anche schivare e contrattaccare: una rapidità d’esecuzione che su tastiera risulta particolarmente ostica.
La tua spada non può scalfirmi shinigami
Ma veniamo finalmente alle boss fights, meravigliose e complesse. Furi vi farà affrontare una serie di boss di difficoltà crescente, che già dal secondo incontro risultano estremamente complessi da affrontare. Il sistema di gioco è semplice, ma per riuscire a sconfiggere i boss bisogna imparare a memoria i loro pattern e riuscire a capire come contrattaccare e uscirne vivi. Mettetevi l’anima in pace, Furi è un gioco molto difficile, non frustrante, ma che non perdona attimi di disattenzione o di sufficienza. Sarà possibile affrontare il gioco ad una difficoltà più accessibile, ma vedrete i titoli di coda dopo solo 5 livelli, lasciandovi davvero con l’amaro in bocca. Se volete godervelo tutto, dovrete giocare alla difficoltà pensata per voi dagli sviluppatori, che vi permetterà di arrivare, una volta finito il gioco, ad utilizzare un livello di difficoltà ancora più ostico. La fortuna non c’entra, non ci sono bug o glitch da sfruttare, tutto si basa sui vostri riflessi e sulla vostra capacità di analizzare la situazione, come un duello vero.
A rendere ancora più complesse le cose, ci si mettono i cambi di pattern dei vari boss: ogni nemico avrà un numero di vite che va dalla 4 alle 6. Ogni volta che verrà sconfitto, modificherà il proprio pattern d’attacco, costringendovi ad imparare nuovamente tutte le sue mosse. Come se non bastasse, ogni vita del boss divide il combattimento in due parti: nella prima si fa più affidamento sulla pistola e sui riflessi di schivata e movimento, mentre nella seconda, una volta che il boss sarà vulnerabili agli attacchi ravvicinati, si entrerà nello scontro più diretto, limitato da un’area estremamente più piccola, dove i riflessi e la capacità di contrattaccare con la spada saranno quelli che vi porteranno al livello successivo. Le uniche possibilità che avrete per curarvi saranno quelle di effettuare una parata o di raccogliere uno dei rari globi vitali che si presenteranno durante lo scontro; avrete a disposizione 3 vite per portare a termine una boss fight, e nel caso vi capitasse di perderne una, dovrete ricominciare lo scontro dall’ultima vita del boss, mentre se perdeste tutte le vite, inizierete lo scontro dall’inizio, senza alcun tipo di checkpoint tra le varie fasi dello scontro. Una meccanica che potrebbe sembrare frustrante, ma non lo è, perché è proprio sull’apprendimento dei pattern e sulla velocità d’esecuzione che Furi basa tutta la sua difficoltà, costringendovi così a numerose morti, che renderanno però sempre più dolce il vostro trionfo.
Armonia
In ultimo, parliamo dell’eccellente comparto artistico del gioco, con i modelli dei boss realizzati direttamente da Takashi Okazaki, ideatore del promettentissimo Afro Samurai (tant’è che il nostre eroe ne condivide quasi le fattezze), davvero ispiratissimi e eccezionali da vedere. Anche per quanto riguarda gli ambienti, risultano tutti davvero poetici, in contrasto con la crudezza degli scontri, come in un grande quadro impressionista, stile al quale il gioco si rifà completamente, molto minimal, che nasconde furbescamente dei limiti tecnici. Nonostante ciò, non abbiamo notato nessun bug, glitch o calo di frame rate, sempre stabilissimo sui 60 fps. Un plauso particolare all’eccellente colonna sonora e al doppiaggio, davvero superba e che non ci aspettavamo di trovare in una produzione di questo calibro. Furi stupisce anche sotto questo aspetto.
PRO:
- Difficile, impegnativo
- Frenetico e divertente
- Stilisticamente e artisticamente ottimo
- Colonna sonora superba
CONTRO:
- Praticamente indispensabile il joypad su PC