Over The Top Games fa il suo debutto nel mondo delle console casalinghe con Full Mojo Rampage, un particolarissimo dungeon crawler con meccaniche roguelike capace di catturare grazie alla sua simpatia ed al suo stile Voodoo, un titolo difficile, pronto a punire il giocatore al minimo errore.
Voodoo Child
Quando un dungeon crawler arriva su console, le cose iniziano a farsi complicate. Si tratta di un genere poco comune che, realizzato in un certo modo, potrebbe comunque regalare una bellissima esperienza sebbene si tratti di una tipologia di gioco solitamente dedicata ai puristi che hanno già avuto modo di apprezzare titoli come The Bard’s Tale e Might and Magic. Unite le classiche meccaniche da dungeon crawler con quelle brutali da roguelike e il gioco è fatto. Full Mojo Rampage è un prodotto che va digerito, senza fermarsi alle prime difficoltà, cercando di comprendere e di scoprire un mondo generato in modo procedurale e totalmente randomico. Lo stile voodoo quasi cartoonesco di Full Mojo Rampage va ad unire diverse culture, avvicinandosi tantissimo allo stile artistico di Guacamelee. A differenza dei classici dungeon crawlers, Full Mojo Rampage non si limita a proporre una serie di “stanze” generate casualmente, il titolo offre infatti un totale di 4 macro-quests con una serie di livelli casuali da superare per arrivare al boss finale. Le dinamiche di gioco vengono dunque sconvolte senza però alterare le meccaniche brutali dei roguelike, come la morte permanente e la perdita di tutti gli oggetti. Una componente RPG va invece ad incentivare la rigiocabilità del titolo, proponendo un sistema di leveling che permane dopo la morte e ci permette di potenziare il nostro personaggio dopo ogni sconfitta, conferendo al giocatore la possibilità di riprovare e riprovare acquisendo più consapevolezza del mondo circostante e portando con se dei vantaggi come i bastoni, trovati durante le partite. Full Mojo Rampage offre dunque una soluzione di continuità che, andando in contrasto con le regole dei roguelike, spinge il giocatore a riprovare laddove ha fallito, forte di un personaggio più potente e dei progressi acquisiti. Per completare ognuna delle cinque quests bisogna dunque raggiungere e sconfiggere il boss finale senza mai morire, un concetto difficile da assimilare per i giocatori più giovani che, aiutati da un andamento user-friendly delle produzioni maggiori, sono sempre graziati da una seconda chance ( Dark Souls a parte, ndr ). Dal punto di vista puramente narrativo, Full Mojo Rampage propone una trama ironica che ha il solo ruolo di fare da contorno ad un sistema di gameplay ben studiato e bilanciato, sebbene la curva di apprendimento sia comunque ripida. La trama del titolo introduce però una componente fondamentale del gioco: gli dei del voodoo. Tale espediente narrativo non serve ad altro che portare al giocatore una funzione molto importante, ovvero quella delle classi. È infatti possibile selezionare un “dio” dal quale farci seguire che andrà a determinare le abilità del nostro personaggio, in genere due abilità da lanciare ed una speciale da caricare riempiendo la barra “rampage” tramite l’uccisione dei nemici. L’introduzione delle classi tramite gli dei è un tocco di classe, una funzione che porta sempre più elementi rpg nel titolo e che garantisce una varietà non indifferente in un genere che troppo spesso sfocia nella monotonia.
Inside the dungeon
Full Mojo Madness si presenta come un dungeon crawler in piena regola. Ogni livello, generato in modo casuale, propone una varietà di nemici basati sull’ambiente circostante, dagli zombie alle melme per finire ai classici scheletri, ogni stage sarà riempito fino all’orlo di avversari più o meno temibili. Man mano che si procede nella quest di turno i nemici infliggeranno sempre più danno e ricompenseranno il giocatore con più esperienza e, talvolta, anche dei drop. Il titolo permette al giocatore di impostare la propria classe e i bonus da portare con se prima di iniziare una partita, tale personalizzazione è molto gradita in un genere che molto spesso inizia e finisce nei vari stage da visitare. Un piccolo inventario permette al nostro personaggio di equipaggiare due “mojo”, ovvero oggetti dalle varie proprietà che influenzano le statische come danno e vitalità, potenziabili attraverso i vari mojo mixers, ovvero luoghi nei quali è possibile unire le proprietà di due mojo per crearne uno più potente e salvare un prezioso spazio nell’inventario. La fortuna gioca un ruolo quasi fondamentale in Full Mojo Rampage, in base agli oggetti trovati durante il percorso, la scalata verso il boss si rivelerà infatti più o meno facile, garantendo un’esperienza sempre diversa che riesce quasi sempre a lasciare qualche bonus al giocatore. La varietà di oggetti da trovare è impressionante e monitorabile attraverso una sezione dedicata che tiene conto di ogni oggetto recuperato nei vari livelli, ognuno di essi con proprietà particolari. Il titolo prevede inoltre una componente multigiocatore molto gradita in questo ambito, proponendo una cooperativa online fino a 4 giocatori e una serie di modalità PvP che vanno dal Deathmatch a squadre fino a Cattura la bandiera. La modalità cooperativa risulta essere infatti molto più stimolante di quella single player, alzando il livello di difficoltà e imponendo un gioco di squadra serrato e la possibilità di rianimare i compagni fino a tre volte durante una partita.
Nonostante un gameplay solido e funzionale, Full Mojo Rampage da il suo meglio nel comparto tecnico e artistico. Ovviamente non siamo di fronte ad un miracolo di grafica, il titolo riesce però a proporre uno stile unico nel suo genere, colorato, ironico e divertente, a volte addirittura macabro, il tutto racchiuso in un’esperienza a 60 FPS con effetti di luce encomiabili per il tipo di produzione indipendente che stiamo analizando. Una colonna sonora a tema voodoo fa da cornice ad un’esperienza di gioco che non lascia nulla al caso, proponendo continui riferimenti all’occulto senza essere mai ripetitivi. Lo stile accattivante e divertente è la carta vincente di Full Mojo Rampage, un titolo che riesce a catturare solo dopo qualche tentativo che riesce a dare il meglio di se dopo una serie di sconfitte frustranti, un piccolo muro da superare, nulla di più.
PRO:
- Stile accattivante e divertente
- Elementi RPG interessanti
- Componente multigiocatore ben realizzata
CONTRO:
- Può essere frustrante
- Alla lunga può stancare
- Curva di apprendimento molto ripida