Far Harbor, il terzo DLC di Fallout 4 si presenta come una vera e propria espansione, con una zona totalmente nuova da esplorare, tanti contenuti e tantissime missioni secondarie. Dopo aver scorazzato in lungo e in largo per il Commonwealth, un misterioso caso investigativo ci porterà nella cittadina di Far Harbor, situata all’estremo nord del Massachussets. Ovviamente c’è molto di più di quello che appare dietro alla fitta nebbia di Far Harbor.
What is dead may never die
Dopo i due timidi tentativi effettuati con Automatron e Wasteland Workshop, il terzo sembra essere quello giusto. Far Harbor si discosta nettamente dai due DLC che l’hanno preceduto e va a crearsi un’identità propria, istituendo, di fatto, un piccolo Spin-off del titolo principale in quanto, oltre a proporre una nuova ed avvincente storia, approfondisce in modo molto dettagliato alcuni eventi accaduti nel Commowealth. La modalità di inserimento del DLC rimane sempre la stessa: una comunicazione radio darà il via alla missione che ci porterà a sviscerare l’espansione.
Per avere accesso alla missione principale di Far Harbor è necessario aver completato la quest relativa a Nick Valentine, tutto ha infatti inizio con il caso di una ragazza scomparsa all’estremo Nord del Commonwalth.
Come al solito, quella che sembra un normale caso di persona scomparsa, si rivela invece molto più complicato del previsto, spingendoci nella lontana isola di Far Harbor. L’isola è avvolta in una nebbia misteriosa che minaccia gli abitanti umani, costretti ormai a vivere in un piccolo porto. La mappa di Far Harbor è decisamente vasta, tanto da andare a coprire quasi la metà della mappa originale del titolo, l’aria che si respira è tuttavia differente, è infatti chiaro il cambio di tono dato dagli sviluppatori, da semplice scenario post-apocalittico a qualcosa di più oscuro, spettrale e misterioso. Le vicende che coinvolgono Far Harbor sono molto simili a quelle già viste nel Commonwalth, l’istinto di sopravvivenza dei residenti ha fatto si che l’isola assumesse un’identità quasi ancestrale, decisa a scacciarli a suon di Radiazioni. Pur rimanendo in primo piano, la scomparsa della ragazza è uno solo degli elementi che vanno a comporre questa espansione. Saremo infatti coinvolti nelle vicende degli isolani e rivedremo, in una veste più importante, i fedeli Figli dell’Atomo insorgere, scatenando una guerra tra tre fazioni, tutte intente a scoprire il misterioso segreto dell’isola.
L’isola di Far Harbor, esplorabile completamente fin dall’inizio, ospita più di cinquanta punti di interesse tra insediamenti, officine e addirittura un Vault con una quest molto bizzarra da portare a termine. Una nota decisamente positiva riguarda il lato narrativo del DLC, sarà infatti possibile compiere una scelta decisiva ai fini della trama che, similmente a quanto visto nella storia principale, dichiarerà la fazione vincente, eliminando le altre due dall’equazione. Oltre alla quest principale, una mole di quest secondarie viene messa a disposizione all’interno dell’espansione. Tali quest sono spesso legate a doppio filo con quella principale e andranno a rafforzare i legami creati con gli NPC dell’isola, permettendoci di scoprirne i segreti in un DLC che ci porterà via almeno una ventina di ore.
Sapore di sale
Le novità introdotte con Automatron e Wastleand Workshop non erano altro che un assaggio di ciò che la misteriosa isola di Far Harbor porta con se. Insieme alla misteriosa Far Harbor arrivano infatti decine di armi totalmente nuove come lo Spara Arpioni, il Fucile Radio, il Fucile a Leva e tantissime armi con caratteristiche uniche, spesso ottenute dall’uccisione di nemici leggendari, che, oltre a ricompensarci con nuove armi, lasceranno, alla loro morte, dei set di equipaggiamento totalmente nuovi, come la Tuta da Palombaro, utilissima per esplorare i fondali marini. L’arrivo di nuove armi va a influenzare lo stile di gioco dando maggior peso al corpo a corpo e alle armi pesanti che, grazie alla presenza di armature altrettanto pesanti, favoriscono la lentezza e la potenza a discapito dell’agilità. L’isola di Far Harbor ospita una vasta gamma di nuovi nemici, tutti temibili e da affrontare soltanto dopo aver raggiunto un certo livello. L’ostilità degli ambienti di gioco costituiscono uno dei parametri di difficoltà più alti nell’intero gameplay di Fallout 4, la nebbia quasi onnipresente farà si che il giocatore sia quasi sempre irradiato, un pericolo costante da tenere sempre sott’occhio. Lo stile dei nemici di Far Harbor è, come suggerisce l’intero plot del DLC, a tema marino, le rane pescatrici, nuove varietà di Mirelurk e gli striscianti si annidano nella nebbia di un DLC che offre un ottimo livello di sfida e un’ambientazione ispirata e intrigante.
Il level design di Far Harbor è sicuramente all’altezza del titolo che porta, gli sviluppatori hanno adottato diverse soluzioni di gameplay atte a rendere unico lo stile dell’espansione che, pur essendo legata al gioco, tenta, dall’inizio alla fine, di imporre una sua identità, come dimostrato dalla sezione in puro sandbox nella quale dovremo decriptare un ricordo utilizzando l’editor di creazione già visto per gli accampamenti con una metodologia palesemente ispirata a Minecraft, un piccolo espediente che rompe la monotonia di un titolo capace di catturare per decine se non centinaia di ore.
Dal punto di vista grafico, Fallout 4 : Far Harbor si difende molto bene, il lavoro degli sviluppatori è sicuramente più curato del titolo principale e il mistero che avvolge l’isola va fa da cornice ad uno stile marinaresco credibile e ben strutturato, conferendo all’espansione un’espressività artistica che è difficile incontrare quando si tratta di DLC, sebbene qualche calo di frame faccia capolino quando si stressa il titolo. L’unica nota dolente è data dall’assenza di nuove stazioni radio alle quali sintonizzarsi se non quelle legate ad alcune secondarie presenti nell’isola.
PRO:
- Ambientazione ispirata
- Quest principale ben strutturata
- Una spaventosa mole di contenuti
- Quest secondarie ispirate
CONTRO:
- Inespressività di alcuni personaggi
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Qualche calo di frame nelle situazioni più concitate