Dopo il fango e la neve di DiRT Rally, Codemasters si presenta in abito elegante per completare la sua doppietta annuale con F1 2016, il secondo titolo dedicato alla competizione automobilistica più famosa, la Formula 1. Gli ottimi risultati ottenuti con DiRT Rally scacciano via quei demoni che hanno infestato gli studi inglesi con lo scorso capitolo, portando per la prima volta la modalità carriera sull’ormai current-gen.
Le meraviglie del circus
I titoli dedicati alla Formula 1 hanno sempre stuzzicato la curiosità del pubblico meno appassionato ma rappresentano allo stesso tempo la mecca per tutti gli appassionati di questo magnifico sport. La tradizione dei titoli di Formula 1 occupa un posto storico nel panorama videoludico, affondando le sue radici tra i primi videogiochi sviluppati per poi prendere una piega più seria con l’arrivo di Playstation. L’intero brand, ufficializzato dalla FIA, è passato di mano in mano tra vari studi di sviluppo per poi fermarsi nel 2006 e riprendere nel 2009 grazie alle sagge mani di Codemasters. Lo studio inglese ha fatto la storia dei videogiochi automobilistici, proponendo pietre miliari come Toca, Grid e Colin McRae Rally, un istituzione nel mondo dei videogiochi cha ha sempre proposto prodotti di qualità facendo dell’attenzione ai dettagli un dogma. F1 2016 arriva in un periodo fiorente e, dopo la grande delusione di F1 2015, ha il compito di rilanciare il brand su Playstation 4 e Xbox One, facendo dimenticare agli utenti gli errori commessi nel precedente capitolo. Nonostante le attuali console siano in commercio da quasi tre anni, F1 2014 arrivò esclusivamente sulle piattaforme old-gen, lasciando i giocatori, bramosi di respirare il brivido della Formula 1 su quella che era definita Next-Gen, a bocca asciutta. Il grande ritorno di F1 2016 porta con se la modalità più richiesta dai giocatori, assente in F1 2015, di cui parleremo a gran voce durante il corso della recensione: la modalità carriera. Nonostante l’intero brand di F1 orbiti intorno ad una community quasi a se stante, la concorrenza proposta da titoli simili come Project Cars, Assetto Corsa e Forza Motorsport che, pur essendo diversi, abbracciano tutto il mondo delle competizioni automobolistiche, F1 2016 ha bisogno di uno slancio non indifferente per attirare l’utenza meno appassionata. Codemasters ci riesce proponendo una formula molto vicina a quella simul-arcade capace di soddisfare sia il giocatore più esigente che quello più spensierato grazie ad una vastissima gamma di impostazioni ed aiuti che vanno a determinare un grado di difficoltà estremamente variabile. Il nuovo capitolo della serie porta con se siverse novità, una tra tutte il nuovo circuito cittadino di Baku. Proporre un titolo che presenta soltanto la modalità Gran Prix e la componente multigiocatore non è proprio una scelta vincente e, così come F1 2015 ha dolorosamente insegnato ai ragazzi di Codemasters, il capitolo di quest’anno può fregiarsi di una mdoalità carriera molto corposa.
Dalle stalle alle stelle
La modalità carriera rappresenta il vero cuore pulsante dell’intera produzione, una modalità molto corposa che propone delle finalità molto differenti in base allo stile di gioco di ogni giocatore. Dopo un editor abbastanza elementare che ci permette di creare il nostro avatar con tanto di casco personalizzato, la modalità carriera propone diverse vie da intraprendere attraverso la scelta della scuderia. L’obiettivo principale della carriera non è infatti vincere a tutti i costi ma essere coerenti nel corso delle stagioni con gli obiettivi prefissati dalla scuderia. A differenza dei capitoli precedenti, è possibile scegliere la propria scuderia a prescindere dal prestigio, tale scelta comporta però un drastico cambio nell’approccio di gioco grazie ad un sistema di soddisfazione che imposta dei requisiti a cadenza annuale. Decidendo di scegliere la Ferrari o la McLaren, gli obiettivi di stagione saranno altissimi e le scuderie richiederanno un posizionamento tra i primi posti, altre scuderie meno competitive come la Sauber avranno invece obiettivi più ragionevoli e concentreranno i loro sforzi sul lungo tempo, richiedendo posizionamenti nella media in un arco di più stagioni. Nonostante l’intera faccenda sembri complicata, la semplicità di tale scelta è data dal modo di giocare di ogni singolo giocatore, gli amanti della sfida andranno sicuramente nelle scuderie meno competitive ed incarneranno l’essenza della sfida che la modalità carriera vuole proporre, altri invece sceglieranno di mostrare il proprio valore sin da subito, scegliendo scuderie prestigiose e puntando alla vetta già dal primo anno. L’HUB centrale dal quale andremo a gestire la nostra carriera è costituito da una visuale in prima persona del nostro ufficio dal quale potremo prendere decisioni relative al nostro contratto ed interfacciarci con due figure chiave del nostro team: il nostro agente, che si occupa dei contratti e delle questioni logistiche ed il capo-ingegnere del team, addetto alle prestazioni della vettura. Dopo aver scelto la scuderia e sbrigato le scartoffie è tempo di andare in pista e mostrare i propri muscoli, scegliendo tra diversi formati di week-end di gara che variano da quello estremamente ridotto che propone due brevi sessioni di prove libere e qualificazioni seguite da una gara di cinque giri a quello simulativo che propone l’intera esperienza di gioco, riproducendo le stesse tempistiche dei campionati reali. I box del nostro team cotituiscono il cervello dal quale condurre tutte le operazioni dedicate alla vettura, dalla scelta delle gomme all’assetto, anch’esso personalizzabile in ogni suo dettaglio al fine di concedere ad ogni giocatore, magari ai più esperti, la possibilità di giocare secondo le proprie preferenze. La sessione delle prove libere introduce una caratteristica quasi ruolistica ad F1 2016, proponendo dei test mirati a conoscere la pista in ogni suo dettaglio e ricompensando il giocatore con dei punti da spendere nella sezione “ricerca e sviluppo” che permette di apportare modifiche alla vettura e potenziarne i componenti, scegliendo così di favorire un aspetto in particolare che andrà a costituire un vantaggio una volta in gara. La difficoltà e gli aiuti selezionati andranno ad incidere sull’esperienza di gioco in termini di regolamento, dal pit-stop manuale alla presenza della Safety Car o della VSC. Nonostante la vera rivoluzione nell’ambito dei motori avverrà con l’arrivo del 2017, F1 2016 rispetta il regolamento imposto dalla FIA, proponendo ancora una volta i motori V6 per le vetture più potenti del mondo. Il momento della gara è sicuramente quello più emozionante dell’intera produzione e presenta per la prima volta la possibilità di effettare il classico Warm-up seguito dalla partenza. È possibile scegliere tra una partenza assistita ed una manuale nella quale rilasciare la frizione al momento giusto, correndo il rischio di imbattersi in una penalità dovuta ad una partenza anticipata. La modalità carriera si sviluppa in più stagioni, proponendo tutti i tracciati ufficiali del campionato con tanto di rivalità tra piloti da vincere a suon di tempi migliori e piazzamenti. Come già accennato in precedenza, la carriera è la modalità principale del gioco, curata nei minimi dettagli sebbene i ragazzi di Codemasters non abbiano voluto rischiare introducendo troppe novità.
I vantaggi dell’ufficialità
F1 2016 è un prodotto ufficiale e come tale offre tutte le licenze al fine di proporre un’esperienza realistica che talvolta rischia di sembrare troppo fredda agli occhi di un videogiocatore amatoriale. La presenza di tutti i piloti e le scuderie annesse ribadisce il concetto di ufficialità, propnendo le trasposizioni virtuali dei piloti che, pur essendo un elemento marginale, peccano in termini di resa grafica. L’arrivo di Baku nel campionato del 2016 non è sicuramente sfuggito ai ragazzi di Codemasters che hanno presentato il tracciato cittadino dell’Azerbaijan in pompa magna, esprimendo la bellezza e la particolarità dei tracciati cittadini, sebbene il trono spetti ancora allo spettacolare tracciato di Montecarlo. Le voci di Carlo Vanzini e Luca Filippi commentano il campionato nella nostra lingua, proponendo delle ottime presentazioni dei vari circuiti, esponendone stralci di storia e curiosità, sebbene la qualità del commento cali drasticamente durante la premiazione con frasi fortemente scriptate che spezzano l’illusione della simulazione. Dal punto di vista tecnico F1 2016 mostra gli artigli una volta giunti in pista, proponendo un’esperienza di gioco a 60FPS stabili con occasionali tearing che non infastidiscono più di tanto. La resa grafica degli effetti climatici come la pioggia è eccellente ed oltre ad essere una bellezza per gli occhi, cambia radicalmente il modo di approcciarsi alla gara, favorendo uno stile di guida più cauto, sopratutto in curva. F1 2016 si presenta dunque come un titolo che aspira alla simulazione pura ma non dimentica i giocatori amatoriali, la gamma di aiuti alla guida permette di regolare la difficoltà del gioco in base alle proprie attitudini ed è possibile progredire nel corso del gioco aumentando la difficoltà e mettendosi alla prova. I danni alla vettura sono stati resi più realistici, sia su una base teorica che in termini di resa grafica, compromettendo le prestazioni della vettura alla minima collisione ed interrompendo la gara in caso di incidenti gravi, sarà comunque possibile usare il flashback per riparare agli errori più grossolani e continuare la gara senza penalità. Il classico sistema di bandiere regola il flusso di gara, segnalando gli incidenti e rilasciando la Safety Car in caso di incidente grave spesso causato da un IA molto ben sviluppata che simula perfettamente il comportamento dei piloti in pista. Il sistema di penalità è basato sul tempo in caso di infrazione leggera, attribuendo diversi secondi da scontare a fine gara, fino alla squalifica in caso di infrazione grave.Sebbene la periferica ideale sia comunque il volante, l’esperienza di gioco pad alla mano è comunque molto gradevole e cotituisce un buon punto di partenza per chi si avvicina alla saga per la prima volta. La difficoltà più alta è praticamente ingiocabile senza volante a causa di tutte le variabili e dell’ottimo lavoro svolto da Codemasters nel realizzare un simulatore di ottima caratura, proponendo i torni seriosi classici della serie che ispirano comunque un gran senso di professionalità. Alla modalità carriera vanno ad accodarsi le classiche prove a tempo, la modalità gran premio che simula un week-end di gara e la componente multigiocatore, anche questa volta molto basilare che permette di creare veri e propri campionati da giocare con gli amici sebbene l’assenza di server dedicati causi problemi di connessione.
F1 2016 va dunque considerato come il primo vero titolo di Formula 1 su Xbox One e Playstation 4, un titolo completo sotto ogni punto di vista che, pur essendo dedicato principalmente agli appassionati del Circus, non dimentica di strizzare il fanalino anche agli amanti delle corse più generiche, proponendo un titolo molto bilanciato capace di soddisfare tutti i palati.
PRO:
- Il grande ritorno di Formula 1
- Graficamente ben realizzato
- La cura per i dettagli è impressionante
- Modalità carriera all’altezza delle aspettative…
CONTRO:
- …sebbene manchi ancora qualche funzione
- Animazioni e rendering dei volti da rivedere
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Assenza del commento durante la gara