Tornato a mostrarsi al pubblico a sorpresa durante l’Opening Event della Gamescom 2019, Erica ha monopolizzato l’attenzione del palco di Colonia calando definitivamente il sipario sul progetto nato circa due anni fa e poi sparito per un po’ di tempo dai radar. E’ stata la stessa Holly Earl, attrice interprete della protagonista, a introdurre e mostrare nuove immagini del titolo realizzato dallo studio londinese FlavourWorks, qui al loro esordio, e che ha raggiunto inaspettatamente lo Store di tutto il mondo al termine della presentazione stessa. Un vero e proprio thriller interattivo, recitato da attori in carne e ossa, dove siamo noi a determinare lo svolgimento della trama.
La sacerdotessa e la farfalla
Erica si presenta quindi come un esperimento narrativo completamente interattivo, dove il giocatore è chiamato a influenzare attivamente il corso della storia, alla stregua di quanto visto con l’episodio speciale della serie Black Mirror “Bandersnatch”. Se, però, nell’opera di Netflix l’interazione era limitata alla sola scelta fra alcuni bivi proposti, in Erica siamo invece chiamati a svolgere alcune piccole azioni manuali che contribuiscono ad aumentare considerevolmente il senso d’immersione offerto dal gioco. Grazie all’utilizzo del Dualshock 4, oppure tramite una Companion App realizzata appositamente questo gioco, infatti, possiamo interagire con le azioni compiute da Erica attraverso il tocco, ruotando la chiave in una serratura, sciogliendo un nastro posto su di un pacco regalo, oppure togliendo la condensa formatasi su di uno specchio sfregando con le dita sullo schermo o sul touchpad.
La storia si apre con una protagonista ancora bambina, che ascolta davanti a un camino i racconti del padre Peter Mason (Brian F. Mulvey), facoltoso psichiatra nonché fondatore della Delphi House, struttura sanitaria riservata a donne affette da gravi malattie mentali e situata in una sfarzosa villa ottocentesca. Il gioco/film mette subito in tavola alcuni elementi sovrannaturali e criptici: il padre, infatti, sembra mettere in guardia la propria figlia dai poteri derivanti dalla voglia a forma di farfalla presente sul suo braccio ereditata dalla madre. Dopo averci mostrato però l’atroce esecuzione del padre di Erica da parte di uno sconosciuto assassino, veniamo immediatamente catapultati nel presente. La figlia del defunto medico, nel frattempo, si è costruita una propria vita, nonostante però non abbia mai smesso di essere tormentata dagli incubi causati dall’assassinio del padre. Sarà la consegna di un inquietante e macabro pacco a risvegliare in lei altri oscuri ricordi, evento che la riporterà sia mentalmente che fisicamente in quel luogo che per anni è stata la sua casa e che ha visto anche consumarsi l’omicidio del padre. Qui, accompagnata dal sergente Duncan Blake (Duncan Casey), incontrerà Lucien Flowers (Terence Maynard), braccio destro del padre, con il quale dovrà fare squadre per poter far luce sui misteriosi avvenimenti che stanno avendo luogo nella struttura. Non serve essere dei provetti Sherlock Holmes per capire che non tutto sembra andare per il verso giusto fra le mura della Delphi House. Simboli arcaici e ricorrenti, strane apparizioni e omicidi sono alcune delle stranezze che compongono i tasselli di un grande puzzle che è la trama di Erica. Sarà quindi compito nostro decidere come disporre questi tasselli e scoprire un disegno narrativo ogni volta differente.
Da spettatori a registi
Pad o smartphone in mano, saremo quindi costantemente chiamati in causa per scegliere quale frase far pronunciare alla protagonista, oppure per aiutare la stessa Erica a svolgere alcune semplici azioni meccaniche come appunto sfogliare tra le pagine di un taccuino o spostare mobili in cerca di passaggi nascosti. La comparsa di un bagliore sullo schermo identificherà il segnale tramite il quale saremo invitati a interagire con il gioco, seguendo dei movimenti specifici a simulare determinate azioni perfettamente animate in tempo reale, oppure spostando questo luccichio come un puntatore per evidenziare l’opzione di dialogo desiderata o il percorso da intraprendere. Gli stacchi fra i segmenti giocabili e quelli di pura narrazione sono stati realizzati in modo da essere quasi del tutto impercettibili, senza mai spezzare troppo il ritmo della trama.
Naturalmente, a ogni scelta effettuata corrisponderà un diverso svolgimento all’interno dell’albero della trama del gioco, con ulteriori ramificazioni dello stesso. La vera chicca di Erica sta infatti nella molteplicità dei finali possibili, che spingeranno il giocatore a rigiocare più e più volte il titolo in modo scoprire nuove diramazioni e diverse conclusioni. Non esiste un vero e proprio finale giusto o sbagliato, ciascun epilogo contiene elementi differenti che, solo se scoperti nella loro totalità, consentono di avere un quadro completo dell’arco narrativo di Erica. Molto merito della resa di Erica va dato sicuramente al cast di attori, qui autori di un’interpretazione credibile e convincente dei vari personaggi di questo Thriller interattivo, senza nulla da invidiare alle produzioni di tripla A per il piccolo schermo. Qualora non vi trovaste a vostro agio con la lingua inglese parlata nella versione originale, il gioco propone comunque l’opzione del doppiaggio in italiano che, nonostante alcune imprecisioni nel lip sync in alcuni frangenti, rimane comunque di buona fattura.
Pur trovandoci di fronte a un prodotto tecnicamente bel realizzato, sia dal punto di vista degli attori che di quello della regia, è giusto però muovere una critica nei confronti della scrittura della trama stessa, che, nonostante sia composta da molti bivi e diversi sviluppi, non ci è sembrata sempre ispirata e originale. La storia di Erica è infatti spesso e troppo volentieri costellata da cliché ed espedienti narrativi visti e rivisti nel genere Thriller, decisamente poco imprevedibili rispetto a quanto invece ci si sarebbe potuto aspettare. Il profilo psicologico dei personaggi risulta talvolta stereotipato, rendendo così prevedibile lo sviluppo caratteriale degli stessi. L’assenza di una sezione riepilogativa del percorso narrativo intrapreso e della possibilità di selezionare i capitoli per rigiocare specifiche sezioni del gioco-film, infine, costituiscono un altro neo dovuto forse all’inesperienza dello studio. Tolte alcune imperfezioni, Erica resta comunque un esperimento riuscito e fortemente consigliato, anche e soprattutto per il prezzo budget di 10€ a cui viene proposto sullo Store, non troppo dissimile dal costo di un biglietto per il cinema, il cui paragone, in casi come questi, si spreca.
Pro:
- Recitazione notevole
- Ottima implementazione delle fasi interattive, sia con il Controller che con la Companion App
- Diverse ramificazioni di trama e altrettanti finali tutti da scoprire
Contro:
- Qualche clichè e situazioni scontate di troppo nella trama
- Manca la possibilità di selezionare i capitoli e di rivedere il percorso già intrapreso
Piattaforme disponibili: PS4
Voto: 7,5