Il tema post-apocalittico è sempre stato d’attualità, da quando Fallout si intrufolò tra i nostri pensieri fino ad arrivare all’attuale scarsità di titoli a cui possiamo fare riferimento. Encased riprende molti elementi sia da Fallout che da Wasteland, presentandosi come un RPG post-apocalittico a sfondo fantascientifico, dall’ambientazione così variegata che vale da sola il prezzo di lancio. In fondo, è una produzione Dark Crystal Games, che hanno creato i primi due Divinity Original Sin, Leviathan: The Last Day of Decade e Life is Feudal: Forest Village, che avevano tutti delle premesse iniziali incoraggianti nonostante quast’ultimo sia stato abbandonato in corso d’opera.
Under the Dome
In Encased gli svilluppatori prendono con coscienza formule che si accostano a quella di Wasteland o Fallout, cercando di espanderle: la società del futuro ha affidato la ricerca scientifica ad una multinazionale nota come Cronus Fondation.
Andrebbe tutto a meraviglia se non fosse che questa società sfrutta le persone che vi lavorano fino alla schiavitù, mpedendogli di lasciare i loro compiti, che vengono divisi in classi dal soldato (il Black) all’operatore manutentore volontario o riabilitato dal carcere (l’orange) allo scienziato (il White) a molte altre. La miscela gioca tra la fantascienza e gli anni ’80, prendendo qualcosa da tutto il panorama per mischiarlo assieme con risultati ottimali. L’inizio del nostro viaggio è nel 1971, quando la razza umana scopre in un deserto non segnalato una peculiare “Dome”, una culpola che pare una struttura gigantesca dalle origini sconosciute, che diviene immediatamente oggetto di desiderio ed esplorazione di tutto il mondo. Per far fronte a queste richieste viene quindi fondata la Cronus Corporation, col compito di impiegare scienziati ad avventurieri nell’esplorazione della gigantesca sfera per recuperare tecnologie e materiali utili. Il processo di sviluppo ovviamente viene favorito dall’edificazione di Crystal Sands, una cittadina a due passi dall’ingresso della sfera. Mano a mano il tempo passa diversi sogni scientifici e non sembrano avverarsi, con tecnologie avveniristiche come il teletrasporto che diventano ogni giorno più vicine. Persino il fatto che una volta entrati nella Dome non sia più possibile uscirne attira ugualmente diversi team di studiosi e militari da ogni angolo del mondo. Infine vengono ritrovate tecnologia aliene, che nel nostro caso, se usate portano solo devastazione e morte.
Qui inizia il nostro viaggio, nel 1976, con la scelta del personaggio e delle sue caratteristiche, che andranno ad influenzare i valori con cui interagirà col mondo esterno e con tutti gli altri personaggi presenti nell’ambientazione – anche in base alla classe prescelta.
Poche statistiche, ma buone
Inviati nella sfera, il nostro primissimo compito è di scegliere quale classe impersonare, o meglio professione: nella sfera coesistono tutta una serie di fazioni al quale fanno capo i lavoratori. Ci sono quindi i meccanici, bravissimi nella manutenzione, in grado di riparare e di costruire oggetti. I colletti bianchi, cosiddetti uomini businessman, lavorano sulla diplomazia principalmente. I galeotti ed i soldati ricoprono il ruolo di forze armate, mentre i tecnici e gli scenziati sono rispettivamente riconosciuti tramite tute blu e bianche, indici del loro status. Ogni fazione è ben caratterizzata e non è un problema trovare la propria preferita o variare dai soliti binari provandone una nuova. Scelta la professione, possiamo cambiare i punteggi delle statistiche, basata su parametri di Forza, Percezione, Coraggio, Carisma, Intelligenza, Agilità, Fortuna e Psiche. I valori principali ovviamente hanno una certa mole di impatto sulle caratteristiche secondarie, ma nonostante questo il sistema permette la massima personalizzazione nella creazione: potremo avere un tank sprovvisto di intelligenza ma iper-resistente oppure uno scienziato hacker con la passione del crafting, tanto per dirne una. Ultimata la creazione, dovremo selezionare alcune delle abilità che ci verranno proposte in un elenco decisamente ricco. Meglio prevenire che curare: selezionate subito qualcosa che vi dia un’arma preferita: il combattimento di Encased non è sicuramente la via su cui prosegue il gioco ma è comunque importante difendersi al meglio dalle eventuale minacce.
Ogni arrivo, cambio d’ambientazione e dialogo è in stile librogame, con diverse scelte da effettuare. Conosceremo e ci scontreremo con diversi personaggi che non sapremo se rincontreremo poi in gioco, ognuno occupato con i suoi affari ovviamente. Per fortuna già nei primi minuti l’ascensore si pianta, introducendoci al nostro primo (e poco dignitoso) combattimento, permettendoci di intrufolarci in un cunicolo e poi nella stanza di manutenzione dove il tecnico sta pensando ai fatti suoi.
Per quanto riguarda l’interfaccia, la visuale è una isometrica a 360° con possibilità di zoom. Tutto il resto è minimale e tolte le schede del menù poste in alto a destra, ci permette di immergerci al massimo nel gioco. Esiste anche un menu per il diario dove verranno elencate le quest principali e secondarie, ed una mappa – purtroppo non seguita da una minimappa su schermo – consultabile tramite le schede o il tasto rapido. Parlando invece di combattimento, esso è sviluppato a turni, dove il valore di rapidità di un personaggio determinerà l’iniziativa del personaggio – ovvero se attaccare prima o dopo l’avversario. In questo caso troveremo in alto ben specificati i turni, mentre in basso al centro i tasti funzione relativi alle abilità e alla copertura per difenderci se non avessimo abbastanza Action point per eseguire un’azione durante un turno. Nel resto, il combat system non è diverso da altri esponenti del genere, immediato e facile da comprendere.
Esiste anche una dinamica appena accennata di survival system in Encased, che riguarda il cibo e la sete. Nel titolo Early Access sembra ancora mal calibrata in quanto sarete propensi a riempire l’inventario a caselle più di cibo e acqua che di oggetti utili. Uno degli ultimi aggiornamenti ha comunque limato questa problematica introducendo in tutta la base delle macchinette che ci permetteranno di alimentarci e bere senza rinunciare al crafting, che si svolge in maniera peraltro semplicissima – nell’ordine di trovare un tavolo da lavoro ed elaborare qualsiasi cosa da lì, avendo i materiali e le statistiche per portarla. Gli oggetti che potete creare sono tutti, fin da subito, a vostra disposizione – quelli di cui vi mancano gli ingredienti saranno semplicemente segnati in rosso. Il gioco in ogni caso non vi costringerà a migliorare le vostre statistiche per forza per craftare nuovi oggetti, in quanto sarà sufficiente ricercare meglio nelle varie aree e smontare tutto il trovabile. Una delle peculiarità di Encased è l’essere, aldilà dei combattimenti, un gioco approfondito tra dialoghi e legami tra fazioni, ma anche difficile nelle fasi di combattimento, specialmente con un personaggio più debole (alias il tecnico o lo scenziato). Tutto sommato, è un gioco che alterna bene fasi di dialogo con combattimenti difficili ma che alla fine premiano il giocatore.
Ficcanasare non è mai stato così semplice
La grafica del titolo è ben confezionata anche se semplice, ed i modelli 3D e le animazioni sono abbastanza convincenti da risultare realistiche durante la ricerca o la costruzione. Lo schema colori stesso della base fa notare il passaggio da un piano all’altro della base, da migliorare eventualmente resta solo l’esterno che a volte si fa anonimo – un piccolo errore che speriamo correggano al lancio effettivo del prodotto. Le texture reggono e non si ha praticamente mai compenetrazione tra altri personaggi od oggetti, nonostante ce ne siano a migliaia accessibili. Le luci sono ben posizionate e la rotazione della telecamera permette di percepire tutto nel dettagliato scenario ad una prima occhiata. Per quanto riguarda la musica, è principalmente di compagnia nelle fasi di esplorazione ma fatta in modo da tenere comunque alta la tensione, specialmente quando si passa alla fase dei combattimenti e quindi alla parte più “action” del titolo. I pochi dialoghi parlati e non scritti sono curati nel dettaglio con voci e intonazioni che li rendono più che godibili, e fanno sperare che in futuro ne vengano introdotti in maggior numero. Quelli più familiari con titoli come Fallout saranno incredibilmente sorpresi dal numero di scelte di dialogo, parlando con altri personaggi, che a volte differisce sia per le competenze del personaggio che per le cose scoperte durante la ricerca negli ambienti. Anche i personaggi che avremo di fronte reagiranno alle nostre proposte o risposte, avendo dei tratti caratteriali ben definiti e probabilmente anche un background che si svelerà a gioco completo, assieme alla lore.
In early access, Encased ci offre una vasta esperienza che va dalle 16 alle 18 ore (ma anche di più, dipende da quanto mettete il naso nei dintorni), questo esplorando ogni stanza a disposizione, ripulendo ogni container possibile, cercando di dialogare con tutti i png presenti e cercando tutti i piccoli segreti sparsi per i vari livelli – che si possono rinvenire in giro passando al rastrellamento ogni centimetro quadro della mappa.
L’unica pecca della vasta mole di dialoghi a nostra disposizione e delle centinaia di documenti reperibili è che richiedono al giocatore di masticare un discreto livello di inglese, non essendoci ancora una traduzione in italiano del gioco.
PRO:
⦁ Graficamente dettagliato
⦁ Sonoro che tiene incollati allo schermo
⦁ Ampia gestione delle caratteristiche del personaggio
⦁ Mole di dialoghi, documenti e di cose da fare imbarazzante
CONTRO:
⦁ Essendo un Early Access non c’è ancora un vero filo conduttore nella trama
⦁ Fame e sete potrebbero inficiare sul contenuto dell’inventario e le statistiche andrebbero migliorate
⦁ Talmente vasto che si rischia di perdersi nelle innumerevoli sottoquest
Piattaforma: Pc
Pegi: 18+
Longevità: 16-18 ore
Sviluppatore: Dark Crystal Games
Editore: Black Tower Entertainment
Distributore: Steam
Lingua: inglese, russo (voci e testo)
Anno: 26 sett 2019
Tipologia: GDR, Post-apocalittico, Fantascienza
Versione giocata: Early Access