Mea culpa. Lo devo ammettere. Al primo impatto Echo mi si era presentato come l’ennesimo stealth game con qualche buona idea visiva ma povero di contenuti, che non avrebbe lasciato il segno. Invece il gioco dei nordici ULTRA ULTRA si è dimostrato molto di più, un gioco che sperimenta con il giocatore, che lo mette alla prova nelle sue strategie mentre vaga da solo in un palazzo magnificamente realizzato che ispira in egual modo inquietudine e maestosità. È bastato resistere alla prima mezz’ora per rilasciare tutto il suo potenziale, un originale concetto di gameplay e intelligenza artificiale che non avevamo mai visto e che dovete assolutamente provare. Troppo entusiasti? Giudicate voi.
L’anima e il corpo devono entrare nel palazzo divise
Echo si ambienta in un futuro lontano dove la nostra protagonista, En, doppiata da una straordinaria Rose Leslie, famosa per il suo ruolo di Ygritte nel Trono di Spade, si risveglia dopo 100 anni di sonno criogenico, in orbita su di un misterioso pianeta artificiale. Questo pianeta sarà il punto focale dell’intera avventura, il Palazzo di cui sentirete tanto parlare, un immenso complesso al centro di una fantomatica religione che in qualche modo ha predetto la vittoria della tecnologia sulla morte. Guidata da London, l’IA della sua nave, En si inoltrerà nelle profondità del pianeta, alla ricerca di misteriosi segnali e di risposte, scoprendo però che il pianeta non è esattamente quello che sembra. Sarà con sua enorme sorpresa (e anche la vostra) che scoprirà come l’interno del pianeta sia in realtà un gigantesco palazzo rinascimentale, meravigliosamente riprodotto secondo i canoni dell’epoca ma ricco comunque di tecnologia, in netto contrasto con l’oscura superficie brulla e che ci a ricordato tantissimo il tratto di Giger. Un involucro ben disegnato quindi con una trama che tocca temi etici e morali estremamente profondi, facendo ruotare il tutto attorno attorno al viaggio di En e suoi dialoghi con London. Nella prima mezz’ora di gioco non farete altro che vagare all’interno dello sconfinato palazzo, scoprendo man mano come in realtà non siete soli, ma vi daranno la caccia dei vostri cloni, creati dal palazzo per ostacolavi, o mettervi alla prova, ed è qui che le cose si fanno interessanti.
Rivoluzione artificiale
I primi incontri con gli echoes, i nemici del gioco, saranno per lo più introduttivi e confusionari, un pretesto per spiegarvi le meccaniche di gioco via via che prenderete confidenza con i movimenti un po’ macchinosi di En, incentrando tutto come un classicissimo stealth game. Durante questa mezz’ora abbondante però sarà chiaro fin da subito che qualcosa non va, non è come negli altri giochi. Innanzi tutto, ad intervalli regolari di pochi minuti, nel palazzo si verificano dei blackout d’energia, che spengono le luci facendovi procedere nel buio per un periodo di tempo limitato, poi buio totale per 2 secondi. Una volta riaccese le luci, gli Echoes si ripristinano, anche se li avete uccisi, e qualcosa nel palazzo cambia. Gli Echoes inoltre non sembrano in grado di eseguire alcune azioni, o addirittura di oltrepassare pozze d’acqua, mentre dopo ogni singolo blackout acquisiscono delle nuove capacita, rendendo la vostra missione sempre più difficile. È proprio EL ad arrivare alla soluzione, che ci ha lasciato letteralmente esterrefatti dinanzi la genialità degli sviluppatori. Gli Echoes inizialmente sono semplici costrutti, che si muovono in maniera basilare durante i periodi di luce del palazzo. In questo periodo il palazzo registra tutti i movimenti di EL e li replica al blackout successivo, rendendo di fatto i nemici sempre più completi. L’unico modo per agire senza che il palazzo registri le azioni è durante i brevi periodi di buio, dove comunque i nemici continueranno a muoversi, ma non apprenderanno le vostre mosse. In questo modo durante la luce bisogna muoversi in maniera circospetta, altrimenti nel prossimo ciclo gli Echoes inizieranno a correre, sparare e utilizzare congegni, rendendo tutto molto più complesso. Questo stravolge completamente qualsiasi concetto di intelligenza artificiale, mettendo nelle mani del giocatore il proprio destino, giocando con lui e costringendolo a pensare in maniera originale, impedendo ai nemici di apprendere. Una trovata semplicemente geniale, che rende di fatto ECHO un titolo da provare assolutamente e che pone il team di sviluppo come pionieri di fatto dell’intelligenza artificiale applicata ai videogiochi.
Costruzione della tensione
Se impedire agli Echoes di acquisire nuove abilità è comunque la strania vincente, non viaggerete disarmati durante la vostra avventura. Echo è un action stealth che sfrutta anche una lodevole meccanica di gestione dell’energia di En. La tuta della nostra protagonista sarà dotata inizialmente di due celle energetiche, che si consumeranno ad ogni azione speciale che andremo ad intraprendere, come cadere da altezze elevate o sparare. Le celle potranno essere aumentate sbloccando speciali upgrade all’interno del palazzo, ma sarà un processo abbastanza lungo, perché sparsi all’interno della gigantesca struttura. Anche la pistola, dotata di un attacco letale perforante ed uno stordente ad area, sprecherà energia e sarà lenta nella ricarica, rendendo di fatto impossibile procedere ad armi spianate. La ricarica delle celle è possibile inoltre solo tramite speciali postazioni che vi faranno recuperare una singola cella, creando un sistema di management dell’energia fondamentale per procedere all’interno del palazzo. Procedere in maniera stealth è quindi l’opzione più accreditata, il tutto mentre il ciclo di blackout non si arresta mai. Inutile dire che questo genera una tensione palpabile durante il gioco, diversa da quella che ci si aspetta da un horror, ma veicolata piuttosto dalla paura di fallire.
Anche dal punto di vista tecnico siamo di fronte ad un buon lavoro, sia nella realizzazione dei modelli della protagonista, sia ovviamente dello stupefacente palazzo, che sfruttano appieno la potenza dell’Unreal Engine. Forse il girovagare sempre in un’area che varia pochissimo potrebbe annoiare il giocatore, ma l’originalità del sistema di gioco non ce l’ha fatto pesare troppo. Nonostante tutto però il gioco ha una partenza davvero lunga, forse troppo, cosa che negli ultimi tempi non è consigliabile fare vista la sempre minore pazienza dei giocatori. Una pecca a nostro parere è anche quella di inserire solamente salvataggi automatici, cosa che in uno stealth game ci sembra eccessivamente tediosa e frustrante. Nulla da eccepire sul versante sonoro, non tanto per la colonna sonora quanto per lo strepitoso doppiaggio.
PRO:
– storia affascinante
– Gestione dell’IA rivoluzionaria
– doppiaggio eccellente
– artisticamente ispirato
CONTRO:
– ambientazioni ridondanti
– parte molto lentamente
– solo salvataggi automatici
Versione testata: PC