Lo scorso anno usciva Dishonored 2, che confermò lo straordinario talento degli Arkane Studios, arrivando poi con Prey nell’olimpio dei team di sviluppo. A quasi un anno di distanza è l’ora di tornare nella splendida e oscura Karnaka con La Morte dell’Esterno, l’avventura stand alone di Billie Lurk, uno dei personaggi secondari più amati dell’ultimo Dishonored, per alcune ore extra di divertimento. Varrà la pena riprendere in mano i potere del Vuoto? Parlando di Arkhane, direi proprio di sì, nonostante sia di fatto, un more of the same.
Come uccidere un dio
Cronologicamente ci troviamo dopo Dishonored 2, con Billie Lurk, la comandante della nave Dreadful Whale, che dopo gli eventi del secondo capitolo decide di tornare a Karnaka poichè il suo vecchio mentore, l’assassino Daud, sembra essere riapparso misteriosamente in città dopo che lei anni prima lo tradì. Proprio per cercare di riprendere i rapporti con il leggendario killer dell’Imperatrice Jessamine Kaldwin, Billie inizierà questa sua ricerca, per scoprire che Daud in realtà non è più la figura autorevole e possente di un tempo, ma si trova ormai alla fine dei propri giorni. Nonostante tutto però, Daud ha un piano per uccidere l’Esterno, la divinità del Vuoto che ha donato a lui, Corvo ed Emily i poteri che li hanno resi famosi. Daud sente la fine avvicinarsi, e per questo chiede aiuto a Billy, in virtù del loro rapporto speciale, per sconfiggere una volta per tutte l’Esterno e terminare un ciclo che va avanti da migliaia di anni. La storia de La Morte dell’Esterno approfondisce la figura di Billie e del suo rapporto con Daud oltre ad alcuni aspetti della vita soprannaturale di Karnaka, con i suoi culti e i suoi fanatismi religiosi, senza scadere nel banale o nel cliché, sfruttando ovviamente la ormai classica narrativa ambientale del titolo, con tantissimi riferimenti e approfondimenti riscontrabili nei documenti e nelle conversazioni in tutte le mappe. La storia si dipanerà lungo cinque capitoli che vi faranno esplorare un paio di luoghi familiari (anche se da una prospettiva diversa) e altre location originali, per un totale di circa 5 ore di gioco, che diventano però tranquillamente 10 o 15 qualora vogliate esplorare tutti i livelli e agire in maniera più stealth possibile completando tutti gli incarichi. Data la particolarità della storia, non ci saranno obbiettivi da eliminare come nei precedenti episodi, ma praticamente solo raccolte di informazioni e oggetti tenuti nascosti, con una conseguente mancanza di spettacolarità e di importanza del livello di caos durante le missioni, in favore però di un’azione molto più serrata e incentrata proprio sul giocatore.
I poteri del vuoto
Billie sarà infatti marchiata anche lei dall’Esterno, che le corromperà l’occhio e il braccio donandole poteri simili a quelli di Corvo ed Emily, ma che funzionano in maniera lievemente diversa. La prima grande differenza è che l’indicatore di mana di Billie si ricarica automaticamente in poco tempo, permettendovi di usare i poteri con molta più libertà e spensieratezza, accelerando di fatto l’esplorazione e le mosse più spregiudicate. Se infatti con Corvo ed Emily il procedere lungo i livelli era molto più lento e ragionato a causa del mana che andava utilizzato con molta più parsimonia, con Billie potremmo tranquillamente teletrasportarci da una parte all’altra dei vari livelli, abusando totalmente del nostro potere. Una scelta che in fin dei conti ci è piaciuta, dato che ci fornisce qualcosa di originale e diverso e identifica Billie come personaggio a se stante con uno stile proprio e non una semplice copia di Corvo o Emily. L’altra faccia della medaglia è data però dal numero limitato di poteri a disposizione, che sono essenzialmente tre, ma che funzionano in maniera del tutto originale. La traslazione è l’ormai classico teletrasporto a breve distanza che per Billie però funzionerà in due fasi: nella prima si posizionerà il marcatore, permettendovi di stabilire dove andrete a finire una volta attivato il potere. Una volta posizionato, il marcatore rimarrà fisso, permettendovi così di spostarvi a piacimento nelle vicinanze, finché non deciderete di attivare il potere e riposizionarvi sul marcatore. Inutile dire che le implicazioni per questo potere sono infinite, soprattutto durante le fughe o per l’evitare pattugliamenti. Il secondo potere è quello di infiltrazione, con cui potrete prendere letteralmente la faccia (this girl is no one) degli npc in giro per la mappa senza venire importunati. Ovviamente ci sono delle limitazioni, come il mana che si consuma man mano che camminate o l’impossibilità di rubare la faccia ai morti, ma parliamo comunque di un ottimo potere in grado di rendervi la vita molto più facile. Per ultimo abbiamo la chiaroveggenza, che bloccherà il tempo e ed esplorare sotto forma di spirito l’ambiente circostante, evidenziando i nemici e gli oggetti importanti, oltre a permettervi di lasciare un marcatore del teletrasporto in giro, così da poter superare ostacoli che normalmente non sarebbe stato possibile aggirare.
Un bel more of the same
Pochi poteri con mana praticamente infinito rendono l’azione de La Morte dell’Esterno molto più veloce e se vogliamo per certi versi semplificata, soprattutto per un utente esperto. Con questo non vogliamo assolutamente dire che il gioco è ora una passeggiata, visto che i nuovi poteri sono divertenti da utilizzare e i nemici sono sempre posizionati in maniera estremamente intelligente, ma questo spin off rappresenta un eccellente entry level per tutti i neofiti degli stealth in prima persona e per chi vuole approcciarsi alla saga di Dishonored, oltre ovviamente a garantire ore aggiuntive di divertimento a chi è già fan della serie.
Per quanto riguarda i gadget, non ci sono grosse novità rispetto al secondo episodio, oltre ad un nuovo tipo di trappola e all’Arma Voltaica, che altro non è che la balestra di Emily e Corvo ma con un rateo di fuoco più alto e con gli stessi tipi di dardi. Sono presenti ovviamente anche gli Amuleti d’Osso per i potenziamenti passivi e c’è anche la possibilità di crearli personalizzati sin da subito, facendo diventare Billie una macchina da guerra in poco tempo. Una novità introdotta è quella dei contratti, una serie di missioni secondarie acquisibili al mercato nero che vi daranno discrete quantità di denaro se svolgerete gli incarichi in questione rispettando tutte le condizioni in essere. Un modo ben congeniato di allungare le missioni e per farvi esplorare i complessi livelli di Karnaka. Il level design del gioco è sempre il fiore all’cchiello dell’intera produzione, con tantissime vie alternative e decine di strati e piani da attraversare, anche se soffre un po’ della ridondanza delle ambientazioni, già viste nel gioco originale. Ad aumentare la longevità troviamo anche la modalità Nuovo Gioco+, in cui potrete riaffrontare l’avventura sempre con Billie, ma sfruttando i poteri di Dishonored 2.
PRO:
- Una nuova protagonista
- Nuovi poteri da utilizzare
- Discretamente longevo
- Si scopre molto sulla storia del mondo di gioco
- Level design sempre magistrale
CONTRO:
- Alcuni ambienti riciclati
- Decisioni poco incisive
Versione testata: Xbox One